Nel mondo dei cartoni per adulti, da I Simpson a Rick and Morty, essere dissacranti e ridere degli stereotipi è la regola, tuttavia, i ruoli di genere rimangono piuttosto classici: le donne sono madri, figlie, partner, eccezionalmente divertenti, ma mai protagoniste. Se anche la regia è per la quasi totalità prerogativa maschile, a rompere lo schema è Netflix con la serie Tuca & Bertie, ideata e diretta da Lisa Hanawalt. Questo nome potrebbe non essere nuovo ai fan di Bojack Horseman, la serie culto di Raphael Bob-Waksberg, di cui Lisa è scenografa e produttrice. Il paragone con Bojack infatti viene naturale, a un primo livello, anche solo perché i protagonisti sono ancora una volta animali antropomorfi. Ma per il resto, scordatevi di lui. Tuca & Bertie sono la coppia di amiche protagoniste di questa serie animata, due donne-uccello trentenni che seguiamo nei loro piccoli, grandi, drammi quotidiani. Bertie è un passero, con lei è facile identificarsi, è quella apparentemente più pronta ad affrontare la vita adulta, sia perché sta cominciando la convivenza con il fidanzato Speckle, sia perché ha un lavoro solido, anche se non ne è totalmente appagata. Bertie è timida, ma per tutta la serie lotta per superare questo suo limite, dalla carriera alla vita sentimentale a cui a un certo punto cercherà di dare più pepe. Tuca, un muscoloso tucano che gira in shorts, è chiassosa, impulsiva, a tratti un'eterna adolescente. Vive alla giornata dedicandosi a lavoretti precari sempre diversi, soffre la separazione dall'ex coinquilina Bertie, anche se si sta trasferendo semplicemente al piano di sopra. Come Bertie, Tuca deve faticare per capire sé stessa e arrivare ad accettarsi, anche perché nel suo passato c'è una dipendenza dall'alcool da cui è appena uscita e su cui deve rifondare la sua vita, soprattutto affettiva.

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Tuca & Bertie è un racconto ironico di auto-accettazione, che non vuole solo presentare una storia, ma creare una conversazione. Segna uno spartiacque perché è uno dei primissimi cartoni per adulti creato da una donna proprio per un pubblico di donne adulte. In Tuca & Bertie temi seri come abuso, molestie sul luogo di lavoro e attacchi d'ansia si mescolano a forme animali, persone-piante, scene di transizione visionarie (i personaggi vorticano tra colori psichedelici, labirinti, sfondi fatti di nachos o figure in argilla). A tratti è completamente illogico, come quando, alla fine del primo episodio, le ceneri della nonna di Speckle vengono accidentalmente usate come zucchero per una torta, attraverso cui lo spirito dell'anziana riprende vita e chiede di essere mangiata, per tornare libera. Nonsense, appunto. L'animazione aiuta ad trattare temi pesanti: quando un collega di Bertie le fa una battuta sul décolleté messo in evidenza dal maglione stretto, un seno le si stacca dal petto scocciatissimo e corre via imprecando. La difficoltà delle molestie è presenza costante durante la serie, così come la volontà di farsi valere su queste. Esemplificativo è il gruppo di sostegno per donne che vogliono imparare a gestire il problema dell'abuso, fisico e verbale, a cui Bertie prende parte, afferrando per strada un volantino che la esorta a far sentire la propria voce. Ed è proprio questo il centro: riuscire a reagire, alle difficoltà, agli attacchi d'ansia, a chi pensa di poter affermare il suo potere sminuendo quello delle protagoniste. Se si vuol trovare un difetto alla serie, e lasciarsi andare al paragone, rispetto a Bojack Horseman, Tuca & Bertie risulta più semplicistico, nel senso che qui il cattivo è cattivo, il buono buono. È giusto far passare il messaggio che le vittime debbano alzarsi, urlare, lottare per i propri diritti e per ciò che le ferisce, ma se, come in Bojack Horseman il cattivo è umanizzato e reso nelle sue sfaccettature, la prospettiva sul problema è più ampia e approfondita. E così anche la comprensione di questo.

Raccontata in modo realistico è l'ansia, nell'episodio in cui Bertie deve tenere una presentazione in ufficio e, pensando a tutto ciò che potrebbe andare storto, cade in una spirale di panico. Tuca prova a tirarla fuori dal vortice negativo e la porta al supermercato, dove però l'ansia di Bertie peggiora e la sensazione di soffocare mentre intorno a lei tutto sembra distorto e indifferente è resa bene attraverso la canzone "I'm losing my Sh*t" che Bertie canta. Ancora una volta Tuca arriva in soccorso e attraverso un improbabile processo a delle piattole giganti che hanno colonizzato il supermercato (non fatevi troppe domande ora) Tuca spinge Bertie a fare da avvocato. è così che il passerotto ritrova la calma e la fiducia in sé. A fare da chiave per sbloccare la situazione è in questo caso, e spesso durante la serie, l'amicizia femminile. La creatrice Lisa Hanawalt ha raccontato in un'intervista a NowThis Her, l'idea che ha portato sullo schermo: "L'amicizia tra donne riempie uno spazio che la relazione con un partner non copre, ci sono delle cose che il mio partner non può fare per me. Non mi può convincere ad uscire e fare certe cose, non quanto è in grado di farlo un’amica femmina... Per un’amica sono più disposta a fare qualcosa che odio, solo per lei, andare al luna park e farmi una corsa sull’ottovolante. Non so perché ma è così". E quando le chiedono perché è importante mostrare donne che si supportano a vicenda: "Supportarsi non è da donne, è da amici, supportarsi significa farlo anche quando non sei d’accordo con le decisioni dell’altro, accettare che si è diversi, che non seguireste lo stesso percorso e che probabilmente lei non seguirà nemmeno i tuoi consigli. Quindi occorre accettarli per chi sono, senza giudicarli, comprendere il loro percorso e le differenze".