Mi sono soffermata sul testo sotto la tua foto, pensando a te che confidi nel grande amore. Bello... l’ho fatto anch’io. Ma, alla fine, che cos’è questo benedetto grande amore? Avevo una bella storia che durava da sette anni, quando un giorno salgo su una nave e resto folgorata da un cameriere, extracomunitario e di 10 anni più giovane di me. Colpo di fulmine. Reciproco. Ci sposiamo dopo pochi mesi. E dopo 8 anni lui se ne va con un’altra (molto più giovane di me). Poi mi rifidanzo pensando di aver trovato il sogno, e poi di nuovo finisce, e a 40 anni mi vedo single e ancora a confidare nell’uomo che non c’è. E allora non sarà mica un abbaglio, questo grande amore, che preclude storie più concrete? A.L.

...don’t tell me not to fly I’ve simply got to...
(Da Don’t rain on my parade, di Bobby Darin)

Solo un equivoco può far nascere un grande amore. La vita ne è piena, ne siamo talmente confusi che capita pure di dover ricorrere a una rubrica per cuori ammaccati. La maggioranza delle lettere che ricevo riguarda proprio il tema del Grande Amore e della sua affannosa ricerca. Inserire quella frase nel mio profilo è un’ammissione e pure un equivoco. E dunque merita una pagina tutta per sé. Cara A.L., confidare nel Grande Amore è un esercizio del presente. Tu il Grande Amore lo persegui e lo vivi ma non te ne accorgi, perché ti fissi sulle etichette da appiccicare sopra al tuo bel vasetto di aspirazioni. E se t’aspetti aiuto da me in questo senso, sbagli indirizzo. Il Grande Amore smette di esserlo quando iniziamo a considerarlo come l’ultima versione di uno smartphone. La questione non ha nulla a che fare col futuro. Il Grande Amore è adesso. Se ne parla al presente, anche quando in apparenza è finito (se mai davvero si conclude). Il Grande Amore (la ricerca del medesimo) è uno stile di vita, uno stato dello spirito, una devozione totale nei confronti di noi stessi. E il giorno che dovessi trovarne una definizione netta, al posto di questa pagina trovereste una pubblicità.

Complicità, feeling, attrazione: questo cerco io nel grande amore. Per la routine c’è tempo. Il lavoro, cui mi sono data con autentico amore, mi ha fatta lavorare mesi alle Maldive in un resort superlussuoso. Nessun uomo (uno di quelli veri dico, che ti sceglie perché sei tu, e non perché sei quella che ha abboccato per prima) mi ha mai trattata così. Ma resto fiduciosa. Gioia

A volte qualcuno è presente per tutta la tua vita senza che tu riesca mai a scoraggiarlo. Ti avrà conosciuto nei giorni felici, ma più tardi, con la stessa ammirazione, ti avrà seguito nella miseria...
(da Bijou, di Patrick Modiano - Einaudi)

È – appunto - solo questione di definizioni (Grande Amore 2). Il Codice dell’Ani- ma di James Hillman - libro che ti esorto a leggere - lo spiega bene. Vocazione e carattere si manifestano di colpo quando l’invisibile codice a barre dell’anima passa attraverso il raggio implacabile del destino. Nulla di meno prevedibile. A una condizione: che la tua anima sia totalmente “libera”, che il raggio possa col- pirla senza trovare ostacoli. Invece tu potresti iscriverti alla finale olimpica dei 400 ostacoli. Per te ci sono uomini “con le palle”; c’è il “vero” amore per il lavoro; c’è la lista della spesa di quel che trovi all’Esselunga del Grande Amore (attrazione, feeling, un etto di ricotta fresca). Routine? Astenersi perditempo. Non ci siamo. Ti resta la fiducia, ma temo che tu la stia spingendo verso il reparto dei surgelati. Ti aspettano relazioni buone come sofficini scaldati nel microonde. Il Grande Amore arriva senza confezione né manuale per l’utente. Che poi è il suo bello. Perché ti fa scoprire che persino la routine possiede il suo irresistibile fascino.