Francesca Gabrielli è CEO e socia di Assist Digital, azienda specializzata in customer experience management. Sposata con due figli di 16 anni, Michele, e 12 anni, Caterina. Ha studiato human computer interaction quando ancora in Italia non era chiaro dove portasse questa disciplina. Trasformando la sua passione in impresa. Prima una start up su UX design e poi socia di Assist Digital dal 2006. Ha vissuto per un periodo a San Diego, poi dal mare della Toscana si è trasferita a Milano. Ha avuto vari sogni nel cassetto: a 10 anni voleva fare la scrittrice, la scienziata e alla fine è diventata imprenditrice e manager con la costanza di una passione incessante per il lato umano della interazione uomo-macchina.

Che cosa puoi fare per gli altri in questo momento e condividerai per #time2share?
Sono sempre stata affascinata dal trovare soluzioni di design che facilitassero la vita delle persone. Quello che vorrei condividere, soprattutto con i più giovani, è quanto mi ha insegnato la filosofia in cui ho sempre creduto: la tecnologia non serve a nulla se non è pensata per risolvere problemi reali mettendo al centro l’uomo. Mi rendo disponibile per incontri one to one e per condividere la mia esperienza sin qui, cosa mi ha insegnato lo human centered design, anche nella vita personale.

Com’è nata questa tua passione?
Al quarto anno di università. Durante una lezione fuori dal mio piano di studi. Avevo iniziato a "uscire dal mio quadrato" e ho trovato la mia passione. Pochi anni di dottorato dopo la laurea e ho capito una cosa: volevo fare qualcosa di concreto e non essere dipendente di nessuno. E ho iniziato a dare forma alle mie ambizioni. Adesso sento di avere una grande energia e l’equilibrio che serve per supportare chi oggi è all’inizio del proprio percorso.

Che cosa ti piacerebbe imparare da qualcun altro?
Sono curiosa di capire le nuove generazioni e lo faccio partendo dai miei figli. I ragazzi sono una fonte di energia e di ispirazione enorme. Credo che debbano essere ascoltati per costruire una società sempre più inclusiva.