Never Give Up”, “non arrendersi mai”, ci disse poco più di un anno fa Marina Abramović. “È una regola che applico da venticinque anni e che dovrebbe essere fondamentale per tutti. Quando non ti arrendi, prima o poi ce la farai e avrai la meglio”, aggiunse lei, una delle personalità più celebri e influenti dell’arte contemporanea globale che incontrammo a Venezia e poi a Firenze, protagonista assoluta della mostra dei record, The Cleaner, ospitata a Palazzo Strozzi. Quel suo mantra può essere utile e in qualche maniera di aiuto più che mai in un momento come quello che stiamo vivendo durante questa pandemia, ma lei – una donna che è riuscita a rivoluzionare l’idea di performance mettendo alla prova il proprio corpo, i suoi limiti e le sue potenzialità di espressione - ha deciso di fare ancora di più e di mandare un video messaggio all’Italia e agli italiani che ama “profondamente”.

“Sappiamo che questo è un momento di crisi e che il virus ormai è ovunque, ma allo stesso tempo dobbiamo imparare una lezione da questi disastri”, dice l’artista serba, vestita come sempre di nero e con lo smalto rosso, lei che assieme agli artisti Ai Weiwei e a Tomás Saraceno ha aderito alla piattaforma “In Contatto” del museo fiorentino. “Gli italiani – aggiunge - stanno dimostrando grande coraggio, un profondo senso di comunità e umanità. Dobbiamo combattere insieme. È qualcosa che passerà e ciò che rimarrà sarà un’esperienza davvero importante”. C’è da fare una sorta di repulisti esistenziale, dunque, un po’ come fece lei con quella mostra in cui offrì una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera - dagli anni Sessanta al Duemila - attraverso video, foto, oggetti, dipinti e riesecuzione dal vivo di sue celebri performance.

L'arte – ci disse Marina Abramović – “è superare le paure e porsi delle domande”, ma ci ricordò anche che il fallimento “può essere in agguato, ma non bisogna averne paura”. Dai propri sbagli e dai propri fallimenti, infatti, “si possono provare nuove esperienze, scoprire nuovi concetti”. Per un artista, il rischio più grande “è la ripetizione, ma non bisogna mai avere paura del fallimento, perché lo stesso porta a nuovi inizi e – magari – a qualcosa di nuovo e di buono che arriverà”. "Bisogna lasciare andar via le piccole cose, perché questo – tenne a precisare - ci consente di essere nel "qui" e "nell’adesso". Ciò che conta davvero è il presente e come lo si vive, perché il passato è già accaduto”.

Oggi, con questo video messaggio, ci ricorda che ciò che deve cambiare è la coscienza umana, assieme al nostro approccio al mondo e al pianeta. “Questa è la lezione che dobbiamo imparare – conclude – prima di dire più volte Italia, ti amo. Il mio cuore è con voi”. Parole sicuramente forti e piene di speranza se dette da chiunque, ma se a pronunciarle è una come lei c’è da crederle (e quindi sperare) ancora di più, visto che ha fatto riflettere milioni di persone su concetti come vulnerabilità, empatia e fiducia che oggi risuonano con forza e assumono un nuovo valore di ispirazione e riflessione.