Una bellezza svelata. Alla festa degli Oscar di quest’anno il suo look è stata la sorpresa più apprezzata e inattesa per il mondo del web. Diane Kruger era fasciata in un abito trasparente e attillato, che ha rivelato un fisico mozzafiato, sensuale e armonioso in ogni punto. Proprio come sul viso, nessun ritocco, «solo tanta cura», ha confessato nei giorni seguenti a chi pensava che quella bellezza vista in Troy, Bastardi senza gloria o Unknown - Senza Identità e prossimamente in Sky oltre che in The Infiltrator fosse soltanto un artificio cinematografico.

Facile capire perché Chanel abbia scelto Diane Heidkrüger (suo vero nome) come ambasciatrice per lo skincare. Una quasi quarantenne (li compirà il prossimo 15 luglio) timida e solare che incontriamo, dopo un’assenza di due anni dalle prime file, al Grand Palais di Parigi per la sfilata Haute Couture della maison francese.

Non ha paura che la sua perfezione ponga una distanza verso chi la vede in pubblicità? In foto posso esserlo, ma poi sono una donna che ha gli stessi problemi delle altre e ho le mie imperfezioni. Spero però che attraverso le immagini arrivi il messaggio che la bellezza non è un dato acquisito, ma un valore da guadagnarsi con l’educazione, lo stile, la cura.

Oggi si può essere belle a ogni età. Anche perché i ritocchi iniziano fin da giovanissime... Sì, ma nessuno di questi accorgimenti è permanente. Invece quando c’è la cura, con un semplice gesto personale aiutiamo noi stesse ad avere sempre una visione più serena, una inconsapevole auto-accettazione.

Vuole dire che ha iniziato da giovane a curarsi? Al contrario. Ho preso troppo sole ma, dopo le prime macchie, ho rimediato subito. Ora uso sempre un fattore di protezione: a Los Angeles poi il sole brucia.

Cos’è cambiato nell’universo della vanità femminile? Quando ero modella, il mondo dello skincare mi sembrava soltanto un rituale rilassante. Oggi invece credo che, se si ha costanza, la cosmetica funzioni e i risultati si vedono. Lo dico con sicurezza perché accetto solo progetti in cui credo.

Quanto dura una crema a casa sua? La condivide con il suo compagno? Più o meno tre settimane. Anche se potrei essere una sprecona, uso il giusto e Joshua (Jackson, ndr) non ne approfitta: non è proprio il tipo.

Se le creme fossero una pozione magica: per cosa o per chi le utilizzerebbe? Per guarire ustioni, restaurare qualche statua... Le rughe non sono la priorità.

Come mai? Non la spaventano? Una volta, sì. Ora vorrei dire alle donne di non essere troppo severe quando sono davanti allo specchio. L’apparenza è importante ma meglio stare bene con se stesse. Una pelle liscia e setosa è già di per sé un tale piacere.

I suoi must have cosmetici? Non posso fare a meno di una crema notte, è sempre con me ovunque io vada. Di giorno invece scelgo consistenze diverse, secondo il clima. Come fanno tutte le donne.

Di bello nella sua vita oggi cosa c’è? L’amore, il lavoro. Dipende sempre dallo sguardo che abbiamo sul mondo che ci circonda, capire cosa c’è di positivo attorno a noi anche se è banale o normale. Il cinema per esempio è stato qualcosa di inaspettato (era ballerina fino a quando non si è fatta male a una gamba, ndr) ma l’ho affrontato con l’occhio giusto. Che cerco di usare anche quando devo scegliere un copione.

Parola che non sopporta? Lo dico in francese: la lâcheté, la vigliaccheria che è anche debolezza. Mai lasciarsi deprimere o reprimere.