Piovono meteoriti e di questi tempi nessun cielo promette il sereno. Sono improvvisi colpi di vento, macigni che si sgretolano e pietre che ti rovinano addosso. Con Finmeccanica decapitata, l’Eni sotto inchiesta e così pure l’ex presidente della terza banca italiana, ora che anche i Papi si dimettono sappiamo che non c’è riparo dalle sventure, e che dappertutto il panorama è coperto di nuvole.

Poi però ci sono nuvole e nuvole. In Olanda c’è un artista che ne sparge di bellissime ovunque. Che prima le addensa e poi le lascia dissipare. Creando una meteorologia dei sentimenti che affonda nell’arte e in questo caso consola. Dal 2010 Berndnaut Smilde fa il bello e il brutto tempo sopra le nostre teste nei principali musei del mondo. Una sua mostra si è conclusa in questi giorni a Taipei e altre sono in programma all’Aia, a Louisville, a San Francisco, mentre dall'1 al 3 marzo l'artista sarà ad Art13 di Londra con la Ronchini Gallery.

Lui, 34 anni, con la sua macchina del vapore ha trovato il modo di impigliare brandelli di cielo tra le pareti di una stanza, improvvisando paesaggi effimeri con tocchi surreali alla Magritte. Sceglie una cornice speciale (i suoi lavori sono spesso ospiti in gallerie e palazzi d'epoca), poi lavora per tenere sotto controllo pressione dell'aria e umidità dell'ambiente, maneggia i suoi liquidi evaporanti e infine spara nuvole. Produce visioni. Per la meraviglia dei presenti e di chi dopo potrà osservarle di nuovo solo in foto. Perché le installazioni di Smilde durano lo spazio di un'idea. Nei suoi nimbi ci si può vedere di tutto, scampoli di paradiso o nuvole d'ira. Ma sono lampi. Apparizioni di un attimo. Suggestioni. Per credere, o illudersi di credere, che non pioveranno più sventure, né piogge inacidite dalle peggiori notizie. E che guardando in alto vedremo solo azzurri infiniti punteggiati da spume immacolate, morbide come il cotone.

How to: Berndnaut Smilde, Art13, Londra, dall'1 al 3 marzo.