Perché si rimane così tanto affascinati dallo stile out of bed delle parigine? Ma soprattutto per assomigliare a una donna francese basterebbe (si fa per dire) copiarne l’allure? Chrissy Callahan, editor di Self.com ha voluto provare cominciando dalla routine di bellezza che non consiste soltanto nel non pettinarsi mai più. Scapigliate (con broncio) sì ma sempre con un senso. Un regime per niente composto ma così potente da bacchettare l’intero mondo beauty. Opposto alla sempre più tendenza americana del contouring-a-tutti-i-costi, Chrissy Callahan è partita dalla revisione della frequenza dello shampoo: la maggior parte delle femmes si lavano i capelli due/tre volte la settimana. Pigrizia cronica o tendenza a limitare il più possibile i possibili danni al cuoio capelluto? Opzione due, se si pensa all’azione aggressiva ma necessaria delle formule di shampoo, balsamo e trattamento. L’approccio francese alla bellezza è onesto e democratico, perché lascia spazio d’espressione (positiva = pulita e negativa = sporca) ai capelli, lavati quanto basta e smarcati da pieghe e piastre e lasciati asciugare naturalmente.

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E Chrissy come ha metabolizzato la nuova educazione alla bellezza wild&free? «Inizialmente la mia ossessione per la pulizia rischiava di sabotare l’esperimento», racconta su S.com, «sono sempre stata abituata a lavare i miei ricci una volta al giorno e pensare di fare solo due shampoo alla settimana mi terrorizzava». Il risultato dopo un mese di bellezza alla francese? «Dopo un mese ero senza parole. Sono rimasta molto molto colpita, i miei capelli sono decisamente più forti e non sembrano affatto sciupati né sporchi. Il segreto? Affidarsi a uno shampoo a idratazione intensa e una volta alla settimana coccolare la chioma con una maschera che regali la giusta dose di umidità. Per evitare l’effetto “grasso” basta archiviare prodotti per lo styling troppo “pesanti”. In definitiva credo che manterrò questa routine, magari cederò soltanto quanto il caldo estivo diventerà insopportabile ma per il resto bonjour belle!».