Gli USA hanno rilasciato il primo passaporto non binario, senza specifiche di genere segnalate tra le pagine. Una X generica marca la casella gender, come anticipato lo scorso giugno dal Dipartimento di Stato americano, intenzionato ad accogliere politiche più inclusive sin dai documenti. La possibilità di selezionare (o non rivelare) personalmente la propria identità di genere, va di pari passo con la decisione di non richiedere più certificati medici supplementari in tutti quei casi dove l'identità di genere non coincida con il sesso biologico. Non sono rari i casi di discriminazione o violenza nei confronti di persone transgender, intersex e non binarie per la mancata corrispondenza tra documenti e identità di genere nelle situazioni ufficiali (in Italia se ne è parlato recentemente durante le elezioni, per gli elenchi elettorali ancora divisi in uomini e donne).

La decisione degli Stati Uniti, recepita da molti stati a livello federale, non è una novità assoluta: già altri paesi tra cui Canada, Australia e Nuova Zelanda hanno politiche inclusive per quanto riguarda l'emissione dei passaporti. Dopo questo primo rilascio simbolico, il Dipartimento di Stato americano sta completando le procedure e l'aggiornamento dei sistemi: il passaporto X non binario entrerà a pieno regime nei primi mesi del 2022. "Come annunciato dal segretario, il Dipartimento si muove verso l'aggiunta della X come marcatore di genere per le persone binarie, intersex e gender non-conforming che richiedono un passaporto statunitense" ha spiegato il portavoce Ned Price, aggiungendo di voler garantire come sempre la libertà, la dignità e l'uguaglianza per tutte le persone.