Ogni notizia sulla principessa Latifa di Dubai e sua sorella, la principessa Shamsa, entrambe sparite dopo un tentativo di fuga dagli Emirati Arabi di cui il loro padre è il primo ministro, continuano a fornire dettagli che invece di fare chiarezza gettano altre ombre sulla vicenda. L'ultima riguarda l'indiscrezione secondo cui sia il numero di cellulare privato della Sheikha Latifa bint Mohammed Al Maktoum che quello della principessa Haya bint Hussein di Giordania, ex moglie dell'emiro e matrigna di Latifa e Shamsa, fossero due di quelli trovati nella lista dei 50mila personaggi sotto controllo con lo spyware di hacking telefonico Pegasus, al centro dello scandalo scoperchiato ancora una volta dal Washington Post. Pegasus è un software sviluppato dalla Nso, un'azienda israeliana che produce programmi spyware legali. È in grado di aggirare le difese degli smartphone, qualsiasi sia il loro sistema operativo, di superare le barriere delle password e di sottrarre tutti i dati dell'utilizzatore, una capacità eccezionale di violare le leggi sulla privacy approvata dai governi e messa a disposizione di militari, forze dell'ordine e agenzie di intelligence allo scopo di intercettare esclusivamente i telefoni di sospetti potenziali terroristi. Invece, la testata americana nota per aver portato alla luce lo scandalo Watergate nel 1972, ha scoperto che Pegasus è stato utilizzato anche per monitorare di nascosto capi di Stato, giornalisti, politici, imprenditori e anche per spiare le intenzioni e gli spostamenti della principessa Latifa, che forse proprio per questo avrebbe visto fallire il suo tentativo di fuga, ma anche quello dell'ultima moglie dell'emiro, Haya che invece è riuscita a fuggire nel Regno Unito con i figli. Mentre quest'ultima sta conducendo una battaglia legale contro il potente e ricchissimo ex marito, di Latifa ci sono notizie incerte, così come della sorella Shamsa. Gli ultimi ad aver vista Latifa viva e in grado di intendere e di volere sono stati i membri dell'equipaggio e l'amica che la stava accompagnando a bordo dell'imbarcazione con cui attraversavano l'Oceano Indiano nel 2018, assaltato da un commando inviato dal padre che l'ha sequestrata e riportata a Dubai. "Sparatemi adesso, non voglio tornare là", aveva detto Latifa. Nessun commento sulla vicenda è mai pervenuto dal più importante dei suoi fratelli, il principe erede Hamdan, mentre nei giorni scorsi una utente di Instagram ha pubblicato delle foto insieme a una donna che somiglia alla principessa, ha dichiarato che si tratti di lei e che stiano girando l'Europa in vacanza insieme. Ma nessuno le ha incontrate e non è mai arrivata alcuna conferma che quella fosse davvero la principessa sparita.