«Sono una che guarda il bicchiere mezzo pieno, una positiva, in questi mesi ho cercato di darmi da fare e capire come intrattenermi», racconta l'attrice Ludovica Martino del periodo passato forzatamente a casa con mamma e fratello. «Mi sono iscritta a un corso di canto, ho imparato a cucinare, ho letto un sacco di libri di psicologia. Sono laureata in interpretariato e traduzione, ma vorrei prendere una seconda laurea. E ho visto tantissimi film». Sprizza sana vitalità, è nata e cresciuta a Roma 23 anni fa e ha conquistato la notorietà con Skam Italia, la serie tv che ha rivoluzionato la narrativa teen. Quest'estate si gode il successo («superiore alle previsioni») di Sotto il sole di Riccione, di Enrico Vanzina, tra i più visti su Netflix. Prossimamente sarà nel film Security, di Peter Chelsom («mi ha chiamata dopo avermi vista in Skam grazie ai suoi figli»), con Maya Sansa e Marco D'Amore, che descrive come «i genitori che vorresti».

Che cosa hai imparato da Skam? Ce l'ho nel cuore, è la serie che mi ha lanciato. Porto dentro il bene che voglio a tutto il cast, soprattutto a Ludovico Bessegato, che per primo ha creduto in me. Avevo fatto pochissime cose fino ad allora e lui mi ha affidato il personaggio principale della sua serie. Gli sarò per sempre grata. E mi porto le amicizie, gli insegnamenti, l'esperienza, le scoperte... Skam è un prodotto rivoluzionario, ha creato un solco nella narrativa teen seriale italiana.

Cosa vedi nel futuro del cinema italiano? Credo sia in crescita e che si stia svecchiando. Ci sono tanti giovani talenti: attori e registi, come i fratelli D'Innocenzo. Io mi auguro ci sia più spazio per l'innovazione e per storie semplici, ma raccontate in profondità. Mancano dei bei racconti familiari, più umani e veritieri. La sceneggiatura è la magia del film. Se funziona, va bene tutto.

Vorresti andare oltre la recitazione? Fare l'attrice è quello che voglio. Mettermi al servizio e affidarmi al regista, sentirmi una parte del tutto.

È più importante il talento o l'impegno? Il talento non basta. Mi viene in mente Ennio Morricone che richiamava alla costanza, alla concentrazione e alla tenacia. E aggiungo curiosità, ricerca, studio.

Il sogno da realizzare? Un film in lingua, magari in inglese. E uno con Matteo Garrone. Amo quello che fa.

Cosa manca alle attrici italiane per essere più internazionali? Sicuramente le lingue aiuterebbero, impararle presto e bene. E poi le occasioni, noi facciamo pochi provini in lingua rispetto a quello che potrebbero proporci.

Si dovrebbe creare un network femminile a sostegno delle donne del cinema? Io sono per la sorellanza, stare bene insieme, essere amiche piuttosto che nemiche, perché non porta assolutamente a nulla. Poi sono i ruoli che chiamano te, le invidie non hanno senso. Meglio avere un'amica che ti aiuta a fare un video per un provino e che ti dà qulche consiglio.

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Claudia Gori
Orecchini d’oro bianco con tanzaniti, diamanti e zirconi, dalla collezione Barocko Alta Gioielleria, Bulgari. Cappa di lana con ruches e camicia di popeline, Miu Miu.

Come vivi la moda? La moda per me ha un profumo d'infanzia, ci sono cresciuta perché mio papà ha vari negozi di abbigliamento a Roma. Fin da piccola sono stata in negozio da lui, mi provavo i vestiti e mettevo i tacchi. È un ricordo felice. Quando faccio i servizi fotografici mi piace indossare abiti che normalmente non metterei, un po' ti travesti. Mi ricorda il lavoro, che per me è il lavoro più bello del mondo. È quasi un gioco, travestirsi e giocare.

Roma è bellezza. La bellezza può salvare il mondo? Quella delle città sì, probabilmente. Sono cose che ti stupiscono sempre. Sono molto affascinata dall'architettura, dalla storia e dall'archeologia, amo viaggiare e vedere le città. Osservare la bellezza ci aiuta a renderci conto di quello che abbiamo davanti e che diamo per scontato, che non riusciamo a vedere bene.

Il tuo posto preferito a Roma? Il giardino degli aranci. C'è una luce particolare. Soprattutto al tramonto, e sei avvolto da quella luce che è proprio arancione. Stupenda.

Cosa dovremmo fare per far ripartire questo Paese? Noi siamo un popolo di persone creative, dobbiamo ripartire dalle cose semplici: dall'artigianato, dalla cucina. Gli italiani sono stimati in tutto il mondo per questo: la creatività, la semplicità e la genuinità. Ripartiamo da questo e dal nostro paesaggio unico.

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Alessandro Cinque
Abito di shantung di seta con balze e strascico, Max Mara. Collana Flower Bloom d’oro rosa con smeraldi e diamanti, dalla collezione Barocko Alta Gioielleria, Bulgari.

Non è in contrapposizione al fatto che viviamo vite sempre più digitali? Oggi in effetti sembra quasi che se non posti la foto del posto in cui vai, allora non ci sei stato. Ma io amo la fotografia e cerco di immortalare questa bellezza. Le foto restano, sui social tutto sfugge e viene superato.

Ormai cerchiamo solo di trovare qualcosa di instagrammabile? Io da qualche tempo faccio così: scatto una foto del posto che ho voglia di fotografare, ma dopo ripongo il telefono e mi regalo del tempo per stare a osservare e godermi fino in fondo quel luogo. Quelli sono momenti che rimangono privati, che vivono soltanto nei tuoi ricordi.

Su Instagram hai tanti follower. Che importanza hanno i social? Lo uso soprattutto per lavoro, posto davvero pochissima vita privata. Se ci sono foto di amiche, sono tutte autorizzate da loro. Sono molto rispettosa delle vite private degli altri. Mio fratello per esempio non vuole assolutamente che si parli di lui. Ha 16 anni e va rispettato.

Questo avvicinamento del pubblico ha cancellato il divismo. Non cancella un po' il sogno? Oppure aiuta nel tuo lavoro? Sono anti-diva. Non mi piace idealizzare le persone. Mi piace conoscerle ed essere obiettiva. Il divismo non mi è mai piaciuto. È bello non conoscere la vita di DiCaprio e sentirlo parlare solo di ambiente. In realtà coi social, se lo desideri, puoi mantenere una sorta di divismo, perché posti quello che vuoi, puoi mostrarti al meglio.

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Nella foto di apertura Ludovica Martino indossa un abito di shantung di seta, Dior. Una doppia collana d’oro bianco e diamanti indossata come cintura, della collezione Serpenti Alta Gioielleria, Bulgari.
Le foto di Ludovica Martino sono tratte dal servizio pubblicato su Marie Claire di settembre 2020. Servizio Ivana Spernicelli. Ha collaborato Veronica Campisi. Foto Alessandro Cinque e Claudia Gori. Trucco Nicoletta Pinna per Simone Belli Agency. Capelli Giulio Ordonselli using Label.m.