Prima il cognome, poi il nome: così si usa in Ungheria per citare una persona, è così anche nei biglietti di visita. La ministra della Giustizia Judit Varga, nel suo paese è quindi Varga Judit e non bisogna stupirsi se qualche volta, a mano a mano che salirà un altro gradino nella scalata verso il potere, la vedremo/sentiremo nominare così. Chi è Judit Varga e perché a 40 anni qualcuno l'ha indicata come una possibile, prossima Prima Ministra al posto di Viktor Orbán, forse addirittura nelle elezioni politiche del 2022? Intanto bisogna prendere atto che le età anagrafiche a cui siamo abituati in Italia, in politica, sono molto più alte della media mondiale e in particolar modo rispetto all'Ungheria. Basti pensare che quando nella campagna elettorale del 2006 i due schieramenti italiani erano capitanati da Romano Prodi e Silvio Berlusconi, al tempo 67 anni l'uno e 70 l'altro, in Ungheria la stessa contesa elettorale si svolgeva tra Ferenc Gyurcsány di 45 anni e Viktor Orbán che ne aveva 43. Per cui in Ungheria non è affatto strano che una donna di 38 anni sia diventata ministra come è accaduto a Judit Varga nel 2019. Tantomeno, in Ungheria è strano che una donna abbia tre figli, avuti col marito Péter Magyar, AD dello Student Loan Center.

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Judit Varga è nata nel 1980 a Miskolc, la più grande città dell'Ungheria settentrionale e si è laureata in Giurisprudenza mentre si dedicava già alla politica attiva in formazioni giovanili come la European Law Students Association. È stata una studentessa Erasmus in Germania, nel 2003, e poi ha ricevuto diverse borse di studio nel corso degli anni. Una volta conseguita la laurea, Varga ha iniziato a lavorare come avvocata presso due studi legali, ma nel frattempo non ha resistito a candidarsi come membro del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Budapest, venendo eletta. Nel 2009 è diventata consulente al Parlamento europeo nel team di János Áder che nel 2012 è diventato Presidente della Repubblica Ungherese. Quegli anni tra Bruxelles e Strasburgo l'hanno formata profondamente, regalandole una conoscenza imbattibile della legislazione dell'Unione europea e del funzionamento delle istituzioni comunitarie. Inizialmente, ha trovato la sua collocazione politica in materia di ambiente, clima e salute pubblica, portando avanti battaglie verdi come il mantenimento dello status OGM free dell'Unione Europea.



Proprio Orbán e Áder l'hanno voluta nel partito Fidesz e l'hanno nominata nel 2018 Segretaria di Stato per le relazioni con l'UE. In questa posizione, Judit Varga è diventata la portavoce del sovranismo ungherese, mantenendo posizioni molto dure contro l'immigrazione e si è trovata ad affrontare e a dover confutare il famoso Rapporto Sargentini, la relazione della Commissione per le libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento Europeo, sulle violazioni dei diritti umani commessi dall'Ungheria con queste politiche restrittive. La relazione è stata approvata con 448 favorevoli e 197 contrari e nonostante Varga abbia accusato l'Unione Europea di persecuzione politica nei confronto dell'Ungheria, il Parlamento ha dovuto avviare il procedimento per decidere se applicare il famigerato articolo 7, che prevede l'espulsione di uno stato che viola i principi dell'UE. Intanto Orbán, colpito da tanta determinazione, ha promossa Judit Varga Ministra della Giustizia nel 2019. Il cammino di questa donna controversa è solo all'inizio.