Di Robyn Denholm circolano solo un paio di foto, non per niente viene chiamata Low Key Robyn, la signora che mantiene un basso profilo. Inevitabilmente ne cominceranno a saltare fuori molte altre, presto. Dopo la valanga di elette al femminile che ha stravolto l’assetto delle istituzioni politiche americane, Denholm è l’ennesima donna che va a sostituire un uomo in un ruolo di risonanza internazionale. La aspetta un duro lavoro, perché l’uomo di cui prende il post è Elon Musk, carismatico, solo vagamente genio e sregolatezza, costretto ad abbandonare la presidenza di Tesla dopo una sorta di patteggiamento con la Securities and Exchange Commission,l’agenzia governativa che controlla l’applicazione delle leggi federali sui titoli. Musk avrebbe violato le regole e ha dovuto fare un passo indietro, restando però CEO di Tesla, l’avveniristica società automobilistica ed energetica americana di Palo Alto specializzata nella produzione di auto elettriche. Una vicenda che ha smorzato un po’ gli entusiasmi di una generazione di ragazzi rampanti in cerca di un modello non convenzionale da seguire, e che non durasse un battito di ciglia. E ora, chi è Robyn Denholm? Da dove è spuntata fuori questa supermanager con la faccia tipica della signora che incontri nei supermercati della provincia statunitense?

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Andare oltre le apparenze è importante. Robyn Denholm è stata dapprima una degli “amministratori indipendenti” di Tesla dal 2014 (spiegato in parole semplici, un membro amministratore del consiglio di amministrazione con rapporto economico esterno alla società). Poi, fra le tante cose, è diventata capo delle strategie alla Telstra, la più grande compagnia di telecomunicazioni australiane, e contemporaneamente CFO - Chief Financial Officer - ovvero la responsabile principale della gestione delle finanze della stessa società. Un cervello ben funzionante che per qualche motivo il consiglio di amministrazione di Tesla non aveva opzionato a Palo Alto già prima, ma che ora ha voluto fortemente al posto del boss dei boss uscente, arrivando a far trapelare accuse di sessismo contro chi non è stato d’accordo. Robyn Denholm assume immediatamente il nuovo ruolo ma trascorrerà sei mesi in “training” per iniziare a svolgerlo a tempo pieno. Intanto sul sito ufficiale di Tesla è spuntata la sua biografia, ovviamente al netto della vita privata. È inspiegabilmente è introvabile la sua data di nascita, collocata ovunque in un lasso di tempo fra il 1962 e 1963.

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Photo John Cameron/Unsplash

Si sa quindi che Denholm è originaria di Milperra, un sobborgo del Nuovo Galles del Sud in Australia, a 24 chilometri da Sydney. All'Università di Sydney, infatti, ha conseguito la laurea in economia e poi un master in commercio presso l'Università del New South Wales. Mariti? Compagni? Figli? Famiglia? Tutto velato dal “Ms” quella formuletta neutra e provvidenziale che le donne di lingua anglosassone hanno preteso fortemente di adottare, alla fine del XX secolo, al posto di Miss e Mrs, che invece costringevano solo le donne a svelare il proprio stato civile. Quando una donna si fa chiamare “Ms” ti sta mandando un messaggio chiaro: se sono sposata o no è solo affare mio. In realtà sappiamo che è sposata: dopo aver lasciato il primo incarico alla Tesla, nel 2014, aveva programmato di prendersi un anno sabbatico durante il quale rilassarsi "e giocare a golf con mio marito", ma solo cinque mesi dall'inizio di questa seconda luna di miele è stata ingaggiata dalla Telstra a condizioni tali che non poteva rifiutare, ed è così tornata in patria dopo aver vissuto 15 anni negli Usa. Nelle prime dichiarazioni dopo la nuova nomina, Robyn Denholm ha spiegato che ha accettato di tornare da Tesla perché "è un pesce più grosso che nuota in un lago più piccolo" e perché è appassionata di auto, mentre i suoi ex datori di lavoro in Australia hanno emesso un comunicato in cui si rammaricano molto della sua partenza. Eppure vedendo le vecchie interviste filmate di Denholm sembra una persona così semplice, senza particolari doti oratorie, che non mette per nulla in soggezione e che sembra anche più giovane della presunta età. E che alla domanda "perché le donne hanno meno ruoli apicali" ha risposto senza indugio "perché gli vengono offerte meno opportunità". È divertente infine prendere atto che il tweet in cui Tesla annuncia ufficialmente la nomina della nuova presidente, abbia quasi la metà dei like rispetto al commento che ha lasciato sotto Elon Musk, in cui si complimenta. Seguito da una serie di commenti alternati fra “non mentire, lo sappiamo che rivorresti quel ruolo” e “non ci sarà mai un genio come Elon Musk”. Sarà una bella lotta, ma qualcosa fa sospettare che la nuova Lady Tesla riserverà delle sorprese.