La regina Elisabetta ha dato l'ok: la famiglia reale britannica produrrà la sua propria birra e sarà presto disponibile in due versioni, una "bitter" inglese tradizionale filtrata a freddo e una Golden Indian Pale Ale più forte. In bottiglia da 500 ml, la birra della regina Elisabetta costerà 4 sterline (circa 4,60 euro) e si chiamerà Sandringham Beer, ma non è destinata alla grande distribuzione perché la Barsham Brewery nel Norfolk, che è incaricata della produzione vera e propria, utilizzerà solo orzo biologico del tipo Laureate Spring coltivato sui terreni agricoli della tenuta reale nel Norfolk dove si era ritirato a vivere il principe Filippo, dopo essere andato "in pensione", e dove vivono fagiani, lepri, gufi e molte altre specie che prosperano negli habitat boschivi naturali e nei terreni agricoli. Per assaggiarla bisognerà quindi andare sul posto, a meno che non venga resa disponibile (come è probabile) anche sul sito di e-shop Royal Collection Shop dove è già possibile acquistare le riproduzioni di alcuni gioielli della regina.

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La produzione di alcolici sembra essere la soluzione più azzeccata, per la regina, per aumentare le entrate nelle casse della Corona duramente provate dalla pandemia che ha bloccato tutte le visite pagate nelle dimore storiche, la cui manutenzione ha costi molto più alti delle somme che i reali percepiscono dai contribuenti. Già lo scorso anno Elisabetta, che ama molto i cocktail, aveva messo in vendita la sua marca di gin personalizzato, il Buckingham Palace Small Batch Gin, anche questo ottenuto con le bacche degli alberi di ginepro della tenuta reale. Poiché l'iniziativa si è rivelata vincente, l'avveduta sovrana ha reputato che affiancare al suo superalcolico preferito anche una marca di birra, che sulla bottiglia riporterà immagini di lepri e fagiani, sarebbe stata un'ottima idea. E sicuramente, funzionerà.