Martedì scorso Kim e Khloé Kardashian hanno annunciato a profili unificati che le riprese di Al passo coi Kardashian termineranno nel 2021: 20 stagioni e 500 episodi dopo il lancio della serie televisiva incentrata sulle vicende della loro multimilionaria e multisettoriale azienda a conduzione familiare. Ovvero: la loro vita. Al debutto di APCIK, in lingua originale nell'acronimo KUWTK, nel lontano ottobre 2007, il pubblico sapeva poco della dinastia allargata che Kris Houghton e Bruce Jenner (Caitlyn, dopo la sua transizione di genere) avevano messo su dopo la fine del matrimonio di Kris con l’avvocato armeno-americano Robert Kardashian: 4 figli + 2 (Kourtney, Kim, Khloé e Rob, da Kris e Robert Kardashian; Kendall e Kylye, da Kris e Bruce). C’è da aggiungere che, tra il ruolo essenziale di Robert nell’assoluzione di O.J. Simpson e la pubblicazione diversamente incidentale di un sextape di Kim Kardashian, quel poco che si sapeva, sarebbe stato quasi meglio ignorarlo. Tredici anni dopo, tuttavia, ora che conosciamo a memoria le formazioni titolari delle borse di casa K-J e partecipiamo emotivamente dei piani industriali dietro ai turbanti asciugacapelli commercializzati da Kourtney, neppure questo ci sembra abbastanza e vorremmo saperne ancora di più. La brutta notizia è che tra un anno non potremo più rivolgerci ai network televisivi per farlo. La buona è che continueremo a essere al passo con i Kardashian finché ci saranno dei Kardashian. Solo, lo saremo in un modo diverso, che la televisione non riusciva più a garantire. Da anni le Kardashian potrebbero fare a meno del mezzo che le ha lanciate. E questo sia per vivere più che bene delle svariate linee di prodotto che hanno ideato e presentato al mondo mentre si facevano signorine in tv; sia per farci sapere puntualmente e dettagliatamente quanto bene, grazie alle loro fortissime presenze digitali e socialmediali (a loro volta, piuttosto redditizie).

Con la chiusura dello show l’impero delle Kardashian abbandonerà sì la sua prima roccaforte mediatica, il suo vecchio centro di gravità e di permanenti, lasciandole in balìa delle forze centripete degli algoritmi social. Ma sono forze che le ragazze hanno dimostrato di saper tenere a bada. Nel 2018 Kendall (che oggi ha 139 milioni di follower) ha fatturato 26 milioni e mezzo di dollari per 53 post Instagram, ed è normale che una famiglia che è stata in grado di monetizzare anche sui piatti di porcellana leopardata in cui mangiava, a un certo punto, si sia fatta due conti, e via.

Le Kardashian, come alcune specie di animali avvertono prima degli altri l’imminenza di una calamità naturale, si sono semplicemente rese conto prima e meglio degli altri di un cambiamento epocale. E, non appena hanno succhiato dalla televisione tutto il nutrimento possibile, l’hanno scartata come si scarta il guscio di una di quelle enormi escargot che amano ordinare a Parigi. No, a obbligarle a questo passo non è stata la pazzia di re Kanye West (che nel frattempo ha sposato Kim), né i sempre maggiori dissidi e distanze geografiche fra le sorelle e neppure il possibile riposizionamento verso l’alto del brand di Kim come attivista politica. Il motivo per cui APCIK finirà l’anno prossimo è che la televisione — rivoluzionata e poi svuotata di significato dalle nostre sorelle — non è più l’instrumentum regni più efficace per Kim, Kylye, Kendall e gli altri meteoriti e meteore che gli gravitano attorno. Il fatto è che, se siete riuscite a trasformare la tv nel vostro Instagram, prima di Instagram, forse è meglio che d’ora in avanti sia direttamente Instagram (e TokTok) la vostra nuova tv. Pensare che il legame con un canale come E! Entertainment, ormai in netta crisi di ascolti, potesse durare ancora a lungo, sarebbe stato come continuare a cercare sacchetti del Folletto in un grande magazzino pieno di Dyson, o cercare ancora il filo della matassa in un mondo che da un pezzo è diventato wireless. Certo, è triste realizzare che, in fondo, la vera sconfitta qui non sia solo la vecchia, cara televisione; ma, insieme a essa, anche i cicli narrativi più lunghi di un Boomerang, le strutture sociali più intricate di un individuo. Dallo show di famiglia si passerà ai post di tante figlie uniche, senza più incursioni di cameraman riflessi negli specchi del salotto, senza più la minima imperfezione, seguendo solo le regole che le cinque K riterranno, di caricamento in caricamento, opportune e praticabili.