Fuori Il Traditore di Marco Bellocchio dalla corsa agli Oscar 2020 per il miglior film straniero, peccato. Su quel red carpet, Pierfrancesco Favino ci avrebbe fatto fare un figurone.

Ma la concorrenza era fortissima, dal coreano Parasite (che avrà molto probabilmente nomination in altre categorie, come miglior regia e anche miglior film) a Dolor y gloria di Pedro Almodóvar.

Non potevano non esserci in lista (sono 15 film, poi verranno ridotti a 5) l'africano Atlantics e anche Les Misérables, ovvero echi di cinematografie "periferiche" e, nel caso di Les Misérables , che arriverà in sala il 20 febbraio, una bomba di opera prima che ha convinto in tutto il mondo, in tutti i festival, in tutti i laghi.

L’Oscar al miglior film straniero è, da sempre, la foglia di fico culturale di Hollywood, anche se, negli ultimi anni, la distanza tra film di major e film indipendenti, si è parecchio accorciata. Nel senso che i film delle major ormai sono prevalentemente film di supereroi che agli Oscar non ci vanno proprio, a parte il caso Black Panther e a parte le candidature per i premi tecnici.

Quest’anno, comunque, vincerà Parasite, secondo me perché più "nuovo" di Almodóvar. Il regista coreano Bong Hoon Ho, infatti, una scoperta per molti, nonostante Snowpiercer, uno dei suoi film precedenti, che pure era un film pieno di star occidentali e nonostante un altro dei suoi film, Okja, sia stato prodotto da Netflix.

In qualunque modo vada, per me è giusto così: Parasite, che ha vinto la Palma d’oro a Cannes, è il film dell'anno, e, onestamente, spero che trionfi anche come miglior film in assoluto o che, almeno, Bong vinca come miglior regista (un po' come successe a Roma di Alfonso Cuarón l'anno scorso).

L'Italia non ha nulla da rimproverarsi. Ha fatto bene a candidare Il Traditore: non credo che Il primo re o La paranza dei bambini avrebbero avuto chance in più. Sto parlando di tre ottimi film, intendiamoci, ma non abbastanza innovativi per giocare nello stesso campionato di un regista come Bong Hoon Jo ma comunque molto meno “facili” di Dolor y Gloria di Almodovar.

Ci riproviamo tra un anno. Magari con il Pinocchio di Matteo Garrone?