Sua madre. In Il lamento di Portnoy e nei suoi complessi, l'autore si diletta con l'archetipo della madre ebrea e ne ritrae il carattere funzionale di mamma stressata ed eccessiva, oppressiva, cauta, onnipresente, al punto di voler sapere tutto, anche della sua sessualità. Philip Roth si diverte a tracciare questi ritratti caricaturali, ma li prende sul serio. Per lui, certi comportamenti comuni di queste madri, come la loro esagerata cautela, sono un'eredità inconscia dell'Olocausto. Philip Roth descrisse il suo rapporto ossessivo con la madre in una frase nell'incipit di questo stesso romanzo: "Era così profondamente radicata nella mia coscienza che, durante il mio primo anno di scuola, penso di aver immaginato che ognuno dei miei insegnanti fosse mia madre mascherata".

Anna Frank, fascino e ispirazione. Il diario di Anna Frank ha affascinato molto Philip Roth, che si chiedeva come avrebbe potuto parlare di lei e della sua storia, come inserirla nel suo lavoro senza "appropriarsene" (perché non voleva assumere "tale responsabilità morale", secondo quanto dichiarò in un'intervista su Le Monde, il 13 febbraio 2014). Anna Frank è apparsa nell'opera del romanziere attraverso il personaggio di Amy Bellette in Lo scrittore fantasma (1981). Quando il giovane scrittore Nathan Zuckerman incontra Amy Belette, che è l'amante del suo idolo letterario, la paragona ad Anna Frank per le sue qualità, finché non immagina che sia davvero Anna Frank. Un sotterfugio escogitato dallo scrittore per parlare con tenerezza, ma con un filo di distacco, del profilo e del destino di una delle grandi eroine della sua vita.

Maggie, il sogno infranto. Quando Philip Roth incontra Maggie Williams a Chicago, vede in lei l'ideale americano. Maggie Williams è protestante, ha lunghi capelli biondi e occhi azzurri. In realtà, la Maggie Williams che sposa è una bugiarda e la loro relazione diventerà micidiale. Sia le peggiori bugie di sua moglie che gli episodi romantici della loro storia d'amore influenzeranno il lavoro di Roth. Non appena le illusioni si infrangono, la scrittura diventa una terapia per la loro ricostruzione. Philip Roth avrà molta difficoltà a parlare della loro relazione, quindi inizierà scrivendo dell'infanzia di Maggie Williams nel romanzo Quando lei era buona (1967). Con La mia vita di uomo (1976), Philip Roth è ormai sbloccato ed evoca il suo matrimonio, con lo stratagemma della mise en abyme (un espediente letterario che propone una "storia nella storia", ndr) per l'impianto del suo personaggio, uno scrittore che ha bisogno di raccontare il suo fallimento sentimentale per superarlo.

Femministe, tra accuse e nuove ispirazioni. Due dei suoi libri scatenano la rabbia delle femministe e di alcuni critici che rimproverano allo scrittore di ritrarre donne sgradevoli. Più tardi, verrà rimproverato di scusarsi troppo per il dominio maschile, o di non avere abbastanza personaggi femminili. Lo scrittore ha risposto agli attacchi con la scrittura. Per lui, sono false accuse, in ogni senso della parola, e quindi da trattare con un processo fittizio, che presenterà in Inganno (1990). In questa nuova mise en abyme, un pubblico ministero accusa il protagonista di misoginia e sessismo. In sua difesa (e quella dell'autore stesso), la domande principale sarà: "perché il ritratto di una sola donna deve rappresentare tutto l'universo femminile?". Marie Robert, professoressa di francese e filosofia nell'unico liceo Montessori in Francia, autrice di Kant tu sais plus quoi faire il reste la philo (Flammarion / Versilion, 2018) è convinta che le vere intenzioni di Roth siano state fraintese. "Quando guardi da lontano il lavoro di Philip Roth vedi l'immagine di una bisbetica, di una donna astuta", ammette. "In realtà, è l'essere umano in generale che viene descritto in modo mediocre. Anche la sua visione dell'uomo non è molto edificante". Secondo la professoressa quindi, "Philip Roth indugiava costantemente nella provocazione per allertarci, per spintonarci. Ci urlava: attenzione! Ciascuno dei suoi libri è un'ipotesi su quale tipo di mediocrità potrebbe essere la nostra. Su ciò che tutti potremmo diventare".

DaMarie Claire FR