Lasciamo passare Natale, panettoni e la prima settimana di ripartenza post feste: dal 15 gennaio Dawson's Creek su Netflix sarà la parola chiave con cui affrontare l'inizio del 2021. La reunion di due primavere fa, a vent'anni dalla messa in onda del primo episodio from Capeside with teenagers, aveva dato le giuste celebrazioni a un teen drama tra i più amati (e intrecciati, e verbosi, va detto), chiudendo le fila. Il tempo passa e lascia segni vibranti, ironia della sorte l'attore che incarnava l'adolescente con il nome della serie ha avuto la carriera meno prolifica dei quattro protagonisti principali. Comunque il cast di Dawson's Creek -James Van Der Beek, Katie Holmes, Michelle Williams e Joshua Jackson- ha saputo egregiamente evitare di crogiolarsi nei fasti della fama di inizio millennio, chiudendo il series finale senza rimpianti e con la gloria di un ultimo momento strappalacrime.

Perché rivedere Dawson's Creek su Netflix, cosa potrà regalare di nuovo? Hello, millennials che al primo episodio istoriavate di citazioni il diario di scuola. E cercavate di capire le parole della sigla di Dawson's Creek senza cavarne altro che anouanouei, perché pure tutte le ore di inglese non riuscivano nel miracolo della codifica (poi sarebbero arrivati i testi delle canzoni su Google, i divulgatori linguistici su Instagram, e il rimpianto verso il disinvoltamente maccheronico). N motivi per dedicarsi al binge-watching, fosse anche di solo qualche episodio in fila: the way we were. Diciamola secca, così, non è che servano tanti giri di parole: è roba da retromaniaci e nostalgici di epoche passate, di chi rimpiange quei tempi del liceo in cui tutto sembrava più facile. Ma qualcosa da insegnare a chi non l'ha mai vista ce l'ha ancora: un soffio di ingenuità da teen movie da pomeriggio estivo, che non guasta mai, e la delicatezza di aver affrontato certi temi prima di tutti gli altri, ma mai in modo macchiettistico (come l'omosessualità e la salute mentale). Escluso questo, Dawson's Creek oggi forse è invecchiata un filino male. Certe ingenuità e schematicità sono difficili da sopportare, dopo un ventennio di scrittura egregia in tante serie tv teen contemporanee. L'impatto dell'era di transizione tra analogico e digitale è poco vissuto e dipanato. Ma rispolverare bene cosa significa essere adolescenti, che a fine '900 equivaleva a poco glam + tanto impacciati, è un ottimo modo per rendersi conto di essere cresciuti, e in fondo di aver sempre parteggiato per Abby. Una delle migliori villain dei teen drama di sempre è il vero motivo per cui rivedere Dawson's Creek. Senza sentimentalismi.