Ronan Farrow ha sganciato un’altra bomba. E il tema è tangenziale a quello di cui si è sempre occupato. Il giornalista e collaboratore del New Yorker, autore di molti articoli di inchiesta che hanno permesso di raccontare i decenni di soprusi e molestie nel mondo del cinema, ha ancora un abuso di potere di cui parlare. Tre i protagonisti centrali: Ronan Farrow Harvey Weinstein NBC News, con cui il figlio di Mia Farrow aveva un accordo per la pubblicazione della sua inchiesta. Ma non se ne fece niente. E secondo Ronan Farrow gli impedimenti all'uscita dei suoi pezzi di denuncia sono da attribuire ad Harvey Weinstein. Una nuova colpa per l’ex produttore della Miramax, l’abuso di potere che si manifesta in molti modi, soverchiando chi nella gerarchia è più debole: un’attrice che vuole lavorare, una dipendente, un’assistente personale. Annabella Sciorra, Ashley Judd, Rose McGowan, Asia Argento, Gwyneth Paltrow e una sfilza di donne non famose ma ugualmente sfregiate dall'incontro con l'ex potente di Hollywood compongono il lungo elenco di 93 donne che lo hanno accusato e continuano a parlare di molestie, vessazioni psicologiche e tentativi di stupro (a volte riusciti). Ma l’asfissia delle relazioni corrette avviene anche allungandosi in ambiti che non competono: basta l’esercizio abusivo del proprio potere per silenziare chiunque, non solo le donne.

Catch and Kill: Lies, Spies, and a Conspiracy to Protect Predators

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Cosa è successo tra Ronan Farrow, Harvey Weinstein e la NBC lo ha raccontato lo stesso giornalista a Good Morning America, dove è stato ospite per presentare il nuovo libro Catch and Kill: Lies, Spies, and a Conspiracy to Protect Predators. Sostiene Farrow che la NBC decise di non pubblicare il suo pezzo primordiale sulle accuse di abusi e molestie di Harvey Weinstein, parallelo all’inchiesta del New York Times che fu la scintilla a combustione del movimento #MeToo, perché intervenne lo stesso ex produttore. Sostiene Farrow che Harvey Weinstein fece tintinnare il coltello del ricatto: il tycoon sapeva che un loro (ex) giornalista era un molestatore seriale, e minacciò i dirigenti della rete di rivelare ciò che conosceva su quella storia tenuta segretissima. Potere per potere, la NBC decise di non pubblicare l’inchiesta di Ronan Farrow su Weinstein, che invece passò al New Yorker.

Il giornalista cui si riferiva Harvey Weinstein e che fece tremare i polsi alla NBC News era Matt Lauer. Volto molto noto della rete, Lauer conduceva il Today Show sulla rete assieme alle colleghe Hoda Kotb e Savannah Guthrie. Fu licenziato a fine novembre 2017 dopo una denuncia di abusi sessuali presentata dall’avvocato di una delle sue vittime, allora rimasta anonima. Nel corso del tempo è emerso che l’ex giornalista era un sex offender di lungo corso: le prime accuse raccolte dal New York Times risalgono al biennio 2000-2001, che Matt Lauer ha negato in una lettera pubblica indirizzata a Variety. A riportare stupri e abusi, molestie, comportamenti persecutori e ricattatori, sono state diverse donne. Nel libro di Ronan Farrow appare la più importante delle testimonianze contro l'uomo di punta della rete, quella che anonimamente aveva rivelato i soprusi di Lauer. Era stata Brooke Nevils, ex giornalista della NBC News, a raccontare il più crudele degli episodi di abuso commessi da Matt Lauer. Nel 2014 lei e Lauer erano insieme per lavoro a Sochi, in Russia, per seguire i Giochi Olimpici invernali: durante la loro permanenza, fu violentata da Matt Lauer. L’ex anchorman della NBC si è sempre trincerato dietro la giustificazione della relazione consensuale, per quanto extraconiugale (per lui, all’epoca sposato con Annette Roque e con tre figli; la moglie ha chiesto il divorzio nel luglio 2019), ma la Nevils ha sempre ribadito il contrario e le prove stanno dalla sua parte.

Proprio il racconto crudo e schietto della ex giornalista è una delle basi delle accuse di Ronan Farrow alla NBC: il licenziamento diretto di Lauer servì a scoperchiare una casistica inquietante tenuta rigorosamente sotto chiave. “Ciò che mostriamo in questo libro con documenti e una caterva di carte, sono i numerosi accordi segreti di riservatezza che sono stati presi con le donne della NBC News, in un periodo di 6/7 anni che la NBC ha già negato in passato. Sono stati 7, e molti di questi erano con accusatrici di Matt Lauer, anni prima dell’episodio con Brooke Nevils e il licenziamento” ha raccontato Farrow. “È innegabile e si basa su molte prove riportate nel libro: c’era una lunga catena di accordi segreti con le vittime di molestie e violenze che sono stati tenuti nascosti dall’azienda. Alcuni si riferiscono a Lauer, alcuni ad altri della rete. Era uno schema, erano tenuti all’oscuro dai giornalisti che lavorano lì. È qualcosa di più grande della NBC e dei suoi dirigenti” rivela Ronan Farrow oggi.

Dalla NBC News hanno negato le puntualizzazioni di Ronan Farrow in merito alle accuse a Matt Lauer, alla sua inchiesta su #MeToo e all’intervento silenziatore di Harvey Weinstein. Il capo dell’azienda, Andy Lack, ha cercato di neutralizzare gran parte delle osservazioni di Ronan Farrow in un memo che ha inviato allo staff interno, e che People è riuscito a pubblicare per intero: nel suo accorato scritto il capo della NBC News dice che Ronan Farrow è stato irrispettoso e poco accurato nei confronti dei colleghi dell’azienda, e ciò che dice è “fondamentalmente non vero”. La difesa dell’azienda passa dal discredito dell’ex collaboratore e giornalista: "Dopo 7 mesi non c’erano vittime o testimoni attendibili, non aveva una storia che rispettasse i nostri standard di pubblicazione e nemmeno quelli di altre grandi network di informazione" ha scritto Andy Lack. Secondo lui Ronan Farrow non voleva essere battuto dal New York Times sull’uscita della sua inchiesta (cosa che comunque avvenne per 5 giorni), quindi scelse di portarlo su un giornale diverso che poteva dargli la libertà di pubblicare. Quel giornale era il New Yorker. Pochi mesi dopo, sia il NY che il NYT vinsero ex aequo il Pulitzer Prize for Public Service proprio per quelle due inchieste giornalistiche che furono la scintilla del movimento #MeToo.

Le frecce tra Ronan Farrow e la NBC News sono state scoccate, mentre il grande accusato Harvey Weinstein non ha voluto ribattere sull’ennesimo abuso (di potere) di cui si sarebbe macchiato. Il processo in tribunale contro Harvey Weinstein per crimini sessuali, stupro, violenze e abusi psicofisici comincerà nel gennaio 2020, riporta il Washington Post, e l'ex produttore continua a dichiararsi non colpevole. Nonostante l’aggiornamento tetro delle liste delle donne abusate da Weinstein, le accuse collaterali che si allungano di conseguenza, malgrado i nuovi abusi che in molti altri campi vengono scoperti e messi in fila in un elenco spaventoso di patriarcato coatto. A due anni dall’esplosione del movimento e delle nuove consapevolezze sul suo conto, l'influenza degli Harvey Weinstein di tutto il mondo è ancora lì. A farci male.