Nell’ultima stagione di The Voice ha conquistato tutti con la sua energia. Ilaria Amagour (il cognome ha origini marocchine) aka Hindaco è nata a Leonforte, un paesino in provincia di Enna, ma oggi vive a Milano. Ha 24 anni, treccine lunghissime e parla un inglese perfetto perché ha studiato a Londra e ascolta da sempre hip hop, R&B e soul. Scriveva poesie, a detta sua un po’ tristi, e poi è arrivata alle canzoni: prima Cocco e ora l'ultimo singolo Buio. Tra poco uscirà il suo primo EP L’è Fusa (come "è matta", in milanese): «Mi dissero che l’Italia non era pronta per una tipa che rappa, soprattutto in inglese». Evidentemente non era chiara la sua determinazione.

Presentati a chi non ti conosce ancora.
Mi chiamo Ilaria Amagour, anche se da sempre mi chiamano tutti Hillary e in arte Hindaco. Sono nata a Leonforte in provincia di Enna: 16mila abitanti per farti capire.... Piccolo ma stupendo: consiglio a tutti di andarlo a visitare, quando sarà possibile farlo. Oggi vivo a Milano dopo aver vagabondato per il mondo.

Qual è il tuo background? Cosa facevi prima di arrivare alla musica?
Ho preso due diplomi, uno conseguito a Londra a 16 anni e l'altro qui in Italia al liceo linguistico a Catania. Prima di scrivere canzoni, scrivevo poesie: (ride) ci credete? Con questa faccia da dura... Che tristezza quel periodo, me lo ricordo molto bene. Poi ho deciso di dare una svolta e scrivere canzoni allegre, che trasmettano positività!
Adoravo ballare davanti allo specchio di camera mia e lo facevo per ore e ore, scaricavo tutte le mie paranoie e momenti di down col ballo. Ammetto di farlo ancora, infatti ballo benissimo (ride). Ho sempre ascoltato musica hip-hop, R&B, soul, soprattutto stranieri come Lil Mama, Eminem, Tyga, 50 Cent, Ne-Yo, Chris Brown...

Scegli un verso di una tua canzone che ti rappresenta al meglio.
Se dovessi scegliere una rima direi quella del mio primo pezzo Cocco: "Sei il più forte, fatti sotto". Perché mi piace mettermi alla prova e mi piace lo spirito di competizione. Sono un ariete d'altronde, ho la testa dura. Quindi per dimostrare che sono meglio di te, ti stuzzico un po': tutta una provocazione insomma.

Hai mai letto una descrizione di te o della tua musica che ci azzecca in pieno?
Non saprei ma, facendo un giro sul web, ho letto dei fan scrivere di me in modo sempre positivo, ma soprattutto incoraggiante. Li amo, mi riempiono di complimenti, mi supportano anche moralmente se si accorgono che sto male e io questo lo apprezzo tantissimo. Perché mi danno grinta e mi fanno affrontare le giornate in maniera diversa e energica! Non mi sento mai sola.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Me lo ricordo ancora: ero con una mia amica in camera e lei mi chiese perché non provassimo a scrivere una cosa insieme. Ci stava proprio, ero appena rientrata da Londra dopo un periodaccio e lei mi diede quest'idea. Un pezzo poi mai pubblicato, che peccato. Ma da lì presi in mano le redini della mia musica e la feci più mia. Ho sempre scritto in inglese i miei pezzi. Mi dissero però che l'Italia non era pronta per una tipa che rappa. Soprattutto in inglese. Quindi mi fermai per un anno, per imparare a trasmettere la mia wave in italiano. E ce l'ho fatta con il mio pezzo Cocco, che ebbe abbastanza successo, devo dire.

Hindaco Marie Clairepinterest
Mattia Guolo
Giacca patchwork e camicia con pizzo e ricami, Etro. Pantaloni tie and dye, Fila.

E The Voice è stata un'esperienza utile?
Sì, ho avuto la possibilità di infrangere quella barriera tra me e il pubblico e ho sconfitto la paura di esibirmi. Ma soprattutto ho avuto la conferma che quello che faccio piace e questo mi ha dato coraggio.

Cosa vorresti trasmettere con la tua musica?
Una sensazione di movimento e di motivazione, a dare sempre di più e a non arrendersi mai. Cerco di essere sempre simpatica e ironica nei miei pezzi, anche la cosa più triste deve avere una via di uscita. Cerco soprattutto di far vedere attraverso i miei video musicali che si può essere hype anche con i vestiti addosso e non solo senza.

Qual è la marcia in più della nuova generazione italiana di cantanti donne?
Questa nuova generazione ha la fortuna di essere nata con Internet. Grazie a questo il loro orecchio è più aperto all'ascolto di novità, di generi diversi. Lo sharing e l'upload di contenuti nuovi ogni giorno li stimola al conoscere, quindi hanno una maggiore apertura mentale.

Come definiresti il tuo stile?
Un mix: mi piace mischiare vibes e beats contrastanti tra loro. Non rinuncio mai a sentirmi a mio agio. Non ho un'icona di riferimento, cerco di fare del mio meglio con la mia fantasia e di creare uno stile tutto mio.

C'è una figura femminile che ti ha trasmesso qualcosa di importante nella tua vita?
Le donne che stimo e che mi hanno insegnato tanto sono mia madre e mia nonna, sono il mio esempio, la dimostrazione che con la perseveranza, la dedizione e tanta umiltà arrivi dove hai impostato la tua destinazione.

Nella foto di apertura Hindaco indossa trench, abito e maxi borsa. Tutto Bottega Veneta. Stivali Dr. Martens. Le foto sono del servizio esclusivo "Unplugged" pubblicato su Marie Claire di marzo 2020.
Servizio Ivana Spernicelli ed Elisabetta Massari. Hanno Collaborato Veronica Campisi e Johana Kouame. Foto Mattia Guolo. Trucco Giovanni Iovine e Sissy Belloglio; manicure Carlotta Saettone, tutti per W-MManagement. Capelli Nicholas James e Patti Bussa per Green Apple. Coordinamento Filippo Agostinelli per Brandwarriors. Video Gloria Bertuzzi.