Tra i 100 Next del Time, la lista dei cento nomi emergenti che stanno plasmando il futuro, nel 2021 c’è anche quello di Sanna Marin. All’arrivo dell’attesissimo elenco annuale dei nomi di cui sentiremo parlare nei campi più diversi - economia, intrattenimento, politica, sport, scienza e salute -, c’è sempre qualche personaggio che si distingue anche per il contributo nel lento e snervante cambiamento del ruolo della donna nel mondo, e questa volta tocca (indirettamente) alla 35enne Prima ministra finlandese, che dall’agosto 2020 è anche presidente del suo partito, SPD. Marin è stata anche scelta come uno dei sei volti di cui la rivista ha pubblicato la foto in copertina. L'articolo di presentazione che viene tradizionalmente associato a ogni personaggio è stato scritto dalla Prima ministra norvegese Erna Solberg, che ha fatto notare come Sanna Marin non abbia avuto nemmeno il tempo di godersi la soddisfazione della sua elezione, perché di lì a un anno è stata segnalato il primo caso di coronavirus in Finlandia, ma lei è riuscita a mantenere i livelli a 1/5 della media UE.

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Sanna Marin prima ministra in Finlandia ma di lontane origini venete è stata, alla sua elezione, uno di quei personaggi che suscitano riflessioni in Italia sul “quando anche da noi”, e la copertina del Time arriva proprio mentre le democratiche italiane insorgono per la scarsa rappresentanza femminile al governo dissotterrando le vecchie quote rosa, messe via contando sulla buona volontà della società che però sembra non essere bastata. Sanna Marin ce l’ha fatta perché vive in un paese dove la parità di genere è legge, o perché era davvero la migliore? Entrambe le cose. Perché un paese in cui, per pregiudizio, si attinge solo da metà della popolazione non può esprimere le figure migliori. Tra l’altro, nata nel 1985 a Helsinki, veterana della politica a 35 anni, ha dimostrato che una buona leadership non dipende dall'età. Sanna Marin, che è vegetariana per motivi etici, è cresciuta in una famiglia arcobaleno con due madri, di cui una biologica. La madre e il padre biologici, operai e molto poveri, hanno divorziato quando lei era piccolissima perché lui era entrato nel tunnel dell’alcolismo. Il padre è morto l’anno scorso a soli 66 anni.

Tutto questo non ha alterato l’equilibrio della bambina che ha portato avanti serenamente il percorso scolastico e poi si è pagata l’università lavorando come commessa. Marin ha in tasca una laurea in Scienze dell’amministrazione pubblica, conseguita nel 2012, e un master in Gestione municipale e regionale ottenuto nel 2017. La sua tesi è stata sulla professionalizzazione della leadership politica comunale. In Italia si dice che la politica non dovrebbe essere una professione, ma in paesi a basso tasso di corruzione come la Finlandia non funziona così. Sanna Marin ha studiato per fare politica, e quella ha fatto. Nel 2010 era la più giovane vicepresidente del suo partito, che ha scelto mentre era tentata di entrare a fra parte dei Verdi. Ha iniziato l’iter dal basso, con le elezioni nella giunta comunale di Tampere, poi le provinciali, e nel 2015 è stata eletta in parlamento. Senza mai essere cooptata da un uomo. Il 10 dicembre del 2019 è poi stata eletta prima ministra, o meglio Ministra capo della repubblica finlandese, come da definizione corretta. Cosa ha dovuto sacrificare per tutto questo? A quanto pare, nulla. Sanna Marin è sposata con Markus Räikkönen, il suo fidanzato storico da quando aveva 18 anni, oggi consulente finanziario, con cui ha avuto una figlia nel 2018, quando non erano ancora sposati. E non importa a nessuno.