James Bond papà è uno dei paradossi più divertenti da immaginare, considerando che nella realtà tutti i suoi interpreti hanno allegramente figliato, ultimo Daniel Craig. Il più prolifico è stato indubbiamente il penultimo 007, Pierce Brosnan di figli ne ha cinque in totale. E proprio il secondo figlio di Pierce Brosnan Dylan Brosnan è il gancio perfetto per immaginare come potrebbe essere il (vero) figlio di James Bond, qualora si decidessero a modificarne una volta per tutte le sceneggiature. Potrebbe sembrare strano, ma il figlio di 007 ha un'aria affascinante e vagamente anni 70, da chitarrista di band one-hit-wonder, e gli occhialini rotondi che sembrano uscire in allegato ai diari di John Lennon. Non sorride, a differenza dell'orgoglioso papà: gli basta l'accenno di una piccola smorfia tra l'imbarazzato e il compiaciuto per il risultato ottenuto. La laurea alla USC School Of Cinematic Arts di Dylan Brosnan è l'ultimo tassello personal-professionale di una carriera spianata ancor prima di volerla realmente cominciare.

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Come si cresce da figli di James Bond, come si affronta una fama di striscio che rischia di diventare un boomerang? Di petto, naturalmente. E secondo una espressione chiave che piace molto ai giovani figli d'arte delle star degli anni 90, nati mentre i loro genitori scalavano classifiche musicali e riempivano le pagine dei giornali di ogni tipo: separazione delle carriere. Generati da pilastri di musica e cinema, i figli di come Lennon Gallagher, Sonny Ashcroft, Esther McGregor e Damian Hurley sono partiti direttamente da un altro campo: la moda. Che si ritrova avvantaggiata da una selezione genetica a monte, già pronta ad incarnare il glamour senza difficoltà. E anche il secondo figlio di Pierce Brosnan e Keely Shaye Smith, nato nel 1998, non ha tradito la tradizione: con i suoi 196 centimetri di altezza Dylan Brosnan ha già sfilato per Burberry e per Saint Laurent, e di quest'ultima è stato anche protagonista della campagna 2015. L'allure vintage del ragazzo si vede anche nel suo look di tutti i giorni: pantaloni flare, sneakers puramente heritage quando non proprio originali dell'epoca, giubbotti in pelle, cappelli da cowboy e a tesa larga che ombreggiano la sua carnagione chiarissima. E l'associazione vintage con le band dell'era dorata del rock diventa ancora più perfetta visto che ha un suo gruppo musicale, i Raspberry Blonde, che già dal nome sono da ascoltare rigorosamente in vinile. Su Instagram Dylan Bronson ha ancora pochi follower, ma si capisce che nei suoi pensieri c'è ben altro che la social life.

Il cinema è il grande amore di Dylan Brosnan. Tutto merito (colpa?) di papà, tanto che il giovane rampollo ha scelto di studiarlo approfonditamente anche all'università. E Hollywood non poteva ignorare un figlio d'arte tanto preparato, dal viso iconicamente spigoloso e punteggiato di efelidi leggere (ereditate dalla madre). Quentin Tarantino lo ha voluto nel suo ultimo film Once Upon a Time in Hollywood per una parte, con l'atmosfera old-style perfettamente incarnata. E nel 2020 Dylan Brosnan e il fratello minore Paris, di quattro anni più giovane di lui e già affermato modello, sono stati scelti quali brand ambassador per i Golden Globe, praticamente l'anticamera del successo hollywoodiano dei figli d'arte. L'apripista è stata il premio Oscar Laura Dern, tanto per intenderci. Paris Bronson ha già girato dei corti, mentre Dylan sembra più interessato al versante recitazione. Insomma, dritto sulle orme ben tracciate da Pierce. Che Dylan Brosnan prenda presto il posto che fu di papà, con finalmente la storyline di figlio di James Bond?