“Noi facciamo tutto, balliamo, cantiamo e recitiamo”. I ragazzi del duo cabarettistico romano One & Two sgomitano davanti alla telecamera, si rubano le battute a vicenda, si presentano: “siamo Loredana Bertè e Renato Zero”, un copione preparato a puntino in cui fingono di sostenere un provino. Rispondono a ogni domanda in coro, si lodano da soli quando il finto selezionatore, il conduttore e attore Raf Vallone, manda in onda il loro showreel che poi non è altro che una sfilata di moda in una vetrina di un negozio di Viale Giulio Cesare a Roma (“angolo via Candia”, specifica Loredana) con i passanti che li fissano incuriositi. È il 1972, Loredana e Renato hanno appena 22 anni e già sono vestiti nello stile che li caratterizzerà per il resto della loro vita. Lui è praticamente (già) mascherato, con la tuba nera e ingombranti collane etniche al collo, lei ha la faccia da collegiale ma il vestitino con l’orlo a balza è vertiginosamente corto e lascia scoperte le gambe che un giorno saranno leggenda. Renato, che all’anagrafe si chiama Fiacchini, è un romano doc, ha studiato all’Istituto di cinematografia Rossellini ma lo ha lasciato prima del diploma per seguire i suoi ritmi personali di crescita artistica. Loredana è di Bagnara Calabra e a Roma c’è arrivata a 15 anni con le sorelle Mia, Leda e Olivia e la madre Maria quando questa si è separata dal padre.

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Loredana e Renato hanno la testa piena di sogni e la determinazione di realizzarli. A Roma, in via Tagliamento, c’è un locale che si chiama Piper dove si riuniscono i giovani come loro, e da lì in parecchi spiccheranno il volo davvero, come Nicoletta, che diventa una star col nome d’arte Patty Pravo. Il Piper è frequentato anche da Don Lurio che si contende con un altro americano, Paul Steffen, il ruolo di coreografo più importante della Rai. Don Lurio deve organizzare i Collettini e Collettoni, il corpo di ballo di un’altra giovane star per il suo show in tv, Rita Pavone, e poiché le scuole di danza moderna sono ancora poche, pesca talenti naturali nei locali da ballo. Nel Piper nota, fra gli altri, quei due ragazzini, Loredana e Renato, che se la cavano bene e che hanno già iniziato a fare gavetta. Renato ha un contratto per esibirsi al Ciack di Roma per 500 lire al giorno, e a forza di sentirsi urlare dal pubblico “sei uno zero!”, invece di crederci ha pensato di adottare quel numero tondo come cognome. Don Lurio li ingaggia insieme nel 1966, sono due teenager.

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Loredana e Renato cominciano a credere davvero nel sogno e formano il duo. Si esibiscono insieme ma spesso anche separatamente. Lei, oltre a essere bellissima – e lo diventerà ancora di più in futuro – ha una voce potente e graffiante che presta come corista insieme alla sorella Mia Martini. Lui gira spot pubblicitari per gelati e prova a incidere un primo singolo su 45 giri prodotto da Gianni Boncompagni, ma vende solo 20 copie. I due ragazzi hanno tanto in comune, a partire dal gusto per la trasgressione. Lui che ha anticipato il glam rock, comincia a essere capito e apprezzato solo con il successo di artisti stranieri ambigui, come David Bowie. Lei regista un album Streaking, dai testi molto audaci e nel cui interno è fotografata nuda. Viene ritirato dalla distribuzione e non sarà l’ultima volta in cui si imbatte nella censura. Ha una storia con un tennista famoso, Adriano Panatta, e nelle sue uscite con lui cerca di inserire anche l’amico del cuore. Una volta, il tennista si fa convincere e passano a prenderlo insieme a Piazza Argentina. Quando intravede in strada un tizio conciato in modo stravagante, Panatta strabuzza gli occhi e chiede a Loredana: “Non sarà mica lui ‘Renatino’?”. Ma con gli uomini a Loredana, non gliene va bene una, sembra che non la prendano sul serio, forse perché è indipendente, forte, molto lontana dallo stereotipo della mogliettina di casa. Lui ha delle storie con donne come la futura conduttrice Enrica Bonaccorti, mettendo in crisi chi è già confuso dalla sua ambiguità, poi ha una relazione molto lunga con Lucy Morante. Loredana e Renato piangono l’uno sulla spalla dell’altro per le loro delusioni d’amore segrete, molti ancora oggi credono che siano fratelli, per quanto sono affiatati. Quando sono insieme si sentono capiti, nelle foto che gli scattano in quei tempi sono sempre a contatto, abbracciati, o mentre l’uno si prende cura dell’altro con i capelli o i costumi. La loro amicizia diventa un punto fermo.

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Loredana Bertè e Renato Zero
non si separano nemmeno quando il successo li travolge più o meno nello stesso lasso di tempo. Lei nel 1975 con la canzone Sei bellissima, lui col quarto album nel 1977 e il singolo Mi vendo. I loro testi trasgressivi cominciano a fare tendenza. Da lì in poi, non li ferma più nessuno. Lei precederà di decenni il look d'esordio di Madonna, entrerà in scena a Sanremo nel 1986 con un finto pancione, copiata 26 anni dopo da Lady Gaga. Eppure lei e Renato continuano a essere, a vicenda, il punto di riferimento. Sarà così per decenni, fino a quando, nel 1996, Loredana non denuncia Renato Zero accusandolo di averle rubato i diritti di alcune canzoni che aveva scritto lei. Lui si difende pubblicamente accusandola di essere ormai una persona difficile da gestire. Si lanciano frecciate, lei racconta di essere stata abbandonato in autogrill da lui, una volta, perché era stufa di sentire nell’autoradio solo i suoi pezzi. È la fine della grande amicizia, i cui termini restano una faccenda privata tra loro due. Nel 2016 Loredana pubblica la sua autobiografia bella e dolorosa, Traslocando, è andata così, dove parla della sorella Mia morta tragicamente, dei gravi problemi con i genitori, ma accenna anche il dispiacere per la fine dell'amicizia con Renato Zero, anche se specifica di non voler fare pace mai più con lui. Forse solo il tempo che passa potrà smussare ogni attrito, e ricongiungere due grandi artisti che era rassicurante vedere insieme.

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