Nata nel 1997 ad Atlanta, Georgia, sul set da quando ne ha sette, Chloë Grace Moretz ha le idee chiare. Di strada ne ha già fatta molta in ruoli diversi: dalle commedie teen come Kick-Ass e Cattivi vicini 2 a film più impegnati come Hugo Cabret, La quinta onda e Brain on fire.

Determinata nella professione e schietta su questioni sociali esocial, sul profilo Instagram si presenta così: “Vivi. Ridi. Ama e non arrenderti mai”. Oggi è il volto della prima fragranza del brand newyorkese Coach.

Quello che ama di più di New York è l’energia. «Può sembrare scontato ma è la verità. Mi sento così vivace in questa città. Ne amo i suoni, gli odori e il ritmo veloce. Ho vissuto lì per un anno e ho frequentato la scuola elementare P.S. 290 a Manhattan. Sentirò sempre che in una parte di me sono una vera New Yorker».

I suoi primi ricordi olfattivi? Adoro i profumi sin da quando ero bambina, li rubavo a mia mamma. Ne mescolavo anche una dozzina in una volta sola, una specie di ossessione. Mia nonna ha indossato la stessa fragranza per tutta la vita. È stata una figura molto importante ed entrare nelle stanze e non sentire il suo profumo mi manca.

In che modo Coach incontra i suoi valori e il suo stile di vita? Credo di essere diventata parte del brand come Stuart stesso (Vevers, executive creative director del brand, ndr). Abbiamo collaborato per cercare di immaginare chi sia la “Coach girl”.

Ha una famiglia molto unita: l’hanno sostenuta nel suo lavoro? Siamo il gruppo di supporto l’uno dell’altro. Se mia madre e i miei quattro fratelli non si fossero dati da fare per aiutarmi nel periodo duro, quando mio padre ha lasciato la famiglia, non so cosa avrei fatto e dove sarei oggi. Adesso siamo molto più forti e il nostro legame è indissolubile.

Figlia minore e unica femmina: pro e contro? Non ci sono molti “contro”! Crescendo ho imparato che l’uguaglianza non è soltanto una possibilità, ma una realtà. Non ho mai avuto un trattamento speciale rispetto ai miei fratelli, cosa che mi ha permesso di essere davvero quella che desideravo diventare. Sono un’atleta, una performer, e nello stesso tempo mi diverto a vestirmi elegante. Le caratteristiche di genere che la società incoraggia per me non sono mai esistite. Mi è stato insegnato a coltivare un talento diverso e di questo ringrazio infinitamente lamia famiglia.

Come sceglie un copione, con la testa o il cuore? In verità con la pancia! Qualche volta ho una risposta immediata e altre devo pensarci un po’. Però non mi baso mai sul budget o sul compenso, sono sempre guidata dalla creatività.

È super attiva nel combattere le discriminazioni. C’è ancora molto da fare in proposito? Sostengo la comunità LGBT e cerco di avere una voce esplicita. Sono anche appassionata di istruzione femminile e ne promuovo la causa.

La sfida più grande per le ragazze della sua generazione? Ho diciannove anni e non ho ancora tutto ben chiaro, ma desidero essere trasparente e diretta. Oggi è importante avere un proprio punto di vista e il mio non è imprigionato in una sola direzione. Si possono mostrare diversi lati di noi stessi, recitare molti ruoli, con la libertà di essere creativi e divertirsi.

Femminismo: concetto contemporaneo o vintage? È decisamente super attuale. Credo sia un termine troppo denigrato e che molte ragazze abbiano paura venga loro attribuito. Non deve essere interpretato come una parola militante. Non ha genere: significa uguaglianza. E se sostieni l’uguaglianza allora sei femminista.

Ha fatto l’endorsement a Hillary Clinton. Cosa pensa avrebbe dovuto fare per le giovani generazioni e adesso cosa succederà? La cosa più importante era rendere il college accessibile a tutti. Nessuno dovrebbe terminare gli studi con un debito sulle spalle. Un’altra proposta era il congedo parentale retribuito. Chi inizia una famiglia ha bisogno di creare un legame forte e stare a casa a prendersi cura dei figli non dovrebbe pesare su un solo genitore. Spero siano comunque portate avanti.

Il miglior consiglio ricevuto? Mio fratello Trevor mi ha “iniziata” alle creme per il contorno occhi quando avevo dieci anni dicendomi “non te ne pentirai”!

Cosa le dà forza? Non ho paura di dire apertamente quello che penso, anche se controverso.