La confessione vera di Britney Spears è arrivata, e non risparmia nessuno. Dopo i balletti su Instagram e i commenti spaventati dei suoi fan, dopo il documentario Framing Britney Spears, dopo la sollevazione pop-olare a suo favore, Brit ha parlato di persona. Un intervento molto atteso che presso il tribunale di Los Angeles, alla presenza della giudice Brenda Penny, ha scoperchiato il vaso di Pandora della conservatorship di Britney Spears. Gli ultimi 13 anni della sua vita riassunti in 24 minuti di monologo avvenuto per via telefonica come riportano i media statunitensi, e interrotto solo due volte dalla richiesta della magistrata di parlare più lentamente per essere sicuri di raccogliere correttamente le sue dichiarazioni. Cosa ha detto Britney Spears è un concentrato di tristezze, ingiustizie e controlli dietro l'apparente maschera della fare del bene. La cantante si è tolta i panni della popstar planetaria mostrandosi quale donna che ha subito, e continua a subire abusi psicologici, professionali, umani, che non ha il controllo e l'autodeterminazione sul suo corpo da anni. Il tutto dietro la copertura legale della tutela, affidata al padre Jamie Spears e all'amministratrice Jodi Montgomery. La cantante ha iniziato il suo intervento con l'aneddoto delle pressioni psicologiche subite dal padre e dal management dopo il tour 2018, quando decise di non esibirsi per una data ulteriore post residency a Las Vegas. Era semplicemente stanca. La giustificazione fu che non fosse presente a se stessa e che i farmaci dovessero essere cambiati: la obbligarono prima a curarsi con il litio ("È molto forte, è un altro tipo di medicina rispetto a quelle che prendevo. Può ridurre le tue capacità mentali se ne prendi troppo, o per più di cinque mesi. Mi sentivo ubriaca, non riuscivo nemmeno a occuparmi di me stessa" ha raccontato Britney Spears), poi a sottoporsi ad un test psicologico, che fallì e la costrinse a sottoporsi ad un periodo in rehab. Tutto contro la sua volontà. Solo il primo esempio: il controllo totale della vita di Britney Spears oggi passa dalla completa sollevazione della sua autodeterminazione. La cantante ha spiegato come a livello materiale non possa disporre liberamente di nulla. Il passaporto, il telefono, le carte di credito e i conti in banca, niente. Persino il suo tempo non è suo: è spinta a lavorare 10 ore al giorno, sette giorni su sette, altrimenti le impedirebbero di vedere i due figli (Sean Preston e Jayden James, avuti con l'ex marito Kevin Federline, che si sono espressi parecchie volte sui propri social per la liberazione della madre) e il fidanzato Sam Ashgari, con cui è impegnata dal 2016. Ad aggravare ulteriormente l'elenco degli abusi professionali, le costrizioni e l'annullamento delle sue volontà, a Britney Spears è stato imposto di portare un contraccettivo intrauterino, una spirale. "Voglio toglierlo così posso provare ad avere un altro bambino. Ma questa cosiddetta squadra non mi lascia andare dal medico a toglierlo perché non vogliono che abbia altri bambini" ha confessato la cantante, aggiungendo con una risata di essere consapevole di avere bisogno di terapia psicologica, ma che la conservatorship a questi livelli le ha fatto più male che bene. Nel corso della lunga telefonata, trasmessa in diretta in aula e anche appena fuori dall'ingresso del tribunale dove si erano radunati centinaia di fan per ascoltarla, Britney Spears ha espresso il desiderio di essere liberata dalla tutela altrui, riconoscendo di non averlo fatto in passato per ignoranza sui suoi diritti: il suo avvocato, Samuel Ingham III (non scelto da lei) ha detto alla corte di non aver mai ricevuto richieste da Britney in merito, ma che lo farà se volesse. La cantante ha anche dichiarato pubblicamente di voler fare causa al padre Jamie ("ignorant father", lo ha definito) e a tutta la squadra che la circonda, per come è stata costretta a vivere in questi ultimi anni, oltretutto stipendiandoli con soldi che paradossalmente non può nemmeno amministrare. "Sono bravissima nel mio lavoro eppure permetto a queste persone di controllare quello che faccio, vostro onore, e adesso è abbastanza. Non ha nessun senso" ha aggiunto la cantante. Jamie Spears controlla attualmente solo il patrimonio di Britney Spears, circa 60 milioni di dollari, ha rinunciato dal 2019 a gestire gli affari personali della figlia per motivi di salute, passandoli a Jodi Montgomery. Alla fine della sua dolorosa e imbarazzante (per sua ammissione) confessione, Britney Spears ha fatto un appello: "Mi merito di avere una vita. Ho lavorato tutta la mia vita, mi merito due o tre anni di calma e fare, semplicemente, quello che voglio. Ma sento che c'è sostegno, davvero, qui. E mi sento bene a parlarne oggi. Vorrei restare al telefono per sempre, perché quando chiuderò la chiamata, sentirò solo una quantità di no. Poi mi sentirò comandata, e bullizzata, e messa da parte e sola. Sono stanca di sentirmi sola. Mi merito gli stessi diritti di tutti, avere un figlio, una famiglia, tutte queste cose e anche di più".