Il Coronavirus ha creato un’inquietudine che ci rende più vulnerabili e curiosi su tutto quello che non conosciamo e non è razionale? Le serie tv hanno anticipato il lato emotivo di ognuno di noi e sembrano orientarsi su un genere che ne accomuna molti: giallo + thriller + horror + mistero + fantasy + distopico. Come nella moda, in cui tutto torna, anche sul piccolo schermo piace sempre quello che è sconosciuto e terrificante. Forse la prima volta è stata negli anni Novanta con Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost. Il suo straordinario agente speciale dell’FBI Dale Cooper (interpretato da Kyle MacLachlan) era chiamato a investigare, in una tranquilla cittadina in mezzo alle montagne, su un misterioso ed efferato omicidio della reginetta di bellezza Laura Palmer. Una serie così di successo che è tornata nel 2017 ricalcando i caratteri dei misteriosi personaggi (l’agente Cooper continua con i suoi rituali bevendo caffè e mangiando torta di mele e semi di zucca). Anche X-Files è un'altra serie di fine Millennio a cui siamo tutti stati molto legati e con cui siamo cresciuti nella curiosità di sapere se esistano altri mondi e soprattutto se siano buoni o solo cattivi come quelli incontrati dagli agenti sempre dell’FBI Fox Molder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson). Il passato è il leitmotiv di alcune serie tv, nuove o che esistono da alcune stagioni, che in questo periodo di quarantena sono decisamente da recuperare.

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Il passato (di successo) ritorna #1. Nel 2020 le serie televisive americane si sono orientate a un grande ritorno di agenti speciali ai limiti. “Molto” speciale è The Outsider (tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King) girato nella profonda provincia americana, per essere precisi a Cherokee City (nome che deriva dalla tribù dei nativi americani Cherokee) in Georgia. La storia è intricata e avvincente come i suoi personaggi: la stravagante ed enigmatica Holly Gibney (Cynthia Erivo) sembra vivere in un isolamento completo, e fatica a relazionarsi con le altre persone, è una donna che conosce a memoria dialoghi di film mai visti e che ha grandi intuizioni nello scoprire il legame tra numerosi omicidi di bambini. Colpevole di tutto è un personaggio sovrannaturale e mutante come El Cuco (l’uomo nero) che vive nutrendosi di bambini e impossessandosi di soggetti che hanno sofferto nella loro vita per la perdita di un loro caro. Sarà con un team di detective tra cui il poliziotto veterano Ralph Anderson (l’attore australiano Ben Mendelsohn) che risolverà l’intricata storia non facile da avvalorare…e poco credibile. Come nei romanzi del re dell’horror Stephen King, i personaggi in questa miniserie sono l’elemento più interessante, ognuno con le sue complessità e ossessioni, e si raccontano via via nei vari episodi rendendoli mai noiosi, accompagnati dalla bella fotografia e dalla musica che guidano alla perfezione lo spettatore nell’intricato scenario da risolvere. The Outsider potrebbe avere una seconda stagione, speriamo!

Il passato (di successo) ritorna #2. Una serie tv americana che rivive molto bene gli anni Settanta è Hunters, in onda su Amazon Prime, scritta e ideata da David Weil, sotto la produzione esecutiva di Jordan Peele (lo stesso di un altro film meraviglioso che racconta di un thriller a sfondo razziale: Get Out). Ambientata nella città di New York a fine anni 70s tutta la narrazione di Hunterts ruota intorno al giovane personaggio di origini ebraiche Jonah Heidelbaum (Logan Lerman) che perderà l’ultima persona rimasta della sua famiglia e sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti (tranquilli: no spoiler). Nella ricerca dell’assassino lo affiancherà e proteggerà il grande Al Pacino che interpreta un ricco avvocato di origine ebrea, Meyer Offerman, anche lui sopravvissuto all’Olocausto. In questa ricerca spasmodica di scienziati nazisti che si sono nascosti in America (invitati dal Governo Americano per paura che il nemico russo li ingaggiasse per primo) e desiderosi di costituire un Quarto Reich, Al Pacino costituisce una vera task force di cacciatori dalla variegata di personaggi che ricordano un po’ quelli del regista Quentin Tarantino, sfociando in vere e proprie esecuzioni quasi al limite del grottesco dove il sangue scorre a fiumi come nei film di Tarantino. La frase cardine è pronunciata da Al al giovane protagonista: “sai qual è la miglior vendetta? La vendetta.” Bellissima la fotografia e i set che si dividono tra Brooklyn e NYC, oltre ai continui flashback che riportano la narrazione al periodo dell’Olocausto. Il ritmo è quello avvincente di una partita di scacchi.

Il passato (di successo) ritorna #3. The Sinner è una serie tv sempre made in Usa per chi ama il genere horror. In Italia visibile su Sky (la prima stagione è uscita in America nel 2017) è basata sul romanzo omonimo della scrittrice tedesca Petra Hammesfahr e ci fa scoprire una straordinaria protagonista: Cora Tannetti (interpretata da Jessica Biel che ne è anche produttrice e che per il ruolo ha ricevuto ben 2 nomination alla 75esima edizione dei Golden Globe). Un ruolo inedito e molto intenso per lei, nel quale è affiancata dal detective Harry Ambrose (Bill Pullman) un personaggio avvolto nel mistero con un passato di violenze, separato dalla moglie e con una relazione con una dominatrice - che forse l’aiuta a espiare i suoi “peccati” di marito infedele ed alcolizzato? Basta la prima puntata per lasciare senza fiato perché racconta di un tranquillo e spensierato weekend sul lago per una piccola famiglia, quella di Jessica, che si trasformerà in un omicidio efferato. Sarà poi nel corso delle indagini, che si svelerà per il detective Ambrose un vero e proprio rompicapo che ci porterà a scoprire una storia di abusi sessuali sulla protagonista. Al limite dello spoiler nella seconda stagione il detective Ambrose si ripresenta nella sua città natale dove un ragazzo di soli 11 anni è già rinchiuso in carcere per aver avvelenato i suoi genitori senza un’apparente motivazione. Il contesto in cui è cresciuto il ragazzo è una sorta di comunità hippie il ragazzo è cresciuto una sorte di comune hippie la cui guida spirituale è affidata alla carismatica psicologa, Vera ( interpretata da Carrie Coon protagonista indimenticabile di Leftovers).