È felice perché quella che ha scattato per Marie Claire di settembre è la sua prima copertina. Anche se a 28 anni l'attrice romana Federica Sabatini ha già un bel curriculum: teatro, serie tv (ultima Suburra 3), cinema (da Fortunata di Sergio Castellitto a I Liviatani appena uscito su Sky Prima Fila e altre piattaforme, una black comedy di Riccardo Papa).

Siamo su un set di moda. Quanto è importante l’abito per entrare nel personaggio? Tanto. Mettere una gonna o i pantaloni, le scarpe da ginnastica o quelle con il tacco ti dà una fisicità diversa.

E personalmente sei appassionata di moda? Io non sono così preparata sulla moda, mi piace molto, ogni volta cerco di fare un "upgrade" con me stessa per conoscerla e impararla, e cerco di capire qual è lo stile più vicino al mio sentire, con cui mi sento più a mio agio. Mi piace spaziare, osservare.... La conosco di più sui set.

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Alessandro Cinque
Bracciali d’oro giallo e rosa con pietre preziose colorate, dalla collezione Barocko Alta Gioielleria, Bulgari. Abito di taffetà di seta, Givenchy. Cuissardes Agl.

Su cosa dovrebbe puntare ora l'Italia? Sulle mani e sulla terra. Io sono una fan dell'artigianato. Dipingo, faccio ceramica. E poi cucino, impasto... Ripartiamo dalle risorse del territorio. Mi colpisce quando leggo di giovani che hanno preso dei casali per fare comunità o che si sono laureati e poi coltivano erbe aromatiche. Li sento vicini, è una doppia realtà che vorrei vivere.

Sei romana. Roma è grandezza e declino, ma anche bellezza. La bellezza può salvare il mondo? Ci può aiutare. Ma senza la cultura non basta. Se non riusciamo a far capire che la cultura, la conoscenza, l'elevazione spirituale della persona in generale sono importanti, sarà difficile fare passi avanti.

Il tuo luogo preferito di Roma? Questa domanda me l'ha posta la fidanzata straniera di un mio amico. Da romana non sono riuscita a risponderle perché in ogni parte di Roma ho un ricordo importante, ci sono cresciuta dentro. Però devo dire che la prima volta che vidi "er mejo buco de Roma", ossia il buco della serratura accanto ai giardini degli Aranci, quello ripreso nel film La grande bellezza, mi sono emozionata.

Per te fare l'attrice è un punto di partenza o di arrivo? Di partenza. La recitazione è stata una salvezza perché sono molto timida e sono stata una bambina ancor più timida. Avevo paura nel relazionarmi. A livello inconscio ho spostato l'asticella dall'altra parte del fiume: o arrivi là o anneghi. Sono saltata e mi ha aiutato. Sicuramente è divertente giocare con questo lavoro, ma io amo anche studiare le dinamiche, vado sempre più dentro, ogni volta che vedo un personaggio trovo dei punti di connessione oppure mi permette di comprendere delle realtà che non conoscevo bene.

Conta di più il talento o l'impegno? Tutti e due. Se nasci con il talento sei avvantaggiato. Ma se hai talento e non ti strutturi è molto difficile entrare in ambito lavorativo, perché abbiamo tempi serrati, soprattutto se lavori nelle serie tv. L'impegno ti può portare ottimi risultati anche se non hai un talento naturale, che comunque rimane sempre difficile da giudicare.

Chi sono le attrici di talento? Trovo sempre originale e mai scontata Helena Bonham Carter. Ha fatto di tutto, dal cinema in costume a Harry Potter, la fantascienza.... Mi piace molto. E poi Cate Blanchett.

Blanchett crede molto nel creare reti al femminile. Voi lo state facendo? La mia generazione ha iniziare a parlare della necessità di essere solidali tra di noi. La cosa più brutta nel nostro lavoro è la competizione che si crea. Purtroppo nei casting devi corrispondere anche fisicamente a un personaggio, e questo significa che a volte potresti non essere giusta per la parte fin dall'inizio. Arrivi al provino dove c'è clima di tensione e tutti stanno sulle punte. Questo divide. Il percorso non è delineato ancora, ma speriamo di unirci e sostenerci sempre di più.

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Alessandro Cinque
Abito lungo di mussola e tuta di pizzo stretch; cintura con fili di perle e strass; décolletées di pelle e seta. Tutto Chanel.

Cosa prevedi per il futuro dei lavoratori dello spettacolo? C'è voglia di riscattarsi anche a livello sociale, dopo che non siamo stati riconosciuti per il sostegno statale. Dovremmo avere pari diritti.

Cosa dovrebbe raccontare il nostro cinema? Coltiviamo poco la parte fantascientifica. E mancano dei ruoli di donne forti. Intendo una forza che ha un altro codice rispetto a quella maschile. Poggia sull'accoglienza, sul donare, sul sapere creare armonia e bellezza, cerchi di amici, luce e famiglia. Non è una visione arcaica. Gli essere umani sono fatti di energia maschile e femminile. Dovremmo esercitarle entrambe.

Vorresti fare il salto definitivo nel cinema o va benissimo continuare a fare serie tv e cinema insieme? Entrambi purché si lavori! Vorrei ampliare il cinema, spero di arrivare a fare film d'autore. Amo moltissimo Paolo Virzì e Giuseppe Tornatore.

Su Instagram mandi messaggi impegnati, che ispirano. Qual è la tua causa? Tutti i diritti per la vita: umani, ambientali, la protezione degli animali. Ma soprattutto mi piace parlare di spiritualità. La crescita spirituale è il mio massimo obiettivo.

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Nella foto di apertura Federica Sabatini indossa un abito di shantung di seta Vichy, Dior. Collier Joyful color d’oro rosa con tormaline verdi e turchesi, ametiste e diamanti, dalla collezione alta gioielleria, Bulgari.
Le foto di Federica Sabatini sono tratte dal servizio pubblicato su Marie Claire di settembre 2020. Servizio Ivana Spernicelli. Ha collaborato Veronica Campisi. Foto Alessandro Cinque e Claudia Gori. Trucco Nicoletta Pinna per Simone Belli Agency. Capelli Giulio Ordonselli using Label.m.