Avevamo lasciato Amber Heard in camicia da uomo sartoriale (no, non quella di Johnny Depp) a leccarsi le dolorose ferite dopo la separazione più brusca della sua vita, quella con l’amato-odiato Pirata dei Caraibi hollywoodiani. Avevamo lasciato tra i capelli di Amber Heard le carezze di tutti gli attori e attrici che avevano gridato al #metoo a-generazionale, contro il cinema a stelle e strisce che voleva supportare la recitazione femminile nel modo peggiore che si potesse fare. Avevamo lasciato Amber Heard e Sean Penn (sì, i suoi gusti rispecchiano definitivamente i nostri) in compagnia di paparazzi dallo zoom milionario e pagine patinate dedicate al loro nuovo inizio. Insieme. Finché (ri)troviamo oggi Amber Heard nella declinazione più libera, surreale e surrealista di quella coniugazione che si chiama “amore per se stessi. E basta”.

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Espresso nella e dalla più alta forma di couture italiana by Pierpaolo Piccioli (il creative director intanto era a Tokyo a presentare una limited edition EPICA), alla première del nuovo film Aquaman Amber Heard in long long dress Valentino “costruito” ad hoc dalla Maison tricolore sulle sue forme totemiche, si (s)veste di quella naturalezza incontrollata che pare avesse dimenticato post lutto deppiano. Un copricapo a mo’ di cuffietta da stile libero nasconde i capelli di Amber Heard soffici come velluto ocra e che, come copione di vita si rispetti, ha tagliato nettamente per rinascere di fronte allo specchio e di fronte alla routine quotidiana. Okay, routine che per lei si svolge davanti un green screen con tutina da supereroina DC Comics in compagnia di Jason Momoa, Willem Dafoe e Nicole Kidman, così, giusto per citare alcuni compagni di banco. Routine che si svolge tra le fittizie acque di un'isola di Atlantide ritrovata. Come la felicità color oro e smeraldo di Amber.