La rivoluzione è qui. Nel Regno Unito la Royal Society for Public Health ha esortato l’industria della bellezza a non utilizzare più la parola “anti-aging” sui cosmetici perché dotata di una connotazione negativa, e sui social network le sessanta-settantenni contribuiscono a diffondere il messaggio che invecchiare è bello.

Sono le «Instagrans», da Instagram e granny (nonna), influencer âgée con molte migliaia di follower. Con i loro post celebrano la bellezza delle donne a tutte le età, oltre a essere testimonial per un nuovo target di consumatrici. Il loro segreto è fare qualcosa di buono per se stesse una volta al giorno. È questo, infatti, il mantra di Susan Lucci, attrice americana che ha collezionato 21 nomination agli Emmy e che, a 71 anni, è stata fotografata, in costume da bagno e senza ritocco, sul numero di ottobre di Harper’s Bazaar. «Mi sento bene adesso come a 20 e a 30 anni, fisicamente forse anche meglio», ha detto la star.

Fare sport è il suo modo di volersi bene. Si allena sei giorni su sette e pratica pilates con la Pro Chair - in vendita su Qvc insieme alla sua linea di active wear -, un attrezzo che consente di svolgere un workout completo in soli venti minuti.

Susan è l'icona della bellezza 7.0 che a Hollywood è rappresentata da attrici come Helen Mirren, Jane Fonda e Diane Keaton. Dalla youtuber inglese Tricia Cusden, che con i suoi tutorial insegna a essere sexy anche a settant’anni semplicemente facendo affidamento su un buon makeup, e dalle modelle Daphne Selfe, la top attiva più anziana di tutto il fashion system, e Jan de Villeneuve, 72 anni, più felice di posare adesso con le rughe rispetto a quando era giovane e insicura del proprio potenziale. Ed è proprio questa nuova consapevolezza e accettazione di sé a renderle meravigliose e promotrici di un nuovo concetto di bellezza. Curate sì, ma grazie a ritocchi naturali, in controtendenza rispetto all’abuso di filler delle ventenni, in preda all’ansia da perfezione estetica. Infatti, la Società Americana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica ha rilevato che il 18% dei trattamenti di medicina estetica realizzati nel 2016 è stato appannaggio dei Millennial.

L’ossessione per i selfie ha fatto la sua parte. L’azienda cinese Meitu, che significa «bellissima foto», ha creato app che lisciano la pelle, rendono gli occhi più luminosi, smagriscono il viso e lo truccano.Sono state scaricate da due miliardi di smartphone soprattutto in Asia, ma sono sempre più utilizzate anche in Occidente. Ogni mese generano a livello mondiale 6 miliardi di foto ed è stato stimato che in Cina più della metà dei selfie postati sono stati modificati con i filtri delle app, operazione che richiede fino a quaranta minuti per scatto.

«In nove anni, l’azienda - il cui motto è “rendere il mondo un posto più bello” - ha quasi letteralmente trasformato i visi delle donne cinesi», ha detto al New Yorker Honey CC, star della piattaforma video Meipai, sempre di proprietà Meitu. «E c’è un nome per questo nuovo tipo di volto che ora sivede ovunque: “wang hong lian” (Internet-celebrity face)».

Questo spiega la richiesta di iniezioni preventive da parte delle giovani, che non aspettano la comparsa delle rughe per intervenire. «Quando si inizia con i filler, la pelle non risponde più, ha bisogno di una dose sempre maggiore per essere stimolata», afferma Sonya Dakar, visagista delle star, tra cui Jennifer Lawrence, Sofía Vergara e Gwyneth Paltrow. «Basterebbe educare le ragazze a prendersi cura di sé in modo corretto, utilizzando attivi naturali in alte concentrazioni. Alle mie clienti insegno il “beauty boot camp”, un allenamento costante della pelle da fare a casa con l’uso di prodotti in sequenza. Un piano d’attacco di sei settimane che mette in forma il viso senza massaggi manuali ma che beneficia del potere degli oli e della giusta applicazione. Per esempio, io stendo il contorno occhi dopo la crema», prosegue Dakar, il cui protocollo è seguito anche nella spa dell’Hotel Eden a Roma.

«Le settantenni, anche se si ritoccano, lo fanno in modo impercettibile. Sembrano semplicemente più fresche, radiose. E hanno un plus: sono disinvolte. Hanno chiuso con la competizione, sanno bene chi sono».