Tutto è iniziato parlando di una donna, non una qualsiasi ma Ruth Bader Ginsburg, scomparsa lo scorso 18 settembre, e già si capiva che sarebbero volati stracci tra Donald Trump e Joe Biden, in quello che è stato definito dall’anchorman Chris Wallace di Fox News “il peggior confronto presidenziale della storia”. Ed è tutto dire, visto che Fox News è un canale pro-Trump (mentre testate come il New York Times pendono più per Joe Biden). Un incontro da cui non è uscito vincitore nessuno, almeno dal punto di vista del fair play ( secondo i sondaggi, Biden avrebbe guadagnato qualche punto), ma che i social stanno siglando con un video che paragona l’abbraccio affettuoso di Jill Biden a suo marito, a telecamere spente, con la fredda pacca sull’avambraccio di Melania Trump al suo.

Se gli Stati Uniti non muovessero troppe pedine sullo scacchiere internazionale, influenzando la vita di tutti noi, ci sarebbe stato da fare notte godendosi il dibattito all’Health Education Campus di Cleveland con i pop corn e divertendosi come in una di quelle puntate di Uomini e Donne in cui tutti ce l’hanno con tutti. Ogni testata internazionale sta scegliendo un highlight da raccontare, per cui proviamo a farne un sunto. Nessuna stretta di mano all’inizio dell’incontro, Trump che attacca a parlare di Amy Coney Barrett, scelta da lui per prendere il post di Ruth Bader Ginsburg nella Corte Suprema, con aggettivi più adatti a una teen pop star (“fantastic”, “outstanding”, “fenomenal”), ma senza pronunciarne mai il nome, e per questo non rendendo nemmeno a lei stessa un buon servizio. Trump ha continuato a specificare che “noi” (lui) hanno vinto le elezioni e hanno il diritto si scegliere chi vogliono. Un po’ come Joffrey Lannister del Trono di Spade sentiva il bisogno di ripetere spesso “io sono il re”.

Scherzi a parte, Biden ha risposto ammettendo la validità della candidata, ma facendo presente le conseguenze di avere nella Corte Suprema una voce in più contraria all’Affordable Care Act (più noto come Obamacare) la cui abolizione va soprattutto a svantaggio delle donne, in particolare nelle interruzioni di gravidanza volontarie, mentre lui ha detto di essere favorevole a espandere la misura a un numero maggiore di americani. Biden ha attaccato Trump usando i 200mila decessi del Covid, gli ha chiesto come se la caverebbero senza questa misura i sette milioni di persone positive negli Usa. Trump ha risposto che se il presidente fosse stato lui i morti sarebbero stati due milioni perché, gli ha rammentato, Biden era contrario al blocco delle frontiere ai cinesi e agli europei, popolazioni che Trump definisce “heavily infected”. Da quel momento, l’anchorman Wallace ha perso il controllo del dibattito che si è trasformato in un battibecco in cui entrambi ignoravano la moderazione, costringendolo ad anticipare argomenti che intendeva affrontare più avanti, ma ai quali i due candidati erano già approdati da soli.

A circa 15 minuti dall’inizio, Chris Wallace era già costretto a riprendere Trump: “Signor Presidente, sono il moderatore di questo dibattito e vorrei che mi lasciasse fare le domande e che poi lei si preoccupi di rispondere”. Gli ha chiesto come mai in quattro anni di mandato non ha mai presentato un’alternativa all’Obamacare, ma lo sta facendo ora a pochi giorni dalle elezioni proponendo un taglio dei prezzi delle medicine. Una delle domande che forse Trump non si aspettava e che l’ha portato, quando tutto è finito, a pubblicare un meme su Twitter in cui si lamenta di non aver sostenuto un confronto contro Biden, ma contro Wallace e Biden. Nel corso della serata, Biden ha detto che ormai tutti sanno quanto sia bugiardo Trump, Trump ha ribattuto che il bugiardo è lui perché si è laureato ultimo della sua classe, non primo come si dice in campagna elettorale. Wallace ha chiesto a Trump di far finire Biden di parlare, Biden ha rintuzzato che Trump non è capace di sostenere un dibattito, Trump ha continuato a parlare sopra il suo contendente rendendo spesso impossibile l’ascolto delle proposte di Biden. Biden si è quindi assicurato un primato nella storia dei dibattiti elettorali per la presidenza esclamandogli contro “Shut up man!”. Tutto aveva i contorni della discussione al Bar dello sport.

Inevitabile l’attacco per le rivelazioni del New York Times secondo cui il presidente sarebbe riuscito, grazie ad astute scappatoie fiscali, a evitare di pagare le tasse federali per anni, e appena 750 dollari nel 2016 e nel 2017, mentre, da uomo d'affari, secondo alcune fonti si vantava di questo. Wallace è stato costretto, quando ha ripreso il tema del Covid 19, a chiedere ai contendenti di “essere seri”. Biden ha accusato Trump di sapere già da febbraio quanto sarebbe stata grave l’epidemia ma di non aver avvisato gli americani “per non gettarli nel panico”, senza poi disporre delle misure che arginassero efficacemente il contagio, perché l’unico a essere veramente nel panico era lui, e tutto ciò che ha saputo dire allora è che a Pasqua, col bel tempo, l’influenza sarebbe finita. Trump ha ribattuto che se fosse stato per Biden, con le frontiere spalancate i morti sarebbero stati molti di più e che durante l’epidemia di influenza suina, negli States sono morte 14mila persone mentre Biden era Capo di Stato Maggiore. Il Covid ha dominato inevitabilmente il dibattito, così come la vaga prospettiva del vaccino, la cui scoperta Trump brama di annunciare prima dell’election day.

Passando attraverso accuse che coinvolgono i familiari dei contendenti, con Trump che tira in ballo il figlio di Biden, Hunter, consulente di una compagnia ucraina del gas con un compenso di 50mila dollari senza avere alcuna competenza in materia, toccando il tema del razzismo, con Biden che ha accusato Trump di aver gestito con troppa morbidezza la manifestazione dei suprematisti bianchi di Charlottesville nel 2017, e di aver fatto disperdere con i lacrimogeni i manifestanti pacifici di fronte alla Casa Bianca che protestavano per George Floyd. Trump ha risposto accusando Biden di aver chiamato la comunità nera “predatori”, in passato, ma Biden ha negato. Alla fine, anche il Guardian ritiene che il presidente non abbia detto nulla di concreto per condannare i suprematisti bianchi che hanno minacciato il Black Lives Matters, dicendo invece che "qualcuno deve fare qualcosa contro l'antifa e la sinistra". Infine, Trump ha ribadito che non accetterà il risultato elettorale in caso di sconfitta, insinuando cospirazioni e frodi elettorali. Il 3 novembre è molto vicino, ma anche i fiammiferi vicino ai petardi della comunicazione politica, e vedremo ancora scintille.