Non mentiamo a noi stesse: scorrere il profilo Instagram di Ellen Pompeo non è come scorrere il profilo Instagram della nostra vicina di tappetino a lezione di yoga. Ferie da sogno, tappeti rossi che si srotolano ad ogni suo passo, BFF della Hollywood bene e stipendi della Hollywood che conta. Le singole inquadrature da farsi bonificare. Non mentiamo a noi stesse: scorrere il profilo Instagram di Ellen Pompeo è come scorrere il profilo Instagram della donna seduta accanto a noi in metropolitana. Figli smaniosi al seguito, maxi aviator in testa, piega non proprio fresca di giornata, rossetto dimenticato nell’angolo più imprendibile della borsa. No, l’attrice più pagata delle serie tv millennial, la dottoressa dal passaparola più lungo al mondo, la Meredith da zapping estremo tra una puntata e l’altra di Grey’s Anatomy Ellen Pompeo non è come noi, ma potrebbe essere noi.

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Ricevere un assegno di 20 milioni di dollari a stagione non riduce gli anni di Ellen Pompeo nemmeno di una frazione di secondo, essere il pilastro fondante del tempio dello streaming mordiefuggi non leviga i segni sul viso dell’attrice che ha appena soffiato su 48 candeline. Le rughe, sì le r-u-g-h-e, contatemele in viso, frame dopo frame video. (S)parlate pure del mio makeup troppo naturale così naturale che ho scordato di metterlo su, perché non ne ho bisogno per salvare le anime dei serie tv addicted. Sono la Ellen Pompeo 2018 non troppo diversa dalla Ellen Pompeo del 2001, quella che divideva i suoi 365 giorni tra babysitteraggio a Miami e provini a Los Angeles. Oggi li divido tra le scenografie ehm corsie del Seattle Grace Hospital e le camerette dei miei figli: Stella, Eli, Sienna, quest’ultima nata da madre surrogata (e apriti web ehm cielo). Sono Ellen Pompeo, la donna con la camicia stropicciata, la stessa borsa-investimento di due anni fa e la crocchia lenta sulla nuca, sono sciatta sono ricca sono l’attrice più pagata della televisione, eppure, confido ancora nel coraggio e nel rumore che può fare anche una sola voce. Sono la donna che non avrebbe bisogno di farlo, che non dovrebbe inimicarsi i colleghi e i pezzi grossi della tivù, ma sono la donna che ha scoperchiato - ancora una volta - il vaso di Pandora a stelle e strisce sulle pari opportunità uomo-donna sul lavoro. E questo mi rende anni luce lontana dall'omertà travestita da perbenismo hollywoodiano.