"La vita di un artista è essere sempre alla ricerca dell'emozione amplificata. La gente si aspetta che tu viva così. Quindi c'è questa aspettativa, da te stesso ma anche dall'esterno, il bisogno di essere sempre in uno stato di lotta o di fuga, di accedere costantemente alle cose più oscure che ti siano mai capitate [...] Trovare il modo di trarre poesia da situazioni incasinate" scrive Grimes su Genius, commentando il singolo Delete Forever, brano del suo ultimo album, uscito il 20 febbraio Miss Anthropocene. Grimes, Claire Boucher, con le sensazioni negative ci fa musica da un po', ha questa capacità di trasformare dolore in musica eterea. Ethereal-techno è infatti il genere musicale auto-creato da Grimes e in cui si è auto-inserita, per descrive alla perfezione la sua arte: "Una componente visiva forte e ispirata al fantasy, elementi fantascientifici e riferimenti letterari di natura ultraterrena e futuristica", così la descrive sul profilo Instagram Grimes. Un genere che può essere declinato in: ethereal-techno, ethereal-rap, ethereal-metal...

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Nell'ultimo album Miss Anthropocene, queste componenti sono tutte presenti, mentre, la situazione delicata da cui prende spunto è quella del cambiamento climatico. Un album scritto per dare risalto al problema, in cui Grimes interpreta un essere apocalittico, il cui punto di vista varia, da fatalista a più spensierato. E così il sound. Violence evidenzia tutta l'ipocrisia della razza umana, che sfrutta le risorse naturali senza riguardi, sapendo di andare incontro alla distruzione, ma non potendo farne a meno. Allo stesso tempo, in IDORU, il cinguettio degli uccellini e un ritmo spensierato cambiano il passo. Se 4AM è percorsa da un richiamo musicale a Bollywood, We Appreciate Power è dedicata all'attesa venuta dell'intelligenza artificiale. Quello della tecnologia è un tema di cui Grimes è appassionata da sempre, guarda caso, è proprio tramite un gioco di parole su Twitter, dedicato all'intelligenza artificiale, che ha conosciuto il suo attuale compagno, fondatore di Tesla, Elon Musk.

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Ma la Grimes di Miss Anthropocene è solo l'ennesima evoluzione della sua musica. L'esordio della trentenne canadese arriva nel 2010: quell'anno lascia da parte gli studi universitari a Montreal (in filosofia e neuroscienze, lingua russa ed elettroacustica) e si dedica al suo progetto musicale. L' album più rivoluzionario, e acclamato dalla critica, si chiama Visions ed esce nel 2012. L'album è scritto e prodotto interamente da lei, tramite Garageband, trasportando traumi del suo passato su musica pop-elettronica. Così fa Grimes in Genesis, la canzone di (non) amore per eccellenza. Chi ha deciso che un cuore possa soffrire solo per qualcun altro? In Genesis Grimes sfata la visione rosa dell'amore pop e dà voce alla sua: crede che non troverà mai l'amore perché non l'ha mai provato prima. La canzone è una doppia metafora per una persona che vaga senza sentirsi mai davvero a casa e un cuore randagio che non trova mai il vero amore. La perla nera di Visions è Oblivion, che si apre con "I never walk about after dark / It's my point of view / 'Cause someone could break your neck / Coming up behind you". In questo pezzo Grimes affronta il più grande trauma della sua vita, la violenza sessuale subita e tutte le ansie e difficoltà nel relazionarsi con gli uomini che sono scaturite.

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Anche il videoclip di Oblivion è tutto un recuperare possesso di uno spazio "violento" con uomini che tifano, urlano e bevono. Grimes entra allo stadio durante uno show di moto acrobatiche, armata di uno stereo, e canta la sua Oblivion, portando l'attenzione su di sé. Una specie di esperimento sociale ben riuscito: l'affermazione del potere femminile in un territorio maschile. In un'intervista a Vice Usa, Grimes racconta: "Voglio solo essere una produttrice donna, perché sembra che esserlo sia così raro da far impazzire la gente. È come se la mia pura esistenza fosse un atto politico, credo, per molte persone. Non lo è per me". È lei infatti che cura la produzione tecnica e ingegneristica dei suoi brani e i concetti a tuttotondo. Per Art Angels, il suo album del 2015, crea l'artwork della copertina (un misto tra un elfo irlandese e un manga), scrive i testi e, per ottenere esattamente il suono desiderato, impara a suonare chitarra, batteria, ukulele e il violino. Quello di Grimes è un one woman show: etereo, techno, fantasy e fantascientifico. Se si dovesse provare a immaginare cosa produrrà Grimes tra cinque anni, ci vorrebbe troppa fantasia, quella di un'intelligenza artificiale su base pop.

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