Se Mina compie 81 anni e il suo compleanno non passa inosservato nemmeno durante un’epidemia epocale, vuol dire che la voce più bella d’Italia è riuscita a mettere in pratica il principio morettiano esposto nel film Ecce Bombo “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Dalla sua scelta, presa alla fine degli anni 70, di non comparire più in pubblico Mina si è quasi fatta notare ancora di più rendendo ogni disco che pubblica, ogni articolo che scrive per una rivista, ogni messaggio audio, un evento miracoloso e prezioso. Da quando i paparazzi si sono rassegnati a non starsene appostati invano fuori dalla sua casa di Lugano, si può sperare di vedere una sua foto sfocata solo su Instagram, postata da una persona a lei vicina. Come quando la figlia Benedetta Mazzini, lo scorso autunno, ha pubblicato l'immagine del suo fidanzato e sua madre che guardano insieme "un video di gangsta rapper venezuelani”, entrambi di spalle. Mina è la nostra Greta Garbo e il nostro J.D. Salinger, l’italiana più diva di sempre che ha venduto oltre 150 milioni di dischi nella sua carriera e che prima di celarsi al mondo ha riempito le pagine dei giornali di gossip anche per le sue vicende personali, soprattutto sentimentali, da rileggere come un romanzo.

La storia d’amore di Mina che ha fatto più scalpore risale al 1962. Mina è una 22enne di Busto Arsizio figlia di cremonesi con un fratello minore, Alfredo detto Geronimo, che come lei sta intraprendendo la carriera di cantante, ispirati entrambi dalla nonna Amelia ex cantante lirica. Quando Mina era una ragazzina si pensava che potesse diventare una sportiva professionista. Il padre l’aveva iscritta al prestigioso Circolo Canottieri Baldesio dove lei era diventata una buona nuotatrice e aveva vinto qualche coppa da tenere in soggiorno. Lì aveva vissuto il suo primo amore adolescenziale, il futuro cronista sportivo Daniele Parolini. Nel 62 Mina si era già lasciata alle spalle la prima gavetta con il gruppo Happy Boys e quella col nome Baby Gate, aveva ormai adottato come nome d’arte quello vero, senza cognome, e raggiunto il successo interpretando brani come Tintarella di luna, Il cielo in una stanza, Una zebra a pois, Le mille bolle blu. Ma è una ragazza dall'animo sensibile. Chi l’ha conosciuta prima del successo la descrive come una molto timida, che ora da star dalla voce inarrivabile con una bellezza non convenzionale - le sue gambe erano lunghissime - mal sopportava le intrusioni della stampa gossip e l’interesse del pubblico nella sua vita privata. Le mille bolle blu, presentata a Sanremo e boicottata dalla critica, l'ha fatta stare male prima di diventare il tormentone dell’estate. E le venivano attribuiti flirt falsi. Se le altre star dell’epoca stavano al gioco, lei invece ne soffriva.



Quando Mina incontra l’attore e doppiatore Corrado Pani, pupillo di Luchino Visconti, è la cantante più amata e pagata d’Europa (si diceva di lei “guadagna in un giorno più di un magistrato in un mese”). Si è già esibita all’Olympia di Parigi, tempio che consacra l’importanza internazionale di un artista, e ha superato la prova di due tour mondiali. La chiamano La tigre di Cremona. Secondo la leggenda, Mina e Corrado Pani si conoscono a Roma a una cena con amici comuni. Lui ha 26 anni, è sposato con l’attrice Renata Monteduro con cui l’amore è finito, ma in Italia il divorzio arriverà solo dodici anni dopo per cui, come molte altre coppie del tempo, vive separato dalla moglie. Quella sera d’estate Mina e Corrado si dimenticarono di tutti quelli che avevano intorno e parlarono, parlarono. Quando fu il momento di salutarsi era quasi l’alba. La mattina dopo, a Mina fu consegnato in albergo un biglietto: “Mi sei rimasta dentro. E ora come farò?”. Un colpo di fulmine aveva trafitto entrambi e Mina si sentiva così coinvolta, così travolta dall’amore che non provò nemmeno a resistere. Non le importava che lui fosse sposato e che quella relazione avrebbe potuto rovinarle la carriera e seppellirla sotto le macerie del castello che le sarebbe crollato addosso, buttato giù a spallate dalla riprovazione di un paese moralista come l’Italia di allora.

