Scegliere, mettere, star bene con un rossetto rosso per noi è solo la fine del mondo. Per Léa Seydoux, La fine del mondo, è “solo” un film a-generazionale girato di fronte agli occhi (e alla cinepresa) diretta da Xavier Dolan e i suoi 29 prodigiosi anni. Applicare, illuminare, non sbavare tutt’attorno, mentre mettiamo un rossetto rosso per noi è una missione (im)possibilissima. Per Léa Seydoux, la Bond girl dal dna francesissimo, la Mission Impossibile è la prova su pellicola cinematografica che anche la sesta femme fatale a strisce blu bianche e rosse può far capitombolare, sotto le sue pump da manuale, uno 007. Il caschetto come Léa Seydoux ovvero il taglio di capelli Parigi 1998 andata e ritorno, il rossetto rosso come Léa Seydoux ovvero il lipstick mat che vira sull’arancione papaya e, quindi, il colore che trasforma in una pellicola d’azione le premesse e lo svolgimento della stesura del rossetto su labbra sottili o carnose che siano.
Come mettere il rossetto rosso tangerine secondo lo stile di Léa Seydoux, la donna che a ogni red carpet abbina una sfumatura di red sempre diversa, sempre ricercata e sempre portabilissima. A patto che prendiate le giuste misure. Dove “giusto” sta per occhi e guance nude, e accessori mignon, vedi gli orecchini a bottone di Buccellati indossati alla prima di Isle of Dogs a Parigi. Al cinema Gaumont Capucines, a due passi da Place Vendôme, l’attrice a 32 anni e (già) una Palma d'Oro è arrivata in minigonna très très mini, camicia giallo vaniglia (aka la nuance totemica con cui dipingeremmo l'armadio di tutte le prossime settimane) e francesissimo caban nero military-inspired. Musa del nuovo capitolo della vita di Wes Anderson, quello in cui da regista di nicchia è diventato it-film maker del Millennio e dei millennials, Léa Seydoux presta pronuncia e intonazione per il film d’animazione di Anderson, che strizza l’occhio (ma anche due…) alle produzioni di Akira Kurosawa. Dallo spot di Prada Candy a The Grand Budapest Hotel, la combo Anderson-Seydoux è oggi essenziale, determinante, complementare. Come un soffio di illuminante appena sopra l'arco di cupido.