WOOD'D è un brand italiano nato a Milano nel 2012 da un'idea dei fratelli Aschieri, Andrea e Stefano. Dalle cover per cellulare, ai case porta AirPods, alle shopper riutilizzabili, Wood’d si impegna a creare oggetti di design utili e divertenti pur rispettando il pianeta, tramite l’uso di materiali e processi di produzione eco-sostenibili.

Che cosa potete fare voi per gli altri in questo momento e cosa condividerete per #time2share?
Penso che le responsabilità di un brand nei confronti della sostenibilità sia sempre maggiore. E che volenti o nolenti dobbiamo farci tutti i conti. Fino a pochi anni fa erano poche le aziende e i retailer che prendevano il discorso seriamente. Oggi è nostro compito sensibilizzare il pubblico in questo senso. Siamo felici di partecipare a #time2share per far capire cosa significa essere un brand sostenibile nel 2020. Con WOOD’D abbiamo sempre lavorato per ridurre il più possibile l’impatto ambientale e introdurre materiali naturali e compostabili. Penso inoltre che in una politica di trasparenza sia necessario condividere anche le difficoltà nel cercare di ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Come la gestione dello stock, i packaging, l'inquinamento e le spedizioni. Quello che cercheremo di fare è condividere in maniera aperta tutti questi ragionamenti, con una serie di Instagram Live e video su Instagram TV.

Com’è nata questa vostra passione?
La passione si è evoluta negli anni, nonostante una forte attenzione nei confronti dei materiali e degli scarti di produzione. Il materiale che più utilizziamo è il legno che, nonostante alcune condizioni, rimane totalmente sostenibile. Tutti i nostri produttori sono certificati e investono in attività di forestazione. In più, l’energia usata nella lavorazione del legno è praticamente nulla rispetto ad altri materiali.

Che cosa vi piacerebbe imparare da qualcun altro?
Penso che sull’argomento ci sia tutto da imparare. Negli ultimi mesi ne abbiamo viste tantissime. Da brand affermati che hanno lanciato progetti di re-immissione dei prodotti sul mercato, a piattaforme di analisi della filiera super performanti. Non saprei dire con esattezza cosa vorrei imparare, ma di certo vorrei vedere dei progetti alternativi e freschi che parlino dell’argomento.