Passano il tempo a eliminare i dettagli. Cercano di confondere il profumo altrui con deodoranti per auto. E poi eliminano chat, mail, rinominano il suo nome con quello della moglie (escamotage scelto anche da Jonathan Safran Foer in Eccomi): però poi l’amante viene sempre a galla. Chi è la donna che ruba il marito a un’altra? E poi: lo ruba davvero o ne gode una sola parte, molto limitata, volutamente, e non chiede altro che rimanere l’altra senza voler sfasciare la famiglia altrui? Se lo è chiesto Sophie Saint Thomasgiornalista che su Cosmopolitan ha posto la domanda più scomoda alle donne più scomode: le donne che vestono i panni delle amanti. E ne sono felici. Emotività segreti? No, nuove esigenze sessuali raccolte da un terapista, Michael Aaron, autore di Modern Sexualityvero e proprio dizionario del nuovo modo di fare/vivere l’amore. Una nuova società segreta che è sempre più indagata - vedi i cowboy del Bud Sex - e che non lascia fuori dagli schemi neppure le “donne sfascia famiglia”. Secondo lo studio molte più amanti del previsto amano follemente la situazione per quello che è, alimentando la libido del segreto, del non impegno (post) e della totale libertà emotiva che ne consegue. Risultato ardito? Leggere per credere.

1. Paula, 28 anni Philadelphia. «Sono una ex manager delle pr. Il mio Mr.Married l’ho conosciuto quando sono entrata a far parte di una band. Lui era il bassista. Mi è subito piaciuto per ovvi motivi: era creativo, gentile, premuroso. E mi ha anche confessato quasi subito che lui e sua moglie avevano un rapporto abbastanza libero fondato su una regola “se non chiedo non voglio sapere”. Era tutto molto bello: passavamo un sacco di tempo nella sala prove, a passeggiare in parchi ben lontani dal centro della città. Eravamo liberi, sessualmente, di vivere tutto senza sentirci costretti da un qualche rapporto formale che vincolasse voglie e imponesse etichette. Poi, però, quando lui ha rivelato tutto alla moglie si è scoperto che il loro rapporto libero non era affatto così libero. E il loro rapporto coniugale è andato a pezzi. Mi sono sentita una vera sfasciafamiglia. Quasi subito ricevuto un sms dove Mr. Married mi diceva di non cercarlo più, di non chiamarlo né scrivergli. Non l’ho più visto (neppure nella band), è passato circa un anno da quell'ultimo contatto ma mi sento ancora in colpa nonostante abbia iniziato una nuova relazione, con un uomo non sposato e che mi rende molto, molto, felice. Ripensando alla mia storia credo che il cliché della sfasciafamiglia sia molto più complesso di come si presenta. Ci sono sfumature, situazione emotive più che fisiche che non possono essere ridotte a mero tradimento sessuale».

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2. Sally, 28, Virginia. «Pochissime persone sapevano che era sposato: del resto non indossava MAI l’anello di nozze. Lui era il mio mentore al lavoro: e tutto è iniziato tre anni fa. Immaginate il classico maschio alfa che fa di tutto per esserlo: ecco lui era l’uomo di cui mi sono perdutamente innamorata. Da mentore ad amante: il passo è stato breve. Quando mi ha detto che era sposato ho provato a immaginare la moglie a distanza. Mi metteva a disagio certo. Ma non ho smesso. Una volta mi ha portato a casa sua e di sua moglie: mi ha fatto vedere i buchi nel muro per le cose che si lanciavano dietro quando litigavano. C’era qualcosa che mi sfuggiva del nostro rapporto: lui mi presentava ai suoi amici come se nulla fosse. Ma non voleva assolutamente incontrare i miei di amici. Ci siamo lasciati quando lui ha iniziato a litigare con me per le stesse cose che facevano impazzire sua moglie (a detta sua). Voleva manipolarmi, usava le parole come armi contro di me. Ha provato a convincermi che mi sarei dovuta sottoporre a degli interventi di chirurgia plastica. E si è arrabbiato terribilmente quando mi sono opposta anche solo all'idea. Era pazzo. E quando l’ho lasciato ha fatto di tutto perché sembrasse che fosse lui a voler troncare. Il suo ego alfa era troppo. Anche per sua moglie con la quale tutto è andato a rotoli. Indipendentemente da me».

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3. Hope, 26 anni, Boston. «Sei anni dopo il liceo ho iniziato a frequentare il mio ex insegnante di ginnastica. Tutte, all'epoca, sbavavamo per lui. Mi ricordo che quando avevo 17 anni fantasticavo di avere una storia con lui: l’alunna che segretamente seduce il suo insegnante alimentava qualunque mio desiderio. Ambientavo le scene in luoghi della scuola che frequentavamo giornalmente. Era sognare a occhi aperti. Eccitandomi. Sapevamo tutti che era sposato e stavano aspettando un figlio. Eppure nulla mi ha fermata dal flirtare apertamente con lui. Anni dopo mi sono trasferita a Boston e ho deciso di ri-contattarlo su LinkedIn. Di lì a poco le mie fantasie si sono avverate: i messaggi su LinkedIn sono continuati e i miei sogni ambientati sul vecchio campo da hockey sull'erba si sono concretizzati. La storia è durata circa quattro mesi. Abbiamo fatto sesso un paio di volte. Lui si è dimostrato un enorme bluff a letto: la parte sessuale dei miei sogni di ragazzina è stata totalmente distrutta. Adorava dirmi che la sua fantasia più grande era di fare sesso con me nel letto suo e di sua moglie. Voleva incontrami nella toilette del ristorante dove cenava con sua moglie e i figli. In breve ho odiato il suo volermi solo per cambiare la sua vita, per eludere la sua routine coniugale. In breve sono tornata a fantasticare gli anni del liceo. Quando lui era davvero l’insegnante sexy. E non un marito in cerca di fuga».

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(Le persone ritratte in queste foto non sono le protagoniste delle storie).