Nonostante i due stilisti olandesi Viktor e Rolf siano riconosciuti confezionatori di sogni su misura (creano solo collezioni haute couture e abiti da sposa), sono piuttosto pragmatici e realisti quando li si incontra. Sono in Italia per presentare Flowerbomb Bloom, nuovo membro di una famiglia olfattiva molto amata. «Flowerbomb rimane un’arma per trasformare tutto in qualcosa di bello. Questa volta la fragranza sboccia grazie alla nota di aria pura nel cuore», racconta Rolf.

Dove andate quando avete bisogno di una boccata d’aria fresca?

V: Alla mia lezione di yoga, mi aiuta sempre.

R: Semplicemente a casa.

Avete creato Flowerbomb con il “potere” di trasformare i pensieri negativi in positivi. Anche voi avete bisogno di annusarlo di tanto in tanto?

V: Certo, siamo l’opposto dell’ottimismo (ridono). Per questo abbiamo dovuto inventare il profumo, perché non ci riesce naturale pensare positivo.

Chi sono le donne che ammirate?

R: La principessa Mabel d’Olanda. L’abbiamo vestita al suo matrimonio e da allora siamo amici. L’ammiro perché si espone ed è impegnata contro il fenomeno delle spose bambine con la sua fondazione Girls Not Brides.

Il profilo Instagram @viktor_and_rolf è dedicato al vostro mondo creativo, ma ho visto un post su Malala.

R: Seguiamo il suo lavoro anche perché la principessa Mabel è consulente del Malala Fund. E abbiamo visto il documentario Malala, che ci ha molto colpiti.

L’ultima collezione haute couture si intitola Boulevard of Broken Dreams. Avete dei sogni infranti?

R: Venticinque anni fa abbiamo lasciato l’Olanda per Parigi con l’obiettivo di lavorare in una famosa casa di moda, ma non è accaduto. Forse questo è il nostro sogno infranto? Da lì però abbiamo fondato il nostro marchio. A volte quel che sembra un insuccesso semplicemente porta verso altri percorsi.

V: Non abbiamo pianificato niente di quel che poi è seguito (ridono).

E, dopo la collezione sposa un anno fa, quali sono gli altri sogni da realizzare?

R: (Sorride) Ne abbiamo tantissimi, la vita sarebbe noiosa altrimenti, no?

Con un quarto di secolo di esperienza, qual è il vostro consiglio per un giovane designer che arriva a Parigi?

R: Di rilassarsi e divertirsi innanzitutto.

V: Non andare di fretta, perché le cose vanno costruite. Cercare di fare qualcosa di straordinario senza focalizzarsi subito sull’aspetto commerciale.

Com’è il vostro rapporto con l’Italia?

V: Quando arrivi da Amsterdam, sole e cibo sono attrazioni irresistibili.

R: Questa mattina ci siamo anche detti che è un piacere vedere tante donne per strada così curate e benvestite!