"Ogni donna che conosco è stata molestata almeno una volta nella vita in vari modi, è stata palpata senza consenso o qualche uomo le ha mostrato le parti intime a tradimento, e io non faccio eccezione". Keira Knightley affronta il tema sempre vivo della molestie in un'intervista rilasciata al numero di giugno di Harper's Bazaar Uk e ne parla come un problema di cui sembra che la società non voglia trovare la soluzione. L'articolo rammenta come l'attrice londinese sia cresciuta con una madre femminista, la drammaturga Sharman MacDonald, e come questo le abbia permesso di uscire dagli schemi e di imparare ad esempio a giocare a calcio, cosa che le è tornata utile sul set di Sognando Beckham, ma anche di dare un twist più forte e indipendente al personaggio di Lizzy Bennet in Orgoglio e Pregiudizio, nel 2005. Nonostante ciò, ora che ha 36 anni e due figli, Keira Knightley oggi si rammarica di non aver mai denunciato la misoginia che ha sperimentato in prima persona e si chiede, nell'intervista, se sia normale che le donne debbano muoversi tenendo a mente una lista di precauzioni anche solo quando rientrano a casa da sole, e di come le rispettino automaticamente senza nemmeno rifletterci. "È fottutamente deprimente", ha detto l'attrice che ha descritto quelle situazioni in cui se sei sola, soprattutto da giovanissima, incontri un uomo e immancabilmente quello ti rivolge domande imbarazzanti costringendoti a cercare riparo in un luogo meno isolato. "Adoro quella politica che ha detto che dovrebbe esserci un coprifuoco per gli uomini e gli uomini si sono indignati, e tu pensi che, invece, un coprifuoco per le donne c'è sempre stato". Keira

Knightley si riferisce a Golda Meir, che quando era Premier in Israele fra il 1969 e il 1974, alla proposta di un ministro del suo governo di imporre un coprifuoco per mettere un freno all'aumento degli stupri di quegli anni, propose di circoscriverlo ai soli uomini perché erano loro a commetterli, e di lasciare le donne libere di uscire. Ovviamente non se ne fece nulla.