Prima regola del Royal Family Club: non parlare mai di politica in pubblico. Seconda regola del Royal Family Club: non devi parlare mai di politica in pubblico. Nemmeno se sei un'ex attrice americana e hai rinunciato al ruolo di membro senior della famiglia. Meghan Markle non deve aver seguito bene le istruzioni che la regina Elisabetta le ha impartito prima del matrimonio con il principe Harry, e a farglielo presente è un membro repubblicano del Congresso che ha sollecitato l'intervento della Corona britannica per mettere a tacere la moglie del nipote della sovrana. Non si tratta di una provocazione maschilista ma di un serio problema diplomatico. Anche se Meghan ha la cittadinanza americana, infatti, il suo titolo nobiliare britannico le impone di sottostare al protocollo di buona convivenza con il governo degli altri Stati. La duchessa è libera di parlare della fame nel mondo, di ambiente, di tutto ciò che è charity. Ma ogni volta che si rivolge ai membri del governo americano, o di qualsiasi altro Stato estero, su questioni al vaglio del Parlamento sta commettendo un'ingerenza che non le è permessa. La questione, che sta aumentando di volume come una valanga che rotola a valle, ha preso vita dal dibattito al Congresso americano sulle 12 settimane di ferie retribuite dei neogenitori, un'argomento che ha indotto l'attrice a scrivere una lettera alla presidente della Camera Nancy Pelosi e al leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer - firmandosi "Meghan, Duchessa di Sussex" - per sollecitarne l'approvazione. "Non sono un funzionario eletto e non sono un politico", ha scritto. "Sono, come molti, una cittadina impegnata e un genitore. E poiché voi e i vostri colleghi del Congresso avete un ruolo nel determinare i risultati delle famiglia per le generazioni a venire, vi scrivo in questo momento così importante - come mamma - per sostenere il congedo retribuito". Sembrava una mossa sensibile che avrebbe potuto portare a Meghan un buon ritorno di immagine, viste le sue aspirazioni a entrare in politica attiva, ma le si è ritorta contro. Prima di tutto perché il congedo parentale era già stato approvato prima della lettera: il dibattito che aveva attirato la sua attenzione (e che forse non aveva capito) verteva invece su quanto dovesse durare il periodo, a seconda del reddito delle famiglie. Meghan si è invece attribuita pubblicamente il merito dell'approvazione, suscitando l'ilarità dell'opinione pubblica più informata che l'ha poi messa alla gogna per i passaggi della lettera ritenuti stucchevoli, in cui fa appello alle sue umili origini e ricorda i giorni in cui mangiava ai popolari ristoranti Sizzler circondata dal tipo di famiglie che beneficiano del congedo parentale. Ma se le critiche sono opinabili quello che è grave, e che potrebbe avere delle conseguenze per Meghan Markle, è l'aver innescato l'accusa da parte del congressman Jason Smith dei Missouri di avere abusato del titolo nobiliare britannico per interferire nella politica statunitense. Un problema che la Corona è ora costretta a prendere in considerazione in rispetto del suo protocollo inviolabile, e che secondo le fonti vicine a Meghan e Harry, sta facendo tremare la duchessa che teme di perdere il titolo più di ogni cosa al mondo.