Quando una notizia che riguarda l'organico di un giornale viene lanciata anche dai giornali concorrenti, vuol dire che si tratta di una notizia importante. La nomina di Sally Buzbee alla direzione del Washington Post, annunciata dal suo editore Fred Ryan, è una notizia molto importante, perché è la prima volta che la famosa testata americana avrà una direttrice invece che un direttore, la prima in 144 anni dalla nascita. Un passo avanti verso la considerazione professionale paritaria di genere, che erroneamente si pensa sia stata ormai raggiunta da tempo. Il WaPo, come viene chiamato dai suoi lettori americani, fondato nel 1877 dal giornalista Stilson Hutchins, vanta oggi una sterminata redazione da 1000 giornalisti che dal giugno seguiranno le indicazioni di Buzbee, già direttrice e vicepresidente senior dell'agenzia Associated Press.

Sally Buzbee, 55 anni, è nativa di Walla Walla, una cittadina da 31 mila abitanti nello stato di Washington. Ha vissuto un po' dappertutto nella Bay Area di San Francisco e nei sobborghi di Dallas. Laureata all'Università del Kansas, ha conseguito un master in Business Administration alla Georgetown University. Nel 1988 è stata assunta all'Associated Press come corrispondente a Topeka, nel Kansas, poi trasferita al Cairo come corrispondente per il Medio Oriente. Per quando è stata messa a capo dell'ufficio di Washington durante le elezioni presidenziali del 2012, aveva già un curriculum pieno di esperienze di peso. Dopo avere gestito ancora magistralmente da Washington il flusso di notizie per le presidenziali del 2016, nel 2017 è stata nominata direttrice e vicepresidente di AP con 2800 giornalisti da gestire. Nell'ultimo anno il Washington Post, la cui casa editrice fa parte del gruppo delle proprietà di Jeff Bezos che ha acquistato il giornale per 250 milioni nel 2013 (la neodirettrice ha sostenuto un colloquio anche con lui), ha incrementato la sua attività fino a vantare 88 milioni di visitatori unici al mese nella versione digitale e Buzbee è stata scelta per tenere in piedi una struttura che, con l'imminente apertura di nuove sedi a Londra, Seul, Sidney e Bogotá, necessita della conduzione di qualcuno con ampia esperienza internazionale, e che allo stesso tempo abbia saldi agganci con la Casa Bianca, che Buzbee ha ottenuto curando le presidenziali. Dopo quelle del 2016, Sally Buzbee ha subìto un lutto gravissimo, la morte di suo marito John, ufficiale dei servizi esteri e esperto del Medio Oriente presso il Dipartimento di Stato. La giornalista aveva lasciato Washington con le due figlie Emma di 21 e Margaret di 20, ma alla conferma che Bezos l'aveva scelta per il nuovo incarico, ha annunciato il rientro nella capitale per fine mese. Buzbee a dichiarato di sentirsi onorata di essere la prima donna a ottenere questo incarico e ha detto: "Sono consapevole del fatto che non possiamo mai fermarci sulla questione della diversità. La mia sensazione è che, non importa quanti progressi abbiamo fatto: non sarà mai abbastanza".