Prima di lei, nulla di reale in spiaggia. O meglio: prima di lady Diana in bikini, non era facile vedere una principessa della famiglia reale britannica così esposta. Persino le foto della più trasgressiva fra quelle che l’hanno preceduta, la principessa Margaret, sono sempre in costume intero o prendisole perché, probabilmente, la sorella della regina si lasciava tentare dal due pezzi solo nella riservatezza dell’isola di Mustique, dove il barone di Glenconner le aveva donato 40mila metri quadri per costruirsi un buen retiro. Diana, invece, indulgeva molto nel bikini ed era una di quelle cose da cui sembrava non aver capito che sposare un erede al trono del Regno Unito comportava dei privilegi, ma anche molte rinunce, fino a quando non cominciò a usarli come un'arma. La prima volta in cui la regina cercò di farglielo capire è stato nel 1982, quando era in attesa del principe William. Come racconta anche The Crown, Diana si sentiva incompresa dalle altre donne della famiglia reale perché nessuna di loro aveva mai sofferto di nausee e disturbi in gravidanza, per cui minimizzavano i suoi problemi pensando che si trattasse di capricci per porsi al centro dell’attenzione. Diana chiese a Carlo di portarla in un posto dove poteva rilassarsi e scelsero le Bahamas. Lì, la principessa indossò il due pezzi anche se la pancia era già in stato avanzato. Ma come dirà suo fratello Charles al funerale: "A Diana era stato dato il nome dell'antica dea della caccia, ma era la persona più cacciata dell'età moderna". Per cui, nonostante lei e il principe fossero protetti da misure di sicurezza severissime, un paparazzo riuscì a fotografarla e il viaggio che doveva servire ad allentare la sua tensione si trasformò in una lavata di capo della regina, al loro ritorno.

majorca, spain   august 16  diana, princess of wales, wearing a patterned bikini and holding a matching sarong, stands on board a yacht, whilst on holiday on august 16, 1988 in majorca, spain photo by anwar husseinwireimagepinterest
Anwar Hussein//Getty Images


Ma quelle foto avevano infranto una tradizione e Diana aveva preso consapevolezza che poteva farne un mezzo per irritare i membri della famiglia reale. La principessa del Galles, che era un’ottima tuffatrice, da allora ritornò spesso a indossare in spiaggia o in barca il due pezzi “proibito”, anche se alternato al costume intero, oppure scegliendone modelli a vita alta, e adottando le magliette oversize come un prendisole. Portava sempre gli occhiali da sole riuscendo, lei che aveva la carnagione così chiara, nel miracolo di non avere il segno dell’abbronzatura sul viso, il giorno dopo. Nell’estate del 1997, Diana usò un costume da bagno intero e animalier anche per rovinare la piazza all’ex marito che aveva organizzato la festa per il 50esimo compleanno di Camilla Parker Bowles. Venuta a conoscenza dell’evento, Diana in vacanza nel sud della Francia con Dodi al-Fayed fece in modo che Piers Morgan, al tempo direttore del Daily Mail, facesse arrivare nei paraggi qualche paparazzo e si esibì in una serie di ruote sulla spiaggia le cui foto riempirono i rotocalchi britannici, relegando le foto di Camilla in un angolino. Infine, c’è stato il bikini del 15 agosto 1988. Diana era a Maiorca, a bordo di uno yacht, statuaria, con il bikini a motivi geometrici e il pareo abbinato in mano, appena tolto. La principessa cominciava a dare segni di emancipazione dopo il tour che quell'anno l'aveva portata, insieme al principe Carlo, in Thailandia e in Australia. I suoi figli William, e Harry avevano rispettivamente 6 e 4 anni. Lei era in forma, modellata dalla danza e dal nuoto anche se sappiamo che dietro la sua magrezza c'era qualcosa di diverso di un regime alimentare studiato. Il top senza spalline, lo slip leggermente sgambato e a vita non troppo alta che sottolineava gli addominali tonici. Un costume che sta bene a tutte, ma che faceva sembrare Diana una via di mezzo fra una sirena e un'atleta olimpionica. Il suo atteggiamento non era mesto, ma determinato, combattivo. Di lì a poco, mostrerà al mondo chi è davvero.