La loro storia fu un torrente in piena, uno di quei sogni a occhi aperti che fanno desiderare subito a due giovani di avere un figlio insieme. Mina e Corrado Pani andarono a vivere in albergo perché con le leggi di allora non era nemmeno pensabile di abitare nella stessa casa. Anche perché su entrambi pendeva una denuncia per concubinaggio, che se fosse stato confermato dalla convivenza gli sarebbe costata due anni di carcere. A quel punto l’Italia si divise in due. Chi considerava Mina una donna coraggiosa, che sfidava la società e la legge pur di vivere il suo amore, e tutti gli altri che la ritenevano una sfasciafamiglie. Quando Oriana Fallaci la intervistò, Mina le disse che non si era mai sentita in colpa, che quando si erano conosciuti, il matrimonio tra Corrado e Renata Monteduro era già finito da un anno e volevano chiedere l’annullamento. La Fallaci non la biasimò dal punto di vista morale, ma la accusò di essersi approfittata del fatto che, essendo una star, l’avrebbero giustificata in molti e che, praticamente, a essere coraggiosi quando si è Mina son buoni tutti: “Forse si sentiva di essere protetta dal fatto di essere la Mina”, scrisse, “se vi piace è così, se non vi piace, è così lo stesso”. Mina considerò le sue parole “insensibili”, le rispose che era troppo cinica per capire delle scelte fatte per amore. La cantante tirò dritto per la sua strada e poco più di nove mesi dopo l’inizio della loro storia, nell’aprile del 1963, nacque il figlio Massimiliano Pani, oggi compositore.

All’inizio lei e Corrado Pani avevano pensato di tenere nascosta la gravidanza e di far nascere il bambino in Inghilterra, lontano da occhi indiscreti. Ma abbandonarono l’idea quando qualcuno svelò ai giornali che la cantante era in attesa, e la notizia uscì su tutti i rotocalchi. Decisero di fare le cose alla luce del sole e Mina diventò ufficialmente una peccatrice. Come da regola del doppio standard, l’opinione pubblica era meno feroce con lui perché uomo, anche se sposato. Il settimanale Epoca, sotto una foto di Mina sorridente col pancione, pose invece la didascalia “Cosa avrà da ridere?”. Ma lei tenne duro e si sforzò di rilasciare interviste su interviste, come se dovesse giustificarsi. Alla fine, Massimiliano nacque alla clinica Mangiagalli di Milano e prese inizialmente il cognome della madre perché Pani, sposato con un’altra donna, non poteva riconoscerlo. Per i due anni seguenti, Mina non poté più mettere piede in un programma televisivo – al tempo c’era solo la Rai – soffrendo molto chiunque, anche uno sconosciuto, si sentiva in diritto di giudicare la sua vita privata. Più avanti racconterà che ormai, quando portava fuori la carrozzina con Paciughino, il soprannome che aveva dato al bimbo, se qualcuno si avvicinava per chiederle un autografo aveva sempre paura che le dicesse qualcosa di brutto, o che le potesse rivolgere domande indiscrete. Quando nell’estate seguente il parto, Mina riprese a esibirsi, la consolò l’affetto dei suoi ammiratori che accorsero alla Bussola, in Versilia, per sentirla cantare.



Ci volle molto a convincerla a tornare sul palcoscenico, era convinta che la gente sarebbe venuta ai suoi show solo per guardarla come un fenomeno da baraccone. Ma non fu così. Per rodare, decise di fare prima un concerto in Germania, poi accettò di esibirsi a Focette. Si sentiva in imbarazzo, il parto le aveva appesantito un po’ la linea, la timidezza la schiacciava e si sentiva totalmente inadeguata. Ma riuscì a superare anche quell’ostacolo. Mina non se ne rendeva conto, ma con il suo atto di disobbedienza civile aveva cambiato l’opinione pubblica e avrebbe contribuito al successo del referendum che confermò la legge sul divorzio in Italia, nel 1974. Ma per quel tempo, la storia d’amore tra lei e Corrado Pani era già finita, per cui non si sposarono mai. Nel 1967 il fiume che li aveva travolti era già in secca, Mina aveva sofferto due anni prima la perdita del fratello Alfredo in un incidente d’auto ed era emotivamente provata. Si sentì pronta a innamorarsi di un altro uomo, il compositore Augusto Martelli che negli anni 80 diventerà popolare come autore di tante sigle televisive dei canali Mediaset. Con lui, che le aveva arrangiato il pezzo L’uomo per me, non durò molto. Due anni dopo Mina si sposerà con un altro uomo, Virgilio Crocco. Curiosamente, decise di sposarsi proprio con un giornalista, un rappresentante di quella categoria che aveva temuto tanto.

Corrado Pani, invece, non si precipitò a sostituirla. Dopo aver ottenuto il divorzio dalla prima moglie Renata Monteduro, si sposò di nuovo con Nadia Srebernik solo nel 1997, quasi 40 anni dopo le sue prime nozze. Ha lavorato molto in teatro e nel doppiaggio e il suo ultimo ruolo in un film l’ha ottenuto nel 2002 nel Pinocchio di Benigni. È scomparso nel 2005 dopo una lunga malattia. Intanto, Mina ha avuto la figlia Benedetta insieme a a Virgilio Crocco con cui restò amica fino alla morte di lui nel Wisconsin, in circostanze misteriose. Mina oggi è sposata con Eugenio Quaini, un amico di vecchia data rincontrato alla fine degli anni 70, quando aveva già deciso di ritirarsi dalle scene. Si sono sposati molti anni dopo, nel 2006, un anno dopo la morte di Corrado Pani, e vivono a Lugano. Le cose, nel frattempo, sono così cambiate che a rileggere questa storia, a pensare quante violazioni della sua libertà abbia subito questa grande artista, quanto sia stata giudicata da chi non aveva diritto, sembra davvero impossibile.