Maria Chiara Marmini Veronelli ferrarese di nascita e milanese d’adozione, ex avvocato, mamma di due ragazzi. Grande appassionata di arte, design e moda, organizzatrice di eventi charity, come quello realizzato in collaborazione con prestigiosi brand del made in Italy presso lo spazio Cracco in Galleria a Milano e dedicato alla raccolta fondi per l’Ospedale San Damien di Haiti della Fondazione Francesca Rava NPH Italia. Ha creato, insieme al marito Christian, una personalissima proposta di social eating at home: A Casa…Veronelli un networking di esclusive cene sociali in itinere tutte all’insegna dell’italianità. Un’esperienza culinaria e culturale insieme, dove la tavola, il menù, l’ambiente della casa che la accoglie, unito a proposte di cibo DOP (in collaborazione anche con prestigiose case del food&beverage italiano) sono tutti attori di un unico momento emozionale che mette l’ospite al centro della scena.

Che cosa puoi fare per gli altri in questo momento e condividerai per #time2share?
La vostra iniziativa #time2share rispecchia al 100% il mio progetto A Casa…Veronelli, nato proprio da un desiderio di condivisione. In attesa di ritrovarci presto, quando si potrà di nuovo e quando useremo sempre meno la parola distanziamento, in quelle particolari atmosfere at home, capaci di includere, coinvolgere e di farti sentire bene e a proprio agio ma offrendo un'accoglienza unica da evento d'eccezione. L'idea per il #time2share è di coinvolgere chi lo desidera nella costruzione di un'accoglienza dedicata ai propri ospiti. Non solo quelli legati alla tavola e al menù, ma alla tavola intesa come eterna accoglienza e momento socializzante per eccellenza.

Com’è nata questa tua passione?
Galeotto fu quel quaderno di ricette che nonna Margherita, lasciatomi in eredità e custodito gelosamente negli anni, ho potuto sperimentare di persona, cena dopo cena, tra amici. Una personale attitudine familiare dunque, sviluppata in atmosfere intime e accoglienti come quelle di una casa privata, dove gli invitati sono sempre posti al centro della scena, legati dal filo rosso della tradizione del buon cibo e della magica atmosfera che si crea a casa Veronelli.

Che cosa ti piacerebbe imparare da qualcun altro?
Ritengo che l’arte della tavola sia un’arte che vada studiata in modo approfondito e mixata con elementi di letterali e culturali. Vorrei avere una grandissima raccolta di libri ai quali ispirarmi: libri di storia dell’arte, design, di fiori perché l’arte di preparare una tavola nasce da una cultura generale del colore, del bel modo. Mi piacerebbe tanto avere la possibilità di visitare l’atelier di un grande pittore o di una grande artista come Victoire de Castellane, la Direttrice Creativa della gioielleria di Dior: questo sarebbe proprio un sogno, ma perché non provare a mettere questo desiderio sotto l’albero? Mi piacerebbe moltissimo anche approfondire la storia della cultura greco romana e delle grandi apparecchiature dei loro banchetti: come venivano predisposte e presentate le pietanze, perché dai grandi maestri si impara sempre.