Mia moglie mi ha tradito con un’altra donna”. Avete mai sentito un uomo lamentarsi con questa frase? Forse no, eppure accade molto più di frequente di quanto si pensi e la sottovalutazione è inspiegabile. Se lo chiede anche Mel Magazine, il manuale in progress neanche troppo semiserio sull’how to be a guy, che proprio perché è un maschile ha scelto di avere molto giornaliste donne come Madeleine Holden, giovane avvocata e scrittrice in staffetta continua tra Berlino e la Nuova Zelanda, che ama analizzare le relazioni tra i sessi. In un recente articolo Madeleine Holden ha raccontato l’episodio di una ragazza che ha tradito il suo ragazzo con la sua migliore amica e, non sentendosi troppo orgogliosa del tradimento ha deciso di parlarne con il suo fidanzato. Fidanzato che, invece della classica scenata di gelosia, ha risposto semplicemente che il tradimento con un'altra donna lo eccitava al punto da proporre un ménage à trois. E da qui il titolo dell’articolo: Perché gli uomini non se la prendono quando le loro donne li tradiscono con le donne?

Madelaine Holden lo ha chiesto a qualche decina di uomini. La risposta è stata una costante. In linea di massima, perché un uomo confessi di essere stato tradito bisogna condividere con lui una bella quota di confidenza e di fiducia. Ma le variabili cambiano le reazioni. Quando si tratta di tradimenti tradizionali, quando lei lo sta tradendo con un altro lui, entra in gioco la paura di compromettere la propria virilità, la sensazione di aver perso la gara con un altro competitor che sicuramente ha qualcosa di più (e apriti cielo se il sospetto di quel di più riguarda dei centimetri, il terrore infondato del maschio medio), di fare una brutta figura con la cerchia di conoscenze (il clan?). Per cui la riluttanza regge fino a quando non è più possibile celare la cosa, ovvero quando lei ti lascia per un altro uomo. Ma quando il tradimento è con una donna, tutto questo cambia. “Il pensiero che mia moglie mi tradisca con un uomo è insostenibile”, ha detto alla Holden uno degli intervistati, 32 anni. “Con una donna mi ferirebbe lo stesso, ma presenterebbe una prospettiva diversa, meno spaventosa: io non posso letteralmente dare a mia moglie l'esperienza di stare con una donna”. Stessa reazione per un altro intervistato, un medico di 54 anni, secondo cui la sua compagna “Non sarebbe andata a cercare qualcosa di migliore, ma qualcosa di diverso, e non sarebbe un mio fallimento”.

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La giornalista di Mel Magazine punta il dito, con l’occasione, su qualcosa di collaterale ma interessante: il fatto che a nessuno degli intervistati, citando la paura che un altro uomo “pianti la bandierina nel suo territorio” (nessuna malizia nella metafora) venga in mente che a lasciare spazio all’invasore siano loro stessi indulgendo troppo nella pigrizia, non chiedendosi mai se quello che fanno con le loro partner è sufficiente e di qualità, cosa a cui potrebbero porre rimedio con un po' di sforzi aggiuntivi. Ma questa è un’altra storia. Alla fine, l’inchiesta della Holden si riduce a una questione di possesso di un pene con la consapevolezza di non essere l’unico ad averlo, mentre invece le donne hanno altri “strumenti” contro cui non c'è competizione? Spingendosi a chiedere come sarebbe se il tradimento avvenisse con una transessuale, ovviamente non operata, nessuno ha saputo però elaborare una risposta rapida. Tornando alla questione principale, Charlie, un dirigente di 54 anni del North Carolina ha fornito delle motivazioni un po’ più originali. Come la giustificazione che i corpi degli uomini, rispetto a quelli delle donne sono “repellenti” e che se lui non è infastidito dal proprio è solo perché si è abituato a conviverci ma pensare che il corpo di un altro si “interfacci” con la propria donna sembra una prospettiva insopportabile. Anche se ha ammesso che parte del suo rifiuto dipende anche dal terrore di svegliarsi un mattino e scoprire di essere gay.

Dall’altro canto, c’è Pam, commerciante d’arte 31enne bisessuale per la quale l’incubo costante, quando ha una partner femminile, è che questa la lasci per un uomo. Anche lei? Secondo l’autrice dell’articolo, con tutto questo descrivere le donne come più affettuose e attente a letto alle esigenze della partner, indicato come uno dei motivi principali per cui anche le donne etero rimangono soddisfatte da un rapporto omosessuale, gli uomini non dovrebbero vedere le altre donne come una minaccia molto più allarmante? Pare proprio di no, e una delle teorie più interessanti su questo la espone un’altra intervistata di 26 anni secondo cui in fondo, i maschi eterosessuali non prendono molto sul serio il sesso gay, forse perché il riferimento generale sono chatroom, siti e app dove donne e uomini etero cercano persone dello stesso sesso per provare un'esperienza nuova. Tutto questo non può essere serio, no? E poi c’è il fattore pornografia che mitizza l’atto sessuale fra donne. Secondo i sessuologi, aggiungiamo noi, agli uomini piace però vedere due donne in video che fanno sesso tra loro solo se rispondono a canoni estremi di femminilità che spesso non corrispondono alla vita reale. Quello che li eccita, teoricamente, è l’idea che una donna etero abbia così desiderio di fare sesso da farlo persino con una donna. La conclusione, Madelaine Holden la lascia a Sue, una transessuale male to female che a volte ha relazioni anche con donne: quando una donna fa sesso con un uomo è vero sesso, quando lo fa con un’altra donna è un gioco. Tutto qui? Forse sì. Fino a quando la moglie, con quel giocattolo, non ci va a vivere.