Prestata alla sharing economy che, in tempi di Covid, è dovuta diventare emergency economy. Passata dal contare sull’adrenalina di bambini e adolescenti, desiderosi di salire su attrazioni paurosamente belle, a mettere le mani nelle nostre vite spaventate. Catherine Powell è una donna che spunta nel riquadro del mio Zoom nelle prime settimane post-lockdown. Parlata brit ed entusiasmo più vicino a San Francisco, neo headquarter della sua carriera professionale, la Powell ha il dovere di farci credere che torneremo a fidarci degli spazi comuni, di quelli privati e delle intelligenze altrui. Quale neo direttore delle Airbnb Experiences non gira intorno al mondo fatato del web dove tutto pare possibile e immediato e poco di tutto questo lo è. Laureata a Oxford in economia e filosofia (combo chiave di questo incontro virtuale), ex presidente Western Region dei parchi a tema Disney (incluso lo storico di Orlando), ex amministratore delegato di Women in Australia e prima ancora per anni nelle maglie del marketing della BBC, Catherine Powell sa cosa significa divertirsi e cosa sia il picco adrenalinico, in negativo, ovvero quando la spinta verso il cielo diminuisce e l’umore crolla al pensiero di dover scendere con i piedi per terra. Fino alla prossima giostra. In questo momento la sharing economy è esattamente a fine corsa sulla montagna russa più alta del mondo, quella il cui ticket ha portato classi agiate e molto meno, single e neo-coppie, proprietari e inquilini ad arrotondare lo stipendio affittando case o proponendo esperienze. In questo lungo lockdown mondiale Airbnb ha perso tanto, in termini economici, e ha dovuto trovare un piano B, C e D in breve tempo. La fiducia, parola granitica e presupposto che appartiene alle attrazioni che ti sparano in cielo quanto alle aziende della Silicon Valley che ti sparano nell’orbita economica, è un tasto dolente per qualunque economia, figuriamoci per una che si basa sull’affittare case altrui, sul fare entrare sconosciuti in case di sconosciuti. Le esperienze, poi, non sono state da meno: da enorme potenziale per Airbnb a problema da risolvere in fretta. Del resto come si possono incontrare le persone, passare del tempo a provare luoghi e rituali quando i voli latitano ancora e le paure non ci fanno imbarcare?

Questo lockdown ci ha portato a vivere nuove routine o a riscoprirle. Le convertiremo in esperienze?
Abbiamo cercato la risposta nel breve periodo ma la verità è che non sapremo quanto durerà davvero questa nuova normalità. Anzi: dobbiamo ricominciare dall’idea di nuove abitudini. Tutto questo è iniziato dopo appena cinque settimane che ero arrivata in Airbnb. Con il mio team siamo partiti dal supportare gli host, guadagnano dalle esperienze, spesso come un vero lavoro. Uno di questi era italiano aveva delle idee iper-creative (suo marito è per metà italiano, originario della Val Vigezzo ndr). Gli host volevano continuare: in 14 giorni lavorativi hanno trovato il modo di convertire le esperienze fisiche in virtuali.

Cosa ha imparato da questi nano-imprenditori?
Che a crisi hanno risposto con reazione: volevano volevano connettersi ancora di più, anche senza poter viaggiare, siamo passati dal condividere all’imparare e insegnare. Molte persone che non possono permettersi di viaggiare o di farlo spesso hanno seguito corsi, sono stati ispirati da luoghi e persone. Ora abbiamo capito come vivere esperienze davvero in qualunque angolo di mondo. Siamo molto ottimisti del futuro delle nostre esperienze.

Concretamente: registi, autori, intrattenitori, tecnici del cinema e dello spettacolo debuttano nelle esperienze online di Airbnb con un nuovo set di appuntamenti per imparare il mestiere tanto quanto continuare a produrre creatività. Dal collettivo Mujeres che unisce 9 mila professioniste donne del cinema (e le loro infinite professionalità) a Luca Manzi co-creatore di un cult come Boris che terrà un’esperienza di scrittura comica (le trovate tutte qui).

Nel suo passato ha lavorato molto con la parola “divertimento”. Che cos’è oggi il divertimento?
Credo che il divertimento sia l’engagement: i nostri host sono il fulcro di un’esperienza, la loro personalità è la passione che diverte, unisce, include. Online l’engagement è ancora più cruciale: condividere vite, non solo vendere esperienze, connettersi, anche tra guest, creare community.

Nel dna di Airbnb c’è la fiducia. Questo momento ci ha fatto svuotare e poi riempire la parola fiducia?
Airbnb è assolutamente basato sulla fiducia. Per me fiducia significa mostrarti vulnerabile, se sei onesto e vulnerabile, soprattutto con il tuo team, nel luogo di lavoro, potrai costruire un vero rapporto di leadership e crescita con le persone.

Perché mostrarsi vulnerabili non ha un’accezione positiva, specie sul lavoro?
Credo onestamente che essere vulnerabile corrisponda ad avere un super potere, certo devi avere molto più coraggio nell’esporti, ma la vera fiducia esige vulnerabilità.

Qual è la sua più grande sfida come donna?
Essere un leader “visibile” nella compagnia dove lavoro: nella mia carriera ho imparato che essere una donna in certe posizioni ti permette di gestire tutti i tipi di persone, devi ispirare chi ti è vicino, devi far sì che il team continui a crescere professionalmente, condividere la tua vita, correre dei rischi, mantenere un equilibrio anche se, nel lavorare a casa in questi mesi, farlo è stato ancora più arduo.

Che consiglio daresti a tutte quelle donne che hanno ancora una carriera da costruire?
È una domanda importante: ci sono molti consigli ma se ne devo scegliere uno, e dimenticando per un momento la pandemia e la crisi che ne consegue, direi di avere il coraggio di correre dei rischi, anche quando pensano di non avere quel coraggio. Direi di non guardare alle cose che possono fare ma puntare a quelle che vogliono fare, di non avere paura del temuto balance tra famiglia e lavoro. Prenderanno decisioni che le faranno sentire felici e in colpa, ma non devono pentirsene. Se prenderanno un time-out rimarranno figure di valore per la loro compagnia tanto quanto lo erano prima, se non di più. Mai credere che in tua assenza, perché stai vivendo la tua vita personale, il tuo valore professionale diminuisca. Devi goderti ogni secondo che passi a costruire la tua famiglia e poi godere di quelli che vivrai quando tornerai al lavoro.