"Oh, eccola lì". Con lo stupore di una bambina di fronte alla tecnologia che semplifica gli incontri, la Regina Elisabetta II ha ufficialmente investito la nuova governatrice generale della Nuova Zelanda, in via del tutto virtuale. Vuoi per l'età ormai notevole della sovrana d'Inghilterra e per evitarle il lunghissimo viaggio down under nei territori, la mini-cerimonia si è svolta in videochiamata, e via libera ai nuovi meme sulla longeva regina. Più domande su chi è Cindy Kiro governatrice generale della Nuova Zelanda. Non è la prima donna ad assumere questo ruolo molto dibattuto, un'eredità insidiosa dell'epoca coloniale britannica. Ma è la prima persona di origini maori a ricoprirlo dopo 22 predecessori, fortemente voluta dalla prima ministra Jacinda Ardern per la sua esperienza nel campo del welfare della sanità, dei diritti dell'infanzia, e per i ruoli di autorità nella ricerca accademica. La nomina è avvenuta lo scorso maggio, diventa esecutiva a ottobre 2021 alla fine dei cinque anni di mandato di Dame Patsy Reddy. "Sono caduta dalla sedia" aveva sorriso Cindy Kiro raccontando la sua reazione alla notizia a RNZ, la radio nazionale neozelandese. E con il beneplacito scherzoso di Elisabetta II, il suo mandato di rappresentante della monarchia britannica ha avuto inizio ufficiale.

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Classe 1958, nata a Whangārei in una famiglia di madre maori (la discendenza è Ngāpuhi, Ngāti Hine, Ngāti Kahu) e padre britannico del Nord Inghilterra, la biografia di Cindy Kiro comincia col primo ruolo autorevole di sorella maggiore di sei fratelli complessivi, e di pratica della bellezza di matrimoni tra britannici e maori. Sorridendo, per Cindy Kiro la sua famiglia è stata il primo esempio del Te Tiriti o Waitangi, il trattato di Waitangi del 1840 che definì le relazioni socio-politiche tra i maori e gli inglesi, uniti nel contrasto all'avanzata dei francesi nel Pacifico. Cresce anche con i nonni materni, nativi maori, che le insegnano la lingua e le sue sfumature. È una famiglia normale, con disponibilità economiche risicate, ma il talento per lo studio di Cindy Kiro non viene sottovalutato. Nel suo curriculum ci sono la laurea a Auckland -bachelor in scienze sociali-, un periodo di studio allo European University Institute di Fiesole, l'ente di ricerca finanziato dall'Unione Europea, e molti anni come senior lecturer alla Massey University di Manawatu-Wanganui. Qui inizia a specializzarsi nelle tematiche della salute, il focus sono le problematiche di accesso alle cure dei maori (che presenta nella tesi di dottorato) e dei bambini. Il passaggio ai ruoli istituzionali, vista la sua preparazione, sembra quasi obbligato, e Cindy Kiro diventa commissario per l'infanzia della Nuova Zelanda nel 2003. Per cinque anni lavora alacremente, ideando e modificando le rappresentanze della Taskforce for Action on Family Violence per avere sempre maggiore inclusività, e battendosi per il Crimes amendement Act del 2007, uno dei suoi ultimi impegni nel mandato, per delegittimare e rendere illegale l'uso della forza contro i bambini. Conclusa l'esperienza Cindy Kiro è tornata a insegnare all'università come professore associato, e a dirigere anche la School of Public Health della Massey Unviersity dove si era laureata. Il mondo accademico la vede ancora nelle alte cariche (capo di Te Kura Māori della School of Education alla Victoria University di Wellington, vicerettore maori di quella di Auckland) e nel marzo 2021 diventa amministratore delegato della Royal Society Te Apārangi, dedicata alla ricerca, non prima di dichiararsi orgogliosa nonna di due mokopuna (i nipoti), nati da due dei suoi quattro figli avuti col marito Richard Davies, medico. Due mesi dopo, l'annuncio della premier Ardern scombina le carte. E cambia la storia, perché da professoressa e donna maori Cindy Kiro dovrà proprio occuparsi di rappresentare la Regina Elisabetta II in Nuova Zelanda, nel ruolo istituzionale di governatore generale che molti considerano anacronistico. Kiro, diplomatica, ha dichiarato all'Associated Press: "Sono qui per accettare e supportare la regina in quanto capo di Stato del Commonwealth. La nostra Costituzione è questa, io non posso far altro che limitarmi ad utilizzarla e rispettarla per servire al meglio il Paese". Per ora il courtsy alla stupita Regina lo ha fatto. Se cambierà qualcosa, sarà anche merito suo.