Grandi e piccole questioni che accumulano sulle scrivanie della nostra vita. Risponde Lucy Kellaway, londinese e columnist del Financial Times. Studi di filosofia ed economia, un marito, 4 figli e una spregiudicata ironia post femminista le permettono di dare ottimi consigli nel sottile gioco di sopravvivenza tra vita privata e lavorativa.

Sono convinta che un collega cammini accanto alla mia scrivania con l’intenzione di guardare i miei piedi. All’ inizio ne ridevo, ora sono preoccupata. Continua a passare e ripassare fissando le mie scarpe, che prevedono un range dal tacco moderato a quello 12. Non ho ancora fatto nulla e non voglio perseguitare qualcuno senza fondamento. Ma c’ è un modo per placare il mio disagio senza offenderlo? Impiegata, 26 anni

Esistono diverse opzioni per farlo desistere dal fissarti in maniera inopportuna. Potresti iniziare a indossare stivali di gomma. Questo lo scoraggerebbe, ma la scelta presenta tre inconvenienti. Innanzitutto, gli stivali di gomma fanno sudare. Secondo inconveniente: le persone hanno più successo se vestono abiti consoni e questo tipo di calzature non sono certo parte di un’uniforme di lavoro, a meno che tu non sia un pescatore. Terzo problema: quel tipo di stivali sono decisamente poco comuni negli ambienti lavorativi, quindi scoraggerebbero gli sguardi di quest’uomo, ma di certo attirerebbero quelli di tutti gli altri. L’altra opzione è continuare a indossare belle scarpe ma nasconderle alla (sua) vista.

Negli anni 60 le scrivanie erano costruite con i cosiddetti “pannelli di modestia” sulla parte davanti. In questo modo le segretarie potevano indossare minigonne senza attirare gli sguardi degli uomini dell’ufficio fino a conseguenti scene di immoralità. I pannelli non hanno preso piede; si è scoperto che gli uomini possedevano sufficiente autocontrollo da non saltare addosso alle colleghe solo perché ne intravedevano un pezzetto di coscia. Le successive quattro decadi hanno, del resto, dimostrato che le donne possono andare al lavoro vestite (anche) in maniera provocante, con la consapevolezza che i colleghi devono far finta di non notarlo. La natura del tuo problema è dovuta al fatto che quest’uomo non ha imparato la lezione base: lo sguardo fisso non è accettabile. Ma non è certo compito tuo insegnarglielo. Se fosse il tuo capo sarebbe complicato, ma siccome sembra che non abbia alcun potere su di te, risolvere il problema dovrebbe rivelarsi abbastanza semplice.

Ti consiglio di presentarti al lavoro con un nuovo paio di scarpe. E di invitarlo amichevolmente alla tua postazione, tirare fuori le gambe da sotto la scrivania e puntare i piedi nella sua direzione, chiedendo ad alta voce, in modo da essere sentita da tutti gli altri: «Ti piacciono le mie scarpe nuove?». Sarà di certo imbarazzato e inizierà a fissare i suoi, di piedi.

Un'aria di sconcerto si diffonderà in ufficio. Poi, sarai tu a decidere se fornire ulteriori spiegazioni: puoi aggiungere che credevi che lui avesse un interesse speciale per le tue calzature, visto che guardava sempre in quella direzione. Dopodiché, due saranno le conseguenze positive: avrai regalato ai tuoi colleghi qualche secondo di divertimento e illuminato, così, la loro monotona giornata. Ma più importante, quest’uomo non si azzarderà più a circolare vicino alla tua scrivania.

Traduzione di Laila Bonazzi