Cosa pagheremmo per indossare uno dei gioielli della regina Elisabetta? Innegabile: anche se da qualche parte nel mondo esistono collezioni segrete di alta oreficeria persino di valore superiore, i gioielli della Corona britannica sono il tesoro più leggendario, ammirato e invidiato dei nostri tempi. Agli eventi istituzionali importanti, o alle serate di gala, sia la sovrana del Regno Unito che le sue familiari indossano diademi, collane, bracciali, orecchini e anelli che fanno piangere di commozione, e qualcuno dei pezzi più iconici è diventato oggetto di culto dei fan della famiglia reale, come la tiara birmana di rubini e diamanti, gli orecchini di zaffiri di Kate Middleton o il cocktail ring di Lady Diana. D'altro canto, però, sembra strano pensare che una famiglia proprietaria di tali e inestimabili gioielli possa essere a rischio di non far quadrare i conti a causa dello stile di vita dal costo (obbligatoriamente) molto elevato, specialmente da quando è iniziata la pandemia che ha sottratto alla Corona la larga fetta di entrate del turismo.

queen elizabeth ii in a crown and jewelled necklace, 1975 photo by serge lemoinegetty imagespinterest
Serge Lemoine//Getty Images

Per non chiedere ulteriori aiuti ai sudditi, la Corona britannica escogita dei sistemi originali per monetizzare la magia che i suoi membri spargono intorno a loro, come ad esempio l'idea recente di mettere in produzione il Buckingham Palace Small Batch Gin, il superalcolico prodotto con le bacche raccolte dei giardini di Buckingham Palace, un grande successo di vendita online del 2020 (purtroppo solo negli Uk). Ma non si tratta solo di incassare sterline quanto della consapevolezza di dover ringraziare in qualche modo chi alimenta il culto della royal family. Un'altra idea è stata quindi l'autorizzazione a produrre copie ufficiali di alcuni pezzi del tesoro da vendere sul sito Royal Collection Shop, a prezzi (molto) più accessibili degli originali. Tra questi, i già citati gli orecchini di Kate Middleton, la collana e gli orecchini che fanno parure con la tiara di rubini birmani, sempre collana e orecchi ma da abbinare al diadema dell'incoronazione del 1953, e un paio di orecchini di perle della regina. Unico veto: nessuna corona o tiara sono stati autorizzati e mai lo saranno. C'è un limite a tutto, e una corona lo supererebbe.