Esattamente dieci anni fa, alla fine di luglio del 2010, una parte della stampa britannica ha riportato una notizia che per chi non è un suddito della regina Elisabetta II può sembrare insignificante. Si trattava dell’invito giunto a una commoner, una donna senza titoli nobiliari di nome Mabel Anderson a partecipare alla crociera privata della famiglia reale sulla Hebridean Princess, una lussuosa nave da crociera di linea che la regina aveva iniziato ad affittare interamente dal luglio del 2006 - pagando ogni volta 125mila sterline -, per proseguire i lunghi festeggiamenti del suo 80esimo compleanno, iniziati ad aprile. Da allora la regina aveva affittato quella nave ogni luglio per altri quattro anni, per trascorrere una vacanza strettamente riservata ai soli membri della famiglia reale, con nessuno a bordo che non fosse un parente, a parte l’equipaggio e gli uomini della sicurezza, con cui fare un giro nelle Ebridi Esterne, le isole al largo della costa occidentale della Scozia. In quei quattro anni solo Mabel Anderson ha avuto il permesso di unirsi alla compagnia per un motivo molto speciale: era stata la tata del principe Carlo. Praticamente una seconda madre. O l’unica, come insinuano molti, visto che la giovane Elisabetta era troppo presa dal ruolo di sovrana, quando lui era bambino. Una figura così adorata dall’erede al trono, quella della sua tata, che un giorno si sarebbe innamorato della sua sosia: Camilla Parker Bowles.

Le tate delle famiglie reali appartengono a una tradizione che dura da secoli, così tanto che la parola “governess”, governante, è stata coniata proprio all’interno della corte inglese nel 1483. Il loro ruolo è cambiato di generazione in generazione, da quello di balie che allattavano al posto delle regine a vere a proprie educatrici con titoli di studio importanti, fino alla tata particolare del principino George, la spagnola Maria Borrallo, che è veloce a cambiare i pannolini ma anche esperta di arti marziali. Alcune sono passate alla storia come arpie che per mantenere il controllo sul bambino, e quindi rendere dipendenti da loro i potenti genitori, se ne inventavano di ogni tipo. Come la tata di re Giorgio VI, il papà di Elisabetta, che da grande pativa ancora il trauma subìto quando la sua nanny lo pizzicava forte prima di darlo in braccio alla madre, Mary di Teck, per farle credere che non volesse stare con lei. Quando Giorgio VI morì prematuramente nel 1952, Elisabetta si ritrovò regina a 25 anni con un figlio di quattro anni, una bambina di due e un gran bisogno di aiuto.


Le lunghe separazioni fra madre e figli reali iniziarono col giro nei paesi del Commonwealth della nuova sovrana seguita dal marito Filippo, che Elisabetta non voleva escludere per mantenere il loro matrimonio il più forte possibile. La regina madre Elizabeth Bowes-Lyon si offrì di prendersi cura dei bambini, ma la vedova di un sovrano non era in grado di svolgere l’accudimento di un bambino. Per fortuna, Elisabetta aveva già provveduto a tutto affrontando nel 1949 una serie di colloqui di lavoro con alcune aspiranti governanti. Aveva finito per scegliere Mabel Anderson la 22enne figlia di un poliziotto arrivata da Elgin, in Scozia. Mabel aveva lasciato la scuola a 14 anni per lavorare e quando aveva risposto a un annuncio sul giornale per la ricerca di una bambinaia era completamente ignara che il lavoro consistesse nel prendersi cura del bebè della principessa Elisabetta. Ispirò fiducia alla futura regina perché era una ragazza molto tranquilla, che poi si rivelò anche leale e precisa, discreta e capace di mantenere un segreto meglio di una lettera sigillata con la ceralacca. Non era particolarmente appariscente: il viso lungo e spigoloso, le labbra sottili, l’angolo esterno degli occhi che pendeva leggermente verso il basso. Ma era una faccia rassicurante. Fra i due bambini, quello che le si affezionò di più a lei fu subito Carlo. Mentre la principessa Anna aveva un carattere più forte e indipendente, il piccolo erede al trono soffriva molto la mancanza della madre e la sostituì con Mabel che diventò la sua “roccia”, come la definisce Robert Jobson nella biografia Charles a Seventy: Thoughts, Hope and Dreams. Charles la soprannominò Mispy, e da grande la descriverà come "un'oasi di sicurezza, il grande paradiso".

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La vita di Mabel non attraversò rimarchevoli episodi con cui si potrebbe tracciare la sua biografia personale. Si dedicò totalmente ai due bambini e in seguito anche agli altri due figli della regina, che con lei si era trovata benissimo. Ma ben presto nella famiglia reale nacque il modo di dire "la serata libera di Mabel". Secondo il principe Filippo, era la sera preferita della regina, quella in cui Mabel Anderson aveva il giorno della settimana libero. Con Mabel fuori servizio, Elisabetta poteva inginocchiarsi accanto alla vasca da bagno e lavare i suoi bambini, metterli a letto e leggergli una favola come una mamma qualsiasi. Gli altri giorni però c’era Mabel a mettere a letto Charles, a raccontargli storie, ad applicargli i cerotti sulle ginocchia sbucciate e a insegnargli come giocare a nascondino con i cani Corgi della madre, un gioco che continuò con la Principessa Anna in modo che non le mancasse il fratello quando questo iniziò la scuola. Quando fu mandato lontano da casa per la prima volta a otto anni, per frequentare la scuola di Cheam, il principe si dovette separare per la prima volta dalla sua tata e gli si spezzò il cuore. Era abituato alle assenze materne: in un paio di occasioni, la regina era rimasta lontana per così tanto tempo che quando tornò, lui non la riconobbe, ma non aveva mai passato più di una giornata lontano da Mabel, quella fatidica sera libera che lei si prendeva ogni settimana dal 1949, l’anno della sua assunzione.


Per tutto il tempo che Carlo era lontano da casa, Mabel continuava a prendersi cura di lui. Gli mandava anche dei pacchi con il suo shampoo antoforfora Vosene. C’è chi ha provato ad analizzare questo legame speciale. Secondo lo psicologo Dennis Friedman, il diverso rapporto di Carlo con la madre e con Mabel ha determinato a sua vita sentimentale. La Principessa Diana ha rappresentato la proiezione della madre. Una donna importante, ma lontana dalla sua portata, mentre Camilla Parker Bowles, "rifletteva il calore e l'amore delle sue ex tate", dice lo psicologo. Gli anni passarono e Mabel si prese cura di volta in volta di tutti i figli della regina. Rimase in servizio fino al 1981, quando anche il più piccolo, Edoardo, era ormai un teenager. Poi Carlo si sposò e nacque William. Provò disperatamente a convincere Diana ad assumere Mabel come tata per il bambino. Ci fu un litigio, come se Diana fosse gelosa di quella sorta di amore puro che il marito provava per la sua ex governante. La definì "troppo vecchia e troppo tradizionale", anche se aveva solo 57 anni. Alla fine vinse lei e assunsero Barbara Barnes. Ma ben presto si ingelosì anche del rapporto che i suoi figli stavano stringendo con questa, e la licenziò dopo cinque anni. Il resto è storia, sappiamo come finì il matrimonio di Carlo e Diana, e tutto quello che accadde dopo.

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C'è un solo argomento su cui Carlo e Mabel Anderson sono entrati in urto: la sua relazione extraconiugale con Camilla quando era sposato con Diana. Mabel non la tollerava e considerava l'amante del principe una donna malvagia. Ma piano piano cambiò idea anche su questo e quando nel 2005 il principe sposò il suo grande amore, la tata benedì l'unione. Due anni dopo, quando Carlo ha saputo che qualcuno stava organizzando una festa in un hotel di Londra per gli 80 anni della sua tata, smantellò tutti i preparativi e li riorganizzò nella residenza reale di Clarence House. Nel 2010, quando Mabel Anderson aveva 83 anni, la regina decise di fare un dono a quella donna che era stata così presente nella vita dei reali dal dopoguerra in poi: se la portò in crociera. A bordo della nave mancava solo Carlo, perché le attendeva a destinazione. Mabel era felice per quel riconoscimento della sua sovrana: "si è trattato di un ringraziamento sincero per il suo impegno con la famiglia reale", disse al tempo il portavoce reale. Il viaggio si concluse al Castello di Mey, la dimora della defunta regina madre, sulla costa di Caithness. Mabel Anderson scese a riva insieme agli ospiti reali e pranzò al castello, ospite del Principe di Galles e dalla Duchessa di Cornovaglia. Carlo aveva nella stessa casa le due donne a cui teneva di più. Una sensazione così bella che l'anno dopo fu lui a portarle in crociera entrambe.

Si dice che sia stata la signorina Anderson la prima a portare del pane integrale sul tavolo della colazione dei bambini reali, un cibo che veniva considerato per poveri, ma di cui presto la famiglia reale apprezzo i benefici. Da cui la passione di Carlo per il cibo biologico e sano. Dopo essere andata in pensione, la tata è stata richiamata in servizio dalla principessa Anna per aiutarla a crescere suo figlio, Peter Phillips. Non si sposò mai, la sua vita fu totalmente dedicata ai ragazzi Windsor, e quando anche l’ultimo compito con il figlio di Anna fu esaurito, il principe Carlo le diede l’usufrutto di per tutta la vita in un'ala di Frogmore House, il Windsor Great Park. Ma prima, ne supervisionò lui stesso la sua ristrutturazione affiancato dal suo designer di fiducia. La tata più fortunata del mondo vive ancora lì, ultranovantenne, longeva come la sua sovrana, con la quale condivide l'immenso amore di quattro ex bambini dal sangue blu.