"Se esci dalla stanza pensando che, ok ci ha provato ma tanto non c'è riuscito, si è trattato ugualmente di abuso sessuale". Angelina Jolie ha rilasciato un'intervista molto coraggiosa al Guardian in cui racconta, fra le altre cose, il suo incontro traumatico con Harvey Weinstein quando aveva 21 anni e mette in guardia le altre donne sull'errore di minimizzare le molestie quando si riesce a fronteggiarle. L'attrice ha tirato in ballo il famoso produttore, condannato a 23 anni di detenzione per i ricatti sessuali inflitti a numerose attrici in cambio dei ruoli nei suoi film, fra cui Asia Argento, quando le è stato chiesto di raccontare la prima volta in cui ha sentito la voglia di "mandare a farsi fo**ere" qualcuno dello show business: "Ehm... beh, nessuna sorpresa, Harvey Weinstein. Ho lavorato con lui quando ero giovane", ha risposto prontamente. Angelina Jolie ha raccontato come quell'esperienza, negata ancora oggi dal produttore, l'abbia profondamente disgustata anche se è riuscita a non farsi sottomettere da lui, ma ha svelato pure come, anni dopo, quel tentativo di abuso abbia comportato delle responsabilità collaterali riguardo alla fine del suo matrimonio con Brad Pitt. Nel 2009, infatti, il suo ex marito ha recitato in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, di cui la Weinstein Company era co-produttrice, e nel 2012 Brad si è offerto di co-produrre ancora insieme a Weinstein il thriller noir Cogan - Killing Them Softly. Tutto questo pur essendo al corrente delle molestie di cui sua moglie era stato oggetto da parte del suo socio in affari. Angelia Jolie ha percepito questi rapporti di lavoro fra i due come una mancanza di rispetto da parte del coniuge, che stava così minimizzando l'aggressione sessuale. L'attrice ha così disertato gli eventi promozionali per i film del marito prodotti con il suo aggressore, per non incontrarlo. E la coppia ha iniziato a litigare anche per questo, con il finale che tutti sappiamo.