Capita sempre che in una famiglia ci sia un elemento che nelle riunioni di famiglia si ricorda come “la pecora nera”. Se le stravaganze di Stephanie di Monaco, la sorella minore di Carolina e Alberto, negli anni 80 sono sembrate inusuali per una rampolla di una famiglia regnante, forse è perché della storia di sua zia, la principessa Antonietta di Monaco, si parla molto poco. Sua Altezza Serenissima Antonietta Grimaldi, principessa di Monaco, contessa di Polignac e baronessa di Massy era la primogenita della coppia formata dalla duchessa di Valentinois Charlotte Grimaldi e il conte Pierre de Polignac. Charlotte Grimaldi, la madre di Antonietta e Ranieri, era nata da una relazione extraconiugale fra il principe Luigi di Monaco e una cantante di cabaret, Marie-Juliette Louvet. Il principe Luigi non aveva altri eredi con la legittima e giovanissima moglie Ghislaine, e dopo di lui il primo in linea di successione sarebbe stato il cugino tedesco Guglielmo, il che non sarebbe stata un regnante adeguato per i monegaschi.

Si decise così, con una sequenza di cavilli, di legittimare la piccola Charlotte come erede, di assegnarle il ducato di Valentinois e, da adulta, di farla sposare con Pierre, l’affascinate conte di Polignac. Non fu una coppia felice: si dice che avessero litigato già fuori della chiesa, dopo la cerimonia, perché lei camminava qualche passo avanti a lui. Durante il viaggio di nozze lui la ignorava perché aveva invitato anche Marcel Proust, reputato al tempo il suo migliore amico anche se oggi, dalle epistole che i due hanno lasciato, si ritiene fosse il suo amante. Si malignava che il marito riuscisse a dividere il letto con Charlotte solo “con la corona in testa”, ossia per dovere verso la dinastia. La coppia ebbe comunque due figli, nel 1920 e nel 1923. La prima era Antonietta, il secondo Ranieri. Anche se Antonietta era la primogenita, e con Charlotte si erano fatte delle eccezioni, si stabilì di rispettare la regola del principato secondo cui il trono passa alle femmine solo se non ci sono eredi maschi. Ranieri venne quindi mandato a studiare all’estero, nel Regno Unito, il primo di una dinastia monegasca a lasciare il paese per ricevere un'istruzione e per farsi le ossa. Nel frattempo Antonietta covava il disappunto: era nata per prima, sua madre era stata l'erede al trono e non capiva perché non potesse esserlo anche lei.


Antonietta amava gli animali, era cresciuta a corte con i cani della famiglia, i labrador, un pastore tedesco, il bassotto e il suo pechinese Campanellino, regalo di sua madre. Lei si sentiva la vera Principessa di Monaco, andava d'accordo con suo padre Pierre e suo nonno Luigi e condivideva le loro perplessità sullo spessore di Ranieri, come futuro regnante. Quando il ragazzo tornò a Monaco nel 1940, in piena invasione della Germania nella Francia, era un estraneo per la famiglia e non aveva amici. Antonietta, che aveva molta più confidenza con i familiari con cui era cresciuta, lo percepiva come un usurpatore. Nel 1943, forse per ribellione, Antonietta si avvicinò alle idee nazionaliste e diventò presumibilmente un’ammiratrice del regime fascista italiano. Cercò quindi di sposare un luogotenente tedesco di nome Winter. Ma il principe Luigi II di Monaco glielo impedì. Anche se Luigi era segretamente un simpatizzante del Reich non lo era il suo popolo, né ovviamente la Francia. Il luogotenente fu poi spedito al fronte e morì in battaglia poco dopo.

Durante l'occupazione, Antonietta si dedicò con passione a presiedere il Comitato monegasco di assistenza e soccorso. Il suo nuovo amore fu Alexandre-Athenase Noghès, meglio noto come Alec Noghès, un avvocato di origine monegasca, campione internazionale di tennis. Con lui ebbe tre figli: Elizabeth Ann, Christian Louis e Christine Alix, che per le leggi dell’epoca furono considerati illegittimi perché lui era sposato con un'altra donna. Intanto, nel 1949, moriva il principe Luigi II. Nonostante il legame con la nipote primogenita, il regnante monegasco aveva lasciato disposizioni perché la figlia Charlotte, che gli succedeva in condizioni di legittimità contestate periodicamente, abdicasse immediatamente a favore di Ranieri. Così successe nel 1949, alla morte di Luigi. Poco dopo, nel 1951, Antonietta si sposava col suo campione di tennis, ormai divorziato, per far sì che i suoi figli entrassero nella linea di successione ereditaria.


Il giovane principe Ranieri III alla guida del principato di Monaco, non sapeva come gestire la sorella ribelle. Per farla contenta inventò per lei il titolo di baronessa di Messy e sembrò placarsi per un po'. Ma presto lei si innamorò di un altro uomo che, casualmente, era uno dei più duri oppositori politici del principe. Si chiamava Jean-Charles Rey, un avvocato e notaio che reclamava da tempo la costituzione democratica. Con lui Antonietta tramò per deporre il fratello e mettere sul trono uno dei suoi figli, di cui sarebbe stata lei la reggente fino alla maggiore età. Nel 1955, approfittando del trambusto per il fallimento di una banca monegasca, Antoinette e suo marito tentarono di organizzare un colpo di stato. Ma qualcuno svelò alla stampa il loro piano mandandolo in fumo. In attesa di fare chiarezza, ad Antonietta venne revocato il diritto di comparire in eventi ufficiali. Per rammendare i rapporti col fratello, la baronessa di Messy firmò una promessa di non sposare mai Rey. Cosa che fece sei anni dopo, costringendo Ranieri a cancellarla dalla Liste Civile, il vitalizio che ricevono i membri della famiglia del principe.

Quando Grace Kelly sposò il principe Ranieri, nel 1956, trovò una situazione ingarbugliata nella famiglia dello sposo. I suoceri, il principe Pierre e la principessa Charlotte, si detestavano. La sorella del marito tramava contro di lui, e se già Ranieri per Antonietta era un estraneo, figuriamoci la sua nuova consorte americana, che tra l'altro avrebbe potuto dargli degli eredi facendo retrocedere i suoi figli in linea di successione. Inoltre c'è ancora la principessa Ghislaine, la vedova del principe Luigi, che era stata costretta a portarsi in casa la figlia del tradimento, Charlotte. L'ambiente era abbastanza tossico e si spiega perché l'attrice ci mise tanto ad accettare il corteggiamento di Ranieri. In qualche modo, fu Grace a sistemare tutto. Nel 1957 mise al mondo Carolina e nel 1958 Alberto, rendendo ancora più complicata la realizzazione del sogno di Antonietta di vedere sul trono uno dei suoi figli. Grace e Ranieri decisero però di tutelare la loro serenità chiedendo l'allontanamento di Antonietta da Monaco. Praticamente, fu mandata in esilio.

La principessa Antonietta si ritirò in Francia a Èze, sulle Alpi Marittime dove fondò un rifugio per cani e gatti. Diventò la presidente della Società di Monaco per la protezione degli animali e la patrona della Battersea Dogs and Cats Home, nel Regno Unito. Il personale che si prendeva cura di lei la definiva però "un po' matta". Ranieri si riconciliò con la sorella nel 1962, e dopo cinque anni lui e Grace si recarono a Nizza a trovarla. I figli della baronessa di Messy si erano trasferiti in Inghilterra e negli Stati Uniti, lei stava per divorziare da Jean-Charles Rey, viveva con undici cani e aveva adottato a distanza otto orfani di lontani villaggi in Africa o in Asia. Era felice perché innamorata di un ballerino. Si chiamava John Gilpin, una ex star inglese del Royal Ballet, conosciuto perché insegnava danza alle sue due figlie Elisabetta e Cristina. Antonietta aveva 62 anni e lui 53, le nozze si tennero al Palazzo dei principi di Monaco, davanti alla famiglia Grimaldi al completo. Sembrava tutto sistemato, con la principessa ormai serena. Invece, 40 giorni dopo, John morì per un attacco di cuore.

Sua Altezza Serenissima Antonietta Grimaldi, principessa di Monaco, contessa di Polignac e baronessa di Massy trascorse gli ultimi anni della sua vita con i suoi cani. Nel 2005, con la salita al trono di Alberto II, la linea di successione ha deviato restringendo la scelta fra gli eredi diretti, escludendo definitivamente i figli di Antonietta. La principessa se n'è andata a 90 anni il 18 marzo 2011, dopo aver visto morire il fratello, la cognata Grace, e sua figlia Cristina nel 1989. L'ospedale dove ha esalato l'ultimo respiro, ironicamente, porta proprio il nome della moglie di suo fratello, che la mandò in esilio. Completamente riabilitata dai Grimaldi, riposa nella cappella di famiglia con i suoi genitori, le figlie (Elizabeth è scomparsa nel 2020), all'ultimo marito John Brian Gilpin e al marito di sua nipote Carolina, Stefano Casiraghi.