Rose Villain non vuole abbandonare la sua base negli Stati Uniti, ma Rosa Luini, 30 anni, promette che il 2020 sarà un anno dedicato all’Italia, che lei ha lasciato dopo il liceo a Milano per studiare al conservatorio di musica contemporanea di Los Angeles. Lì si è fatta strada, scrivendo, cantando e producendo i suoi pezzi in inglese (Geisha, Funeral Party) e oggi vive tra New York e la California. La sfida di quest'anno per la cantante saranno nuove canzoni nella sua lingua madre (ha da poco pubblicato i video di Bundy e Il diavolo piange proprio in italiano), un album in autunno e una collaborazione segreta, dopo quella con Salmo del 2016, Don Medellín. Su instagram Rose Villain dichiara il suo amore eterno a Kurt Cobain (Nevermind è il suo disco preferito), ma nella sua musica e nei suoi video le influenze sono molteplici, anche il cinema di Tarantino.

Quindi non torni in Italia?
Continuerò a vivere negli Stati Uniti, ho casa a New York e starò per un periodo a Los Angeles a fine anno, ma verrò più frequentemente in Italia perché sto portando avanti anche un progetto in italiano.

Hai deciso di cantare e scrivere in italiano?
Ho iniziato da poco. Scrivere in inglese mi viene naturale e pensavo di non essere del tutto capace di farlo anche in italiano, ma mi ci sono trovata dentro per fare un featuring, una collaborazione che non posso assolutamente svelare, e mi è piaciuta la sfida. Mi si ingrossa la voce con le vocali aperte italiane e il sound che viene fuori mi piace. In più, la mia famiglia finalmente può capire le cazzate che scrivo (ride).

Se dovessi scegliere un verso di una tua canzone che ti rappresenta meglio di tutti?
"I'm the one dressed in white at your funeral" ovvero "sono quella vestita di bianco al tuo funerale" dalla canzone Funeral Party. In questo caso parla di un ex ma è l’atteggiamento che ho nella vita con tutte le persone che mi mettono i bastoni tra le ruote. Mi piace usare immagini dark con ironia. Il mio mondo è così, popolato da scheletri che annaffiano i fiori e ragni che ballano il tip tap.

Hai mai letto una descrizione di te o della tua musica che secondo te ci azzecca in pieno?
Clash Magazine
ha scritto «C'è un senso di drama nel lavoro di Rose Villain che sconfina quasi nel cinema». Per me è un grande complimento perché sono una mega fan del cinema e quando scrivo mi ispiro ai grandi registi come Tarantino e Kubrick. Che questo traspaia dalla mia musica mi lusinga.

Quanto conta per te aver studiato musica?
La conoscenza della tecnica vocale e della teoria secondo me sono fondamentali per cantare dal vivo senza rovinarsi le corde e se, come me, si vuole scrivere, produrre e mixare musica. Ma una volta assorbite le informazioni e le competenze, bisogna allontanarsi da tutto e trovare il proprio sound. L'arte non ha scuola.

Rose Villain Marie Clairepinterest
Mattia Guolo
Camicia e leggings di tessuto tecnico. Orecchini e anello di ottone e argento con resina e strass. Tutto Balenciaga.

Cosa ti hanno insegnato gli Stati Uniti e cosa ti sei invece portata dall’Italia?
Musicalmente l'America è avanti. Si potrebbe fare un progetto ultra sperimentale in fiammingo che troverebbe comunque il suo spazio. Ma gli Stati Uniti danno un'opportunità solo a patto che ci si faccia in quattro, anzi in otto. Mi hanno insegnato a non fermarmi un secondo e a osare, perché il diverso vince sempre, i punti deboli sono i punti di forza. Dall'Italia mi porto dietro il nostro gusto per la bellezza, la tradizione e la cultura.

Come descriveresti il tuo stile?
Mi sento sexy quando mi vesto da maschiaccio. Amo lo streetwear, amo l'estro, amo gli anni 80. Madonna è un'icona in tutto per me, perché stimo chi è in costante cambiamento. Non rinuncio mai all'eleganza, che per me sta sempre nel comportamento. È l'attitude che fa il vestito.

Ho visto che hai lanciato una linea di felpe sul tuo profilo instagram, come ti è venuta l'idea?
Fin da bambina ho sempre comprato il merchandising ai concerti memorabili per ricordare il momento. Ho maglie dei Green Day, Foo Fighters, Placebo.... Ho pensato che mi sarebbe piaciuto unire il mio gusto estetico alla mia musica e magari essere io stessa un ricordo felice per un piccolo fan. E poi 'sti felponi sono di burro, li metto sempre. Sembro una pazza che si autocelebra? E che male ci sarebbe poi?

Progetti, concerti, uscite, previsti per il 2020?
Il 2020 mi dedicherò al Belpaese. Un po’ di singoli, featuring, video e l’album in autunno, se tutto va come previsto!

C’è una donna che ti ha insegnato o trasmesso qualcosa che si sta rivelando importante?
C'è una donna nella quale credevo poco, troppo sensibile per affrontare le difficoltà che la vita mette davanti e troppo sicura di sé per sentirsi dire no senza crollare. E invece nel momento più duro di tutti ha tirato fuori una positività e una grinta che ancora fatico a comprendere. E quella donnina sono io. La Rose degli ultimi due anni è la Rose che mi ha cambiato la vita. Amiamoci e stimiamoci di più: noi donne, quando ci mettono alla prova, muoviamo i palazzi.

Nella foto di apertura Rose Villain indossa camicie di cotone, pantaloni pied de poule, occhiali da sole, anelli in oro con diamanti, topazi e tormalina. Tutto Gucci. Calze Nike; sneakers Nike x Undercover Daybreak. Le foto sono del servizio esclusivo "Unplugged" pubblicato su Marie Claire di marzo 2020.
Servizio Ivana Spernicelli ed Elisabetta Massari. Hanno Collaborato Veronica Campisi e Johana Kouame. Foto Mattia Guolo. Trucco Giovanni Iovine e Sissy Belloglio; manicure Carlotta Saettone, tutti per W-MManagement. Capelli Nicholas James e Patti Bussa per Green Apple. Coordinamento Filippo Agostinelli per Brandwarriors. Video Gloria Bertuzzi